Da Riptide a Thunder in Paradise, passando per una prelibatezza nostrana. Sono i telefilm che mi rifiuto di dimenticare e che voi lettori dovreste conoscere.
Ho guardato un sacco di televisione in quasi 40 anni di vita, il che mi porta spesso a ripescare, dai cassettini della mente, i ricordi più svariati. Come i telefilm passati in tv a cavallo tra gli anni 80 e gli anni 90. Tutta roba che, ci scommetto, non avrete mai guardato perchè o siete troppo giovani o non volete rammentