Chi inizia un percorso universitario sa che prima di indossare la famigerata corona d’alloro dovrà affrontare l’ultimo scoglio, il più difficile e il più temuto (forse): la stesura della tesi.
Ogni indirizzo universitario ha i suoi esami ostici, quelli che si passano con poco impegno e quelli che fanno fare incubi la notte. L’unica certezza che accomuna tutti gli universitari è che la tesi è sempre e comunque un ostacolo impegnativo da affrontare. Proprio per questo motivo, ho pensato di stilare 10 consigli per affrontare quest’ultimo scoglio.
Attenzione però. Devo fare una premessa, io non sono una docente universitaria, sono una studentessa come molti di voi. Ho studiato per fare l’insegnante, quello sì, quindi diciamo che so quello di cui parlo, ma prendete comunque le mie parole con le pinze. Ho pensato di lasciarvi questi consigli perché mi hanno personalmente aiutato nella stesura della mia tesi, per cui volevo condividerli con voi.
Bando alle ciance, passiamo ai fatti. Ecco a voi 10 consigli per realizzare la tesi di laurea!
1 – Scegliere un argomento della tesi che piace e che interessa
Potrà sembrare scontato, ma fidatevi, non lo è così tanto. Spesso ho sentito di laureandi che discutevano tesi di cui non interessava nulla. L’argomento che sta alla base dell’elaborato finale deve coinvolgerci emotivamente, deve avere un valore per noi: solo in questo modo riusciremmo a parlarne con passione, a realizzare questa tesi mettendoci dentro tutto ciò che di più bello abbiamo. Potrà sembrare pura retorica, ma non lo è. Per l’ultimo step prima della laurea, penso sia fondamentale mettere la parola “fine” con qualcosa che ci renda fieri e orgogliosi di noi stessi.
2 – Trovare per tempo un/una relatore/relatrice, non all’ultimo
Questo punto è direttamente connesso al primo. Perché in tanti fanno tesi di cui non interessa nulla? Perché si ritrovano all’ultimo a trovare un/una relatore/relatrice che affibbia temi di cui ci interessa relativamente. Anche in questo caso, lo studente deve stilare una lista di possibili tesi da svolgere e di possibili relatori da chiamare. Piano piano, colloquio dopo colloquio identificherà quello idoneo a lui e inizierà il lavoro quanto prima. Consiglio: cominciate almeno un anno prima a pensare a questa lista e a cercare qualcuno, così poi andrete con calma e avrete meno ansia.
3 – Avere un pensiero critico
L’Università non è solo quel mondo fantastico in cui si entra in contatto con tante persone e si vivono degli anni meravigliosi. L’Università è anche l’opportunità di diventare persone adulte, persone con una mente pensante e critica nelle decisioni che assume. La stesura di una tesi chiede proprio questo: non basta scrivere un riassunto di alcuni manuali letti, si deve ragionare su quanto si sa, mettere in gioco il proprio sapere e quanto si è studiato negli anni universitari.
4 – Farsi una scaletta di cose da dire
Quante volte prima di fare un qualsiasi tema a scuola ci veniva detto: “dovete fare la scaletta!”. Ecco, quelle/quegli insegnanti avevano ragione. Senza farsi una lista di cose da dire, si ha il rischio di divagare, di prendere strade diverse, di ripetere sempre le stesse cose. Come quando si devono mettere in fila i pensieri e si deve organizzare una cosa, allo stesso modo si deve fare per la tesi: si prende un foglio e si inizia a fare un indice in cui punto per punto si sintetizza cosa si andrà a trattare. Fidatevi, questo punto è uno dei più ostici e fondamentali (oserei dire).
5 – Segnarsi le citazioni da fare durante la stesura del testo
Per esperienza personale, vi posso dire che segnarsi già le citazioni possibili (in un documento a parte) che si vogliono usare durante la stesura della tesi risulta essere di grande aiuto. In questo modo, non si dovrà rileggere 68674924926 il manuale da cui prendere le citazioni, ma si avrà già tutto organizzato e il lavoro si svolgerà in modo più disteso.
