Il divo, diretto e sceneggiato da Paolo Sorrentino e prodotto da Indigo film, è un film del 2008, che racconta la straordinaria quanto oscura vita di Giulio Andreotti.
La trama de Il DIvo
La trama è veramente molto fedele alla realtà, e dato che il divo è un docufilm non mi aspettavo altro effettivamente. Sulla trama non c’è molto da dire, è la vita di Andreotti ma non solo, questo film offre uno spaccato prospettico sul dramma politico che imperversava sull’italia fino agli anni ottanta o comunque fino allo scioglimento della D.C ovvero il partito Democrazia Cristiana. È anche molto interessante vedere da un’altra prospettiva Andreotti, una prospettiva molto più vicina a lui, che certo non ci fa empatizzare, ma ci fa quantomeno gettare luce su questo controverso personaggio storico. La trama è raccontata veramente molto bene, ha un ritmo ben scandito e non annoia mai per quanto mi riguarda. Bisogna anche tener conto del fatto che il film è diviso in due parti, e bisognerà aspettare la seconda parte per entrare veramente nel vivo della politica che ha sempre afflitto l’italia.
La regia
Neanche a dirlo ragazzi, devo stare attento a dove metto i piedi, stiamo pur sempre parlando di Sorrentino, chi non lo ha mai elogiato (almeno soltanto per ostentare un po’ di cultura cinematografica italiana). Cercando di non fare arrabbiare nessuno quindi, sviluppiamo questo discorso sulla regia. Per quanto i movimenti di macchina, non li ho trovati per nulla dinamici, bensì molto statici, il che si adatta perfettamente alla figura di Andreotti. In generale ho trovato questa regia molto americana (soprattutto se parliamo della scena del cimitero).
La fotografia
Anche sulla fotografia c’è poco da dire il direttore Luca Bigazzi ha fatto un ottimo lavoro, una fotografia magistrale, quasi stellare, con dei toni molto cupi e con dei chiaro scuri mozzafiato che si adattano alla trama. Penso sia uno di quei casi in cui la fotografia italiana si fonde benissimo con quella più industriale di hollywood.
Il cast
Gli unici attori che conoscevo e che effettivamente mi sento di nominare come quelli che mi hanno colpito di più sono Toni Servillo e Massimo Popolizio, le loro intepretazioni sono state veramente magistrali ed allo stesso tempo contrappposte, da una parte vediamo un uomo cupo e calmo e dall’altra vediamo lo squalo della DC.
- Toni Servillo: Giulio Andreotti
- Anna Bonaiuto: Livia Danese, moglie di Andreotti
- Giulio Bosetti: Eugenio Scalfari
- Flavio Bucci: Franco Evangelisti
- Carlo Buccirosso: Paolo Cirino Pomicino
- Giorgio Colangeli: Salvo Lima
- Alberto Cracco: Mario Canciani
- Piera Degli Esposti: Vincenza Enea
- Lorenzo Gioielli: Mino Pecorelli
- Paolo Graziosi: Aldo Moro
- Gianfelice Imparato: Vincenzo Scotti
- Massimo Popolizio: Vittorio Sbardella
- Aldo Ralli: Giuseppe Ciarrapico
- Giovanni Vettorazzo: Roberto Scarpinato
- Orazio Alba: Gaspare Mutolo
- Fernando Altieri: Oscar Luigi Scalfaro
- Gaetano Balistreri: Tommaso Buscetta
- Dezio Bettini: Licio Gelli
- Pietro Biondi: Francesco Cossiga
- Claudio Bonis: Pippo Calò
- Achille Brugnini: Fiorenzo Angelini
- Simone Carella: Rino Formica
- Domenico Centamore: Balduccio Di Maggio
- Michele Chiadò: Giovanni Pellegrino
- Paolo De Giorgio: Stefano Bontate
- Renato Di Pietro: Stefano Rodotà
- Lombardo Fornara: Michele Sindona
- Domenico Gennaro: Francesco Marino Mannoia
- Orlando Gerace: Nino Salvo
- Nicola Giraudo: Gioacchino Natoli
- Victor Goubanov: Mikhail Gorbacev
- Giuseppe Pappada: Arnaldo Forlani
- Giuseppe Perri: Tano Badalamenti
- Antonello Puglisi: Vito Ciancimino
- Alvaro Piccardi: Raul Gardini
- Mario Prosperi: Salvatore Pappalardo
- Lorenzo Rapazzini Regis: Gianadelio Maletti
- Enzo Rai: Totò Riina
- Natale Russo: Leonardo Messina
- Angelo Zito: Gian Carlo Caselli
- Cristina Serafini: Caterina Stagno
- Marie Biondini: Diletta Petronio
- Antonio Sarasso: Francesco Di Carlo
- Bruno Di Luia: Carlo Alberto dalla Chiesa
- Valentina Rossi Stuart: Emanuela Setti Carraro
- Fanny Ardant: moglie dell’ambasciatore