First Reformed, film del 2017 diretto da Paul Schrader è uno di quei film che passano inspiegabilmente in sordina ma che sono dei veri gioielli della Settima Arte.
Trama
Un pastore protestante di nome Ernst Toller (Ethan Hawke alla sua miglior interpretazione, in italiano Giorgio Borghetti) svolge il suo ministero in una piccola comunità la cui chiesa, la prima riformata della zona, risale a 250 prima ed è frequentata da pochissimi fedeli. Tra questi ultimi una coppia, Mary Mensana (Amanda Seyfried, in italiano Alessia Amendola) e suo marito Michael Mensana (Philip Ettinger), è in difficoltà.
Lei è incinta ma suo marito non vuole che loro figlio nasca in un mondo destinato a peggiorare sempre di più. Michael è un attivista ambientalista e, dialogando con il Reverendo Toller, lo sensibilizza fino a spingerlo ad aprirsi con lui, il Reverendo infatti ha avuto un passato triste, ha perso un figlio in guerra. Toller, come possiamo intuire durante il film, è un uomo malato probabilmente di cancro allo stomaco. Questo e altri fatti lo spingeranno ad indagare sulla sua chiesa e sui fondi che riceve da aziende senza scrupoli per l’ambiente.

Tematiche
Senza dubbio First Reformed è un film profondo e che si presta a più letture. Ciò che salta subito all’occhio è il messaggio ambientalista lanciato dalla pellicola: il nostro pianeta è rovinato, l’umanità è come un cancro e ormai è terminale. Cosa possiamo fare noi nel nostro piccolo? Ben poco se chi detiene il potere politico ed economico non si affretta a mettere da parte il dio denaro in favore della collettività. Il tema però non viene sviluppato in maniera didascalica ma è un conflitto anche simbolico, il cancro di Toller viaggia in parallelo con il cancro del mondo. Potremmo dire che il corpo di Toller è il pianeta terra e la sua mente è l’umanità che lo continua a rovinare continuando ad ingerire alcool e a non curarsi (quindi emettere CO2 e non curarsene). Proprio qui si insinua il secondo argomento, la commiserazione. Ormai tutto è perduto, dobbiamo vergognarci di ciò che abbiamo fatto ma non c’è altro da fare se non piangersi addosso. Il nichilismo di questo tipo cozza con la figura di un ministro della fede che dovrebbe essere portatore di speranza e conforto.

Chi conforta il pastore? Altro spunto di riflessione che nasce dalla visione è questo. Il Reverendo Toller è chiaramente depresso, disperato e riversa questo mal di vivere tra le pagine di un diario. Nessuno lo ascolta in quanto essere umano, la sua missione è essere al servizio della comunità ma la comunità non capisce che anche lui è soggetto a sofferenze. L’unico momento di vero confronto lo ha con Michael, il giovane attivista ambientale in cui lui rivede suo figlio defunto. Il fattaccio che non spoilero però aggraverà la depressione del nostro protagonista convincendolo di essere un uomo senza più nulla da perdere.

In First Reformed anche la Fede è un tema centrale. Proprio San Francesco D’Assisi, un Santo che inevitabilmente viene associato alla natura riecheggia in questo film come un’eco lontana. La sua famosa preghiera che riporto qui sotto ha alcuni spunti che mostrano quanto questa Fede e queste invocazioni possano essere fonte di salvezza per il nostro protagonista e non solo.
Oh! Signore, fa di me uno strumento della tua pace:
dove è odio, fa ch’io porti amore,
dove è offesa, ch’io porti il perdono,
dove è discordia, ch’io porti la fede,
dove è l’errore, ch’io porti la Verità,
dove è la disperazione, ch’io porti la speranza.
Dove è tristezza, ch’io porti la gioia,
dove sono le tenebre, ch’io porti la luce.
Oh! Maestro, fa che io non cerchi tanto:
Ad essere compreso, quanto a comprendere.
Ad essere amato, quanto ad amare
Poichè:
Se è: Dando, che si riceve:
Perdonando che si è perdonati;
Morendo che si risuscita a Vita Eterna.
Le frasi evidenziate prenderanno senso con la visione del film, la speranza di un futuro migliore è alla base delle scelte di Toller che non a caso porta il nome e il cognome di un rivoluzionario e drammaturgo tedesco. Proprio con atti rivoluzionari il nostro protagonista cercherà di fare ciò che può per rendere giustizia a ciò che ha scoperto essere una buona causa.

Conclusioni
Consiglio a tutti la visione di questo First Reformed straordinario che ha dalla sua anche una regia bellissima che si nasconde pur rimanendo di alto livello ma comunque chiusa in un formato 4:3 (rapporto 1,37 : 1 per la precisione) che simbolicamente rappresenta la visione chiusa che tutti noi abbiamo delle problematiche mondiali, delle interpretazioni magistrali, una fotografia sobria e perfetta per gli argomenti trattati e una scrittura di altissimo livello. Questo First Reformed mostra le ipocrisie e le contraddizioni di un’America pronta a festeggiare una chiesa ma che non ha alcuna intenzione di accoglierne il messaggio di amore universale.

Spero di avervi incuriosito, fatemi sapere cosa ne pensate di questo film.
Alla prossima
Lorenzo