6 – Far leggere il proprio lavoro a terze persone per trovare eventuali errori
Prima di consegnare la tesi vi consiglio di leggerla almeno tre volte in totale autonomia, ma almeno una volta la dovete far leggere a un’altra persona che non sia il/la relatore/relatrice. Perché? In questo modo, una persona esterna riuscirà a dirvi se siete stati chiari nell’esposizione, se siete stati esaustivi, se avete fatto alcuni errori grammaticali, quali frasi correggere… Insomma, un giudizio esterno permette di realizzare un lavoro più fluido e più disteso.
7 – Confrontarsi continuamente con il/la relatore/relatrice
Il supporto del/della relatore/relatrice non deve mai mancare, così come la comunicazione con lei/lui. Fatevi consigliare come fare, chiedete aiuto al/alla relatore/relatrice, è la persona migliore che vi possa sollevare dai dubbi che avete. Sarà lui/lei ad approvare il vostro lavoro, al momento della consegna finale, tanto vale che iniziate fin da subito a fargli/farle leggere il vostro lavoro… Così non vi riducete all’ultimo a fare tutto!
8 – Usare la bibliografia di base, ma allargarla in base ai propri ragionamenti
Riprendendo un consiglio di prima, un fine della tesi è quello di mostrare i ragionamenti e la capacità critica dello studente. Ebbene, per questo ritengo utile consigliarvi di utilizzare sì la bibliografia concordata con il/la relatore/relatrice, ma anche di estrema in base ai vostri collegamenti. Potete riprendere manuali utilizzati per altri esami che non sono conosciuti dal/dalla relatore/relatrice, così da integrare tutti i vostri saperi. Solo in fase di controllo e di revisione, potrete sapere se avete fatto bene o male ad aggiungere quel determinato riferimento. Tentar non nuoce però!
9 – Chiedere al/alla proprio/a relatore/relatrice come fare una bibliografia e le citazioni
Ci sono vari stili con cui si possono effettuare le citazioni e le bibliografie. Quello che vi consiglio di fare è chiedere fin da subito, dopo l’approvazione dell’argomento, come il vostro/a relatore/relatrice vuole che queste vengano fatte. In questo modo vi risparmierete eventuali correzioni e perdita di tempo, in quanto farete subito nel modo che più aggrada a lui/lei.
10 – Non aver paura di sbagliare
Vi svelo un segreto: c’è la possibilità di dover correggere il primo capitolo della tesi anche 4 volte prima di avere l’approvazione del/della relatore/relatrice. Vi dico questo per esperienza personale. Il mio primo capitolo è stato rivisto dalle 4 alle 5 volte prima di ricevere l’approvazione. Gli altri capitoli hanno ricevuto lo stesso trattamento? No (forse sono stati rivisti due volte l’uno). Questo succede perché quando si inizia a fare la tesi si è inesperti, non si sa bene dove mettere le mani e cosa fare… Il primo capitolo è solo il primo ostacolo per arrivare poi alla conclusione di questo elaborato finale. Non dovete abbattervi, piangete se volete (io l’ho fatto) ma poi alla fine, quando riceverete quell’approvazione sarà tutto in discesa.
Spero che, come me, abbiate vissuto questi anni nel migliore dei modi e vi auguro di concluderli al meglio. Vi voglio però dire anche una cosa: non lasciate che sia il voto della laurea a definirvi. Noi siamo molto di più di un numero sterile che ci viene affibbiato alla fine di un percorso: siamo persone, abbiamo una testa, un cuore, un cervello pensante. Siamo quel percorso che ci ha portato ad indossare quella corona d’alloro. Noi siamo la nostra corona, non siamo una valutazione che qualcuno ci ha dato.
Ricordatevelo (ricordiamocelo, lo dico anche per me) sempre.
Vi auguro il meglio che l’Università vi possa dire,
buon viaggio a tutti,
Iaiatv