Elisa Lam era una ragazza canadese di 21 anni, che era andata a fare un viaggio qualunque a Los Angeles, ma da quel viaggio non fece più ritorno. La morte sospetta della ragazza, la quale soggiornava al Cecil Hotel, è ancora oggi al centro di speculazioni e di teorie di cospirazione. Ma cosa è successo? Vediamolo nel dettaglio.
Il Cecil Hotel
Il “Cecil Hotel” è noto per essere uno degli hotel più pericolosi di Los Angeles, a causa della sua posizione in una zona della città che pullula di senzatetto, i quali spesso finivano per vivere stabilmente all’interno dell’hotel.
Nel Cecil le stranezze erano all’ordine del giorno, e nessuno ci faceva caso più di tanto. Amy Price, la manager dell’hotel, ricorda che mediamente ogni anno morivano all’interno dell’edificio circa 15 persone.
I proprietari dell’hotel allora, per attirare più turisti, hanno utilizzato i primi tre piani del Cecil per creare il cosiddetto “Stay on Main”: un hotel fresco e alla moda ottimo soprattutto per i più giovani. Nonostante ciò però gli ascensori erano comuni sia per coloro che alloggiavano nel Cecil che per coloro che alloggiavano allo Stay on Main.
Il caso di Elisa Lam
Elisa Lam scomparve il 31 gennaio 2013 e i genitori, dopo qualche giorno che non avevano sue notizie, fecero partire le ricerche. Il caso di Elisa Lam ebbe un’enorme influenza mediatica a causa dell’ultimo filmato nel quale si vede la ragazza: un video registrato dalla videocamera di sorveglianza di un ascensore. Il comportamento bizzarro della ragazza colpì immediatamente il mondo del web e tutti si improvvisarono investigatori, cercando potenziali evidenze nel video che potessero suggerire che fine avesse fatto la ragazza. Dalle altre videocamere di sorveglianza delle porte non emergeva nulla, quindi era chiaro che la ragazza doveva per forza essere ancora all’interno dell’hotel. Gli investigatori setacciarono per due settimane ogni angolo dell’edificio, ma della ragazza non vi era alcuna traccia.
Il video dell’ascensore e le incongruenze
- Perchè l’ascensore non si muove?
Questa è la prima domanda che viene spontaneo porsi vedendo questo strano filmato. Notiamo chiaramente Elisa che preme dei tasti ma l’ascensore resta immobile, c’è quindi qualcuno all’esterno che lo sta tenendo bloccato premendo un altro tasto?
- Perchè Elisa si comporta in questo modo?
La ragazza ha decisamente un comportamento strano: si guarda intorno sospetta, si nasconde, entra ed esce dall’ascensore, preme dei tasti alla rinfusa, gesticola come se stesse parlando con qualcuno ma noi effettivamente non vediamo nessuno.
- Perchè la scritta che dovrebbe indicare la data e l’ora non si vede bene?
Infatti è come se il video fosse stato modificato in un secondo momento per rendere illegibile il testo. Qualcuno su internet che è riuscito a decifrare la scritta sostiene che il video sia stato tagliato e che ci sia un vuoto di ben 53 secondi. Effettivamente il taglio si può notare anche nel video al minuto 2:57 quando si chiude la porta dell’ascensore. Inoltre nella parte in cui Elisa gesticola sembrerebbe anche che il video sia stato rallentato, per quale motivo?
Il ritrovamento del corpo
Il corpo della povera Elisa è stato ritrovato 18 giorni dopo la sua scomparsa all’interno di una delle cisterne sul tetto dell’hotel. Alcuni ospiti infatti si erano lamentati dell’acqua sporca che usciva dalla loro doccia o lavandino, quindi l’addetto alla manutenzione si era recato sul tetto per vedere se ci fosse qualche problema alla cisterna, facendo così la terribile scoperta. Inoltre la ragazza era completamente nuda e i vestiti vennero ritrovati sul fondo della cisterna.
Dall’autopsia non emerse nulla, infatti il corpo della giovane non riportava segni di violenza di alcun tipo e non sembrava che avesse assunto sostanze stupefacenti. Quindi, come ha fatto Elisa a finire dentro la cisterna sul tetto e a morire?
Le cospirazioni
Dark waters
C’è chi ha trovato delle somiglianze tra il caso di Elisa Lam e “Dark waters”, un film uscito qualche tempo prima. Tra le varie somiglianze ricordiamo il dettaglio dell’acqua sporca che fuoriesce dalle tubature, la giacca rossa della figlia della protagonista che ricorda la stessa giacca rossa indossata da Elisa il giorno della sua scomparsa e infine anche nel film la bambina cade proprio dentro una cisterna.
The last bookstore
“The last bookstore” è l’ultimo luogo in cui è stata avvistata Elisa, ovvero una libreria di Los Angeles. La stranezza è che nel sito web della libreria se si copia il codice postale e lo si incolla su Google Maps esce fuori un luogo in Canada che è lo stesso del cimitero in cui la ragazza è stata sepolta.
Il test Elisa Lam
Tra le strane coincidenze abbiamo anche una strana diffusione di tubercolosi, qualche giorno dopo la morte della ragazza, tra i senzatetto che vivevano in prossimità dell’hotel. Il test per la tubercolosi si chiamava proprio “LAM-Elisa” che starebbe per “Lipoarabinomannan (LAM) Enzyme-Linked Immunosorbent Assay (ELISA).” Insomma una strana coincidenza che fece nascere alcune cospirazioni secondo cui la stessa Elisa era un’arma biologica che avrebbe dovuto sterminare parte dei senzatetto per ridurre la loro concentrazione nel quartiere. Effettivamente da alcune ricerche emerse che Elisa era una studentessa di biologia del British Columbia, un famoso centro di studio e ricerca sulla tubercolosi. Ma perchè Elisa quindi è morta? Sapeva troppe informazioni e qualcuno ha deciso di ucciderla? Minacciava di rivelare cosa stavano facendo?
Domande che restano comunque senza risposta dal momento che non ci sono segni che suggeriscono la presenza di un assassino.
Cosa è successo davvero?
La verità è spesso molto più spaventosa delle teorie di cospirazione, infatti l’ipotesi più probabile è che Elisa in quel momento stesse avendo una crisi. La ragazza soffriva infatti di disturbo bipolare in maniera molto grave e prendeva dei farmaci per cercare di combattere la malattia. Si suppone che abbia smesso di prendere le medicine durante la permanenza a Los Angeles e che ciò le abbia causato una grave crisi che l’ha portata a sentirsi probabilmente inseguita o osservata da qualcuno. La ragazza potrebbe infatti essersi gettata nella cisterna per nascondersi da qualcuno che lei credeva la seguisse. Elisa, non riuscendo poi più a risalire a galla, avrebbe iniziato a levarsi i vestiti per alleggerire il peso del suo corpo, ma non ce l’ha comunque fatta.
Le malattie mentali infatti, seppur spesso sottovalutate, sono molto pericolose e occorre accrescere smettere di stigmatizzarle e iniziare a prendere consapevolezza riguardo esse.
Linea d’ascolto per chi soffre di depressione, ansia, attacchi di panico, disturbi alimentari, psicosi: clicca qui
Cosa ne pensate di questa storia? Scrivetelo nei commenti!
Qui Veronica Scrive, passo e chiudo.
http://elisa-lam-blogs.blogspot.com