Titolo: Costanza e buoni propositi
Anno: 2020
Casa editrice: Longanesi
Genere: narrativa italiana
Target consigliato: dai 15-18 anni in su
Lunghezza: 300 pagine
Punto di vista: interno, prima persona
Valutazione: ★★★★★
“Come diceva sempre la mamma, barca storta e viaggio rittu.”
“Costinz, tanto ottimismo da parte tua mi spiazza. Ho sempre pensato di poter contare sul tuo vedere tutto nero. È una certezza, non me la puoi togliere.”
Alessia Gazzola
Alessia Gazzola nella vita è un medico legale e vive a Verona con il marito e le due figlie. Ha esordito nel 2011 con L’allieva, il primo romanzo della serie dedicata ad Alice Allevi, cui sono seguiti Un segreto non è per sempre nel 2012, Sindrome da cuore in sospeso sempre nel 2012, Le ossa della principessa nel 2014, Una lunga estate crudele nel 2015, Un po’ di follia in primavera nel 2016, Arabesque nel 2017 e Il ladro gentiluomo nel 2018. Ha inoltre pubblicato Non è la fine del mondo nel 2016 e Lena e la tempesta nel 2019. Sempre nel 2019 ha dato avvio ad una nuova serie, la cui protagonista è l’anatomopatologa Costanza Macallè, il cui primo volume si intitola Questione di Costanza (recensito qui). Nel 2020 è uscito il secondo libro dedicato a “Costinz”: Costanza e buoni propositi.
Trama
Tutto avrebbe pensato, ma non di fare la paleopatologa dopo la laurea in medicina. Non di vivere a Verona, così distante da Messina, la sua casa. Non di avere una figlia piccola a carico, la buffa Flora. Non di rintracciare il padre della suddetta figlia dopo diversi anni, di trovarlo affascinante come quando l’aveva conosciuto e di scoprirlo perfetto con Flora. Non di provare ancora qualcosa per il suddetto padre. Non di poter vantare una discreta collezione di situazioni ed esperienze imbarazzanti. La vita di Costanza Macallè può dirsi, insomma, abbastanza travagliata. Eppure la trentenne dai capelli rossi ribelli e con il cappotto troppo leggero per l’inverno del Nord può contare su pochi ma buonissimi assi nella manica che la aiutano ad affrontare giorno dopo giorno le sfide della vita: i colleghi dell’Istituto di Paleopatologia, la sorella Antonietta, un’innata capacità di rialzarsi a ogni caduta, la consapevolezza di poter contare sulle proprie forze e l’ostinata determinazione di chi sa cavarsela anche con poco. Perché l’importante è avere sempre buoni propositi. La nuova vita che Costanza ha appena iniziato a costruire potrebbe, però, essere sul punto di cambiare un’altra volta. Il lavoro di medico è ancora in cima alla sua lista dei desideri e Marco, il padre di Flora, è ancora in procinto di sposarsi. Costanza dovrà quindi confrontarsi con importanti decisioni da prendere, cuori poco inclini ad ascoltare il cervello e un sito archeologico milanese che porta alla luce un incredibile mistero dal passato medievale della città. E soprattutto con la possibilità che, in fondo, quei buoni propositi siano solo illusioni.
Commento
Finalmente è tornata Costanza! Che dire? Non aspettavo altro e certamente le nuove avventure di Costinz non mi hanno delusa, anzi! Nella serie di Costanza Macallè c’è tanta innovazione, c’è la voglia di tendere ad un romanzo non giallo, non rosa, non storico ma che li include tutti. Avevo amato incredibilmente Questione di Costanza e questo seguito è stato decisamente all’altezza, anzi credo che la Gazzola si sia decisamente superata. Quando avevo letto la serie de L’allieva (recensita qui) avevo apprezzato Le ossa della principessa per i numerosi filoni narrativi appartenenti al “giallo” presente nel libro. Di questa nuova serie adoro, letteralmente adoro, il fatto che l’autrice narri parti anche di Storia vera, facendole intrecciare alla vita di Costanza e degli altri personaggi.
La narrazione scorre a meraviglia sotto gli occhi del lettore ed è doloroso lasciare Costinz sul comodino per ottemperare ai propri compiti giornalieri. La Gazzola ha il fantastico dono, coltivato a meraviglia, di trasportare i lettori nella pagina, nella storia e di aprire davanti ai loro occhi il mondo di cui narra. Il fiore all’occhiello sono indubbiamente le ricostruzioni storiche e la loro integrazione con la fantasia dell’autrice -non posso fare a meno di fare una nota di merito anche alle precisazioni riportate a fine libro (forse dovute ma mai scontate).
Le descrizioni degli ambienti e la caratterizzazione dei personaggi sono notevoli: Flora rimane il mio personaggio preferito e non dubito che la Gazzola, per narrare della bebè in Costanza e buoni propositi, abbia attinto a piene mani dalla sua esperienza come mamma di due bambine. Ho apprezzato molto anche la conclusione che indubbiamente fa da apripista al prossimo libro su Costinz (l’ultimo, in teoria, essendo una trilogia). La gran parte dei suoi lettori conosce Alessia Gazzola per L’allieva, io invece ho iniziato a conoscerla con Costanza e sono molto legata a questo personaggio, probabilmente molto più che alla stessa Alice Allevi. Costinz è davvero diventata “casa mia” in qualche modo, è diventata una mia grande amica e spero quanto prima di tornare ad incontrarla tra le pagine di un libro!
Conclusione
Se volete passare qualche ora con il sorriso -e non solo- stampato sulle labbra non potete fare a meno di leggere Costanza e buoni propositi. Se volete leggere un libro delicato ma non scontato, coinvolgente e mai banale, Costanza e buoni propositi fa assolutamente per voi! E poi, quanto è bello scoprire qualcosa di più sulla storia di Bernarda ed Andreola -per di più intrecciata con la vita di Costanza-? Un libro da non perdere!⭐
Avete letto Costanza e buoni propositi? Cosa ne pensate? Scrivetelo nei commenti!
Ilaria
P.S.: Ho apprezzato particolarmente anche la specificazione fatta sull’anno in cui si svolgono le vicende che coincide con l’anno in corso e, dunque, con l’anno della pandemia di Covid-19. Il non voler inserire questo fatto all’interno della narrazione per non fargli assumere il ruolo da protagonista -non meritato- è stata una bella scelta e, soprattutto una scelta ben motivata. Complimenti alla Gazzola anche per questo!