Sì, stiamo parlando proprio di lui, dell’ispettore Coliandro, che in realtà ha un nome: Giampaolo Morelli ed è un attore, sceneggiatore, conduttore televisivo, scrittore e regista italiano. Insomma, bello come il sole, intelligente e pieno di talento. Fortunata sua moglie.
Di recente mi è capitato di vedere due film che lo vedevano, il primo come attore, il secondo come sceneggiatore, regista e di nuovo protagonista sullo schermo. Entrambi i lungometraggi mi hanno colpito perchè due prodotti leggeri e godibili, nello spesso criticato panorama cinematografico italiano.
Quindi, a seguito della mia visione ho pensato di consigliarvi due commedie e condividere con voi la riflessione che mi sono trovata a fare riguardo questo artista.
L’agenzia dei bugiardi (2019)
“Mai mentire a tutte e due: moglie e amante”
Non voglio soffermarmi troppo su questo film, perchè in realtà lo metterei nella categoria “film da vedere quando cerchi qualcosa da vedere”. L’agenzia dei bugiardi ha ritmo, è ironico e fa ridere e soprattutto gli attori principali sono abbastanza bravi. Ricordiamo nel cast la bravissima Mastronardi, Massimo Ghini, Carla Signoris e Paolo Calabresi. Fatta accezione per Ruffini e Bufalo che risultano del tutto fuori contesto. Sarà che poco gradisco gli artisti con legati al mondo del web sul grande schermo.
Non ho visto l’originale, ovvero Alibi.com, quindi non so se sia una brutta copia o un remake migliore, ma posso dirvi che non è un film demenziale, anzi. Si tratta di un prodotto godibile, che tocca in qualche modo ciascuno di noi, perché rispecchia le nostre debolezze, facendone una caricatura. L’errore umano unisce e trova punti di contatto con lo spettatore. Tuttavia, la riflessione qui lascia il posto alla superficialità, e alcuni personaggi, come l’aspirante rapper Diana Del Bufalo (ora specializzata in freaks), sono troppo grotteschi. Divertenti i camei di Piero Pelù, Nicolas Vaporodis e Antonello Fassari.
In sintesi questa è una storia nella quale, come le ciliege, una bugia tira l’altra.1
7 ore per farti innamorare
«La mia Napoli è un palcoscenico perfetto per qualsiasi storia»2
Ecco. Ci siamo arrivati. Volevo proprio parlarvene. Questo film è stata una vera rivelazione perchè abituata al genere commedia italiana che come risultato finale ha film fac simili a l’Agenzia dei bugiardi o Modalità Aereo, non avevo grandi aspettative. Invece. Invece.
Abituata agli artisti romani – perchè diciamocelo, la cinematografia italiana è romanocentrica -, questa volta mi sono ritrovata ad amare letteralmente Napoli e tutti quegli sketch che hanno saputo sfruttare ad arte la napoletanità per regalare risate di gusto.
7 ore per farti innamorare è un film del 2020 scritto e diretto da Giampaolo Morelli (al suo esordio come regista) e basato sull’omonimo romanzo scritto dallo stesso Morelli. Come autore, diverte sempre con i suoi personaggi e, insieme alla Rossi, ha realizzato un connubbio piacevole che rende il film interessante dall’inizio alla fine.
Per la presenza scenica dell’attore protagonista, la storia di Giulio non è più quella dello sfigato, ma finisce per essere simile più ad Hitch – Lui sì che capisce le donne e un po’ What women want – quello che le donne vogliono.
7 ore per farti innamorare è una promessa, cioè dare alle persone un po’ di pace e tranquillità quando ti mancano le capacità emotive e sociali. In questo caso, la distanza è di gran lunga migliore della vicinanza. Non c’è niente di realmente nuovo: per quanto il film porti avanti una filosofia abbastanza banale e scontata, è la messa in scena e la sceneggiatura ad essere la forza di questo film.
Infatti questa commedia romantica ammiccante quanto prevedibile è una delle ultime cartoline prima della crisi. Gente che s’ama e s’innamora, gira per le strade di una Napoli solare e trafficata.
L’esordio alla regia di Giampaolo Morelli è pieno di intuizioni scombinate, ma anche attraenti. Il ritmo è quello di una commedia statunitense. L’anima del film invece cerca invece un’altra declinazione dei sentimenti e il primo pensiero va a Massimo Troisi.
Ma la regia ha il suo punto di forza nell’innegabile alchimia tra i due protagonisti. Meritano una citazione anche i giovani Balsamo e Di Maria. Più di una citazione meritano Serena Rossi, sempre più la Scarlett Johansson Italiana, e Vincenzo Salemme, molto molto meglio quando è diretto da altri, in questo lavoro davvero spassosissimo e senza sbavature. Non è facile vedere in giro delle commedie made in Italy così ben orchestrate.
Voi l’avete visto?
Qui Sara Scrive, passo e chiudo!