Cosa dovremmo valutare di un artista? Mi pongo questa domanda perché come dico sempre esagerare è sbagliato e se c’è una cosa che non sopporto è l’incoerenza.
Non importa la presa di posizione che hai, l’importante è rimanere coerenti con i principi che si è scelto di seguire… quindi vorrei riflettere su questo tema e vedere anche voi cosa ne pensate, che cosa riusciamo a tirare fuori..
In questo caso parliamo di coerenza collettiva (ovvero le scelte che fa la società/massa) prendendo come riferimento il movimento #MeeToo.
Sappiamo tutti cosa è scoppiato dopo le accuse di molestie sessuali rivolte a Weistein: da quel momento il mondo dello spettacolo ha cominciato a licenziare, togliere premi, demonizzare tutte le persone che avevano avuto un comportamento amorale nella vita privata.
Scindere la vita privata dal lavoro
Punire i colpevoli e cercare di rieducarli è giusto, ma la vera domanda è: si può scindere la vita privata delle persone dal loro lavoro?
Finché una persona fa male il suo lavoro è ovvio che deve essere licenziata, ma quando una persona si comporta male nella vita privata deve essere punita sia come persona e sia come artista/lavoratore?
È giusto sminuire/cancellare i meriti di un artista per il lavoro che ha fatto se ha lavorato bene ma ha avuto un comportamento scorretto nella vita privata?
Esempio. A Kevin Spacey è stato levato l’Oscar per le accuse di molestie, nonostante abbia fatto un buon lavoro come attore. Allora perchè personaggi come Lord Byron lo studiamo ancora a scuola come artista nonostante sappiamo tutti che avesse avuto una vita molto discutibile e che molto probabilmente – anche se non abbiamo le prove certe perché non c’erano i giornalisti, i social a quel tempo – ha fatto molte più molestie di quante ne abbia fatte Spacey.
Questa è l’incoerenza di massa di cui parlo. A prescindere dai personaggi storici, a scuola studiamo e attribuiamo meriti ad artisti moralmente discutibili…come D’Annunzio e altri autori.
Perché adesso i nostri contemporanei che fanno un buon lavoro ma che hanno una vita discutibile vengono demonizzati?
Non sto dicendo che sia giusto o sbagliato, sto solamente chiedendo il perché di questa differenza? Cosa sarebbe giusto fare? Perché per le persone del passato usiamo un altro metro di giudizio mentre per i nostri contemporanei ne usiamo un altro?
Anche se fosse ci sono comunque degli esempi di persone contemporanee che hanno avuto una vita discutibile ma continuate ad essere premiate o non hanno avuto tutta la bufera che si è scatenata contro le altre persone sopracitate. Ecco l’incoerenza.
Tutte le opinioni in merito ad un argomento così difficile, hanno validità:
- premiare una persona per il lavoro che fa e condannarla per la sua vita privata è giusto
- punire una persona per ciò che ha fatto nella vita privata indipendentemente dal suo operato a lavoro è giusto perché non bisogna pubblicizzare una persona che fa cose sbagliate dandogli un lavoro pubblico.
Fuori dal mondo dello spettacolo…
Vi faccio un esempio più pratico riguardo la scelta morale discussa in questo articolo.
Qui ho letto di una maestra d’asilo che fuori dal lavoro – quindi nella sua vita privata- faceva la prostituta di notte. Cosa bisognerebbe fare? Bisognerebbe licenziarla o tenerla?
Se facesse un buon lavoro con i bambini, quanto conterebbe la sua sua vita privata?
Questo ci riporta a fatti del quotidiano ancora più vicini a noi: se ci pensate ultimamente i datori di lavoro per scegliere se assumere una persona si fanno dare nome e cognome e curriculum e poi vanno a cercare quella persona su Facebook per vedere come è nella vita privata.
Per dare lavoro a una persona bisogna vedere come è nella vita privata o bisogna vedere se quel lavoro lo sa fare bene?
Io sinceramente non saprei scegliere… e voi invece che cosa ne pensate?
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