Ciao ragazzi! Oggi in anteprima per voi, recensirò il film “Love, Simon” in italiano “Tuo, Simon“. Andiamo subito con la scheda!
Titolo: Love, Simon
Regista: Greg Berlanti
Anno: 2018
Genere: Drammatico, Commedia
Cast:
- Nick Robinson: Simon Spier
- Katherine Langford: Leah Burke
- Alexandra Shipp: Abby Suso
- Jorge Lendeborg Jr.: Nick Eisner
- Miles Heizer: Cal Price
- Keiynan Lonsdale: Bram Greenfeld
- Logan Miller: Martin Addison
- Jennifer Garner: Emily Spier
- Josh Duhamel: Jack Spier
- Tony Hale: Mr. Worth
- Talitha Bateman: Nora Spier
- Mackenzie Lintz: Taylor
- Joey Pollari: Lyle
Trama:Simon è un ragazzo felice con se stesso però non al 100%: è contento della famiglia che ha, dei suoi amici, della vita che vive, ma non può dire quello che è il suo più grande segreto.
Simon è omosessuale. Non l’ha mai detto nessuno perché crede, come giusto che sia, che ognuno debba avere il momento giusto per dire “io sono gay, io sono così” .
Questo momento gli viene negato perché un compagno di scuola, Martin, legge su un computer della biblioteca, da cui Simon aveva dimenticato di togliere il suo account, delle mail che Simon manda a Blue.
Blue è un ragazzo, anche lui omosessuale, con cui Simon si scambia lettere in forma anonima e di cui in seguito si innamorerà. Parlano di tutto: della loro vita, della loro famiglia, amici, della loro omosessualità… e la cosa che incuriosisce di più Simon è che entrambi vanno nella stessa scuola, per questo vorrebbe scoprire l’identità di Blue, ma senza farlo scappare.
Si sono confessati fino all’inizio di essere omosessuali e Martin, leggendo queste mail, si rende conto che Simon è gay e lo minaccia di rivelare il segreto se Simon non lo aiuterà a conquistare Abby, una nuova amica di Simon di cui Martin è innamorato. Simon pur di non far scoprire a tutti che è gay fa in modo di dare qualche chance a Martin di stare con questa ragazza, finendo per fare un sacco di casini.
Analizzare l’opera:
La cosa bella di questo film è che vediamo la vita di Simon per intero. Lo vediamo interagire con la sua famiglia, con gli amici, in particolare con la sua migliore amica Lea, con la scuola, le prime cotte. Insomma a livello di contenuti il film affronta la vita degli adolescenti a 360°.Una delle cose più interessanti della trama è che man mano che si va avanti con la storia si cerca di scoprire chi cavolo possa essere Blue. Questo è uno degli elementi che da un po’ di ritmo e suspence alla storia, in contrasto con la lentezza narrativa dovuta alla necessità di mostrare Simon come un normale 17enne.Ciò che ho apprezzato di questo film è come nel complesso presenti il tema dell’omosessualità, dell’accettazione, del capirsi, del capire gli altri e il tema della famiglia,dell’amicizia, dell’amore (il primo amore, il primo vero e proprio innamoramento). Questo è ciò che penso dal punto di vista contenutistico, a cui si può dare merito più all’autrice del libro da cui il film è tratto, che agli sceneggiatori. Parlando subito di sceneggiatura, all’inizio non brilla di chissà quale originalità. C’è qualche battuta che fa sorridere ma la cosa che mi ha colpito di più è l’uso di termini e giochi di parole che possono sembrare volgari ma accentuano il realismo del film in quanto descrivono fedelmente la realtà degli adolescenti. Questo elemento è abbastanza interessante perchè di solito siamo abituati a vedere film su adolescenti che non rispecchiano il loro modo di interagire proprio perchè tendono ad essere puliti di tutte quelle cose come parolacce, battute sessuali etc.. che al cinema non si possono vedere, ma che in realtà fanno parte della vita di un teenager. Se rifletto di più, questa cosa non dovrebbe stupirmi perchè il film già tocca un argomento delicato che sugli schermi si vede poco, non ci dovremmo sorprendere quindi, se continua a rompere gli schemi convenzionali anche su altre cose.
Lo stile registico è classico, quindi niente movimenti di macchina o soluzioni particolari. Da questo punto di vista il film non è un granchè, ma dopo tutto, per il suo genere, questo era l’unico tipo di narrazione che si poteva scegliere: lineare e a servizio delle azioni degli attori. Ci sono giusto alcune scene in cui vengono rappresentati i pensieri o le fantasticherie del personaggio, i suoi ricordi, ma niente di speciale.Gli attori sono veramente bravi, soprattutto Nick Robinson, il protagonista, che ha dovuto esprimere anche solo con lo sguardo tutto il mare di emozioni che un adolescente in piena crisi sta attraversando. Penso che il trio fra Simon, la mamma e il papà sia quello con più chimica e quello che regala le scene più commoventi grazie alla grande interpretazioni degli attori.
L’unica pecca forse è che il film all’inizio è talmente lento, che se non si ha pazienza non si potrebbe capire o non potrebbe piacere, ma sul finale si riprende tantissimo, al punto da lasciarci col fiato sospeso. Il colpo di scena finale e l’identità di Blue (potenziale spoiler saltate la riga) non mi hanno particolarmente colpito, anzi l’ho visto più come una forzatura.
Tuo, Simon per me, è un film che nel suo piccolo fa la differenza ma solo sul piano contenutistico (che comunque non è poco per l’importanza dei temi trattati) e va assolutamente visto e fatto vedere, perchè sicuramente innescherà in voi dubbi e domande che vi faranno riflettere. Vi immedesimerete in Simon, proverete le sue emozioni e la cosa più bella è che con questo film il messaggio LGBT viene espresso nella maniera più naturale, semplice ed empatica, affinchè tutti possano comprenderlo.
Qui Sara Scrive, passo e chiudo!!
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