Ho avuto modo di vedere in anteprima l’ultima commedia diretta da Alessandro Genovese con protagonista Fabio de Luigi. La storia è semplice, un uomo dedito al lavoro non presta le dovute attenzioni alla famiglia ma quando questo spingerà la moglie a farsi una vacanza con la sorella, lui dovrà prendere in mano la situazione.
Una trama che sa di già visto e che purtroppo rimane sorretta soltanto dalla comicità di un De Luigi che però è sempre lo stesso personaggio in ogni film che interpreta.
Tutto sommato le gag sono divertenti e il film si lascia guardare ma si nota il taglio televisivo che purtroppo queste pellicole hanno. Il film insomma cerca di accontentare un po’ tutti.
Le scene dell’azienda sono volutamente ridicole ma questo non basta ad essere una critica a quel mondo.
Poi sfido chiunque a trovare una ragazzina di tredici anni che ascolti punk e metal nel 2019.
Purtroppo anche il mondo dei videogiochi è rappresentato in maniera confusa con una periferica di realtà virtuale che non funziona come si vede nel film (dove sembra più una realtà aumentata che modifica l’ambiente dove si trova il giocatore).
Detto questo il film di cosa vuole parlare? Probabilmente vuole mettere sullo stesso piano qualsiasi ruolo genitoriale, se basato sull’amore e sulle attenzioni ogni rapporto può funzionare, compreso quello tra genitori e figli.
Una commedia come se ne vedono tante ai giorni nostri che diverte abbastanza ma non colpisce particolarmente anche se cerca di coinvolgere chiunque (mamme, papà, bambini, adolescenti, precari) ma, inserendo elementi surreali quasi Fantozziani fuori luogo per il contesto, butta via la possibilità di qualcosa di più interessante e pungente.
Ci si passa tranquillamente la visione ma quanti di questi film rimarranno in mente allo spettatore il giorno dopo?
Lorenzo
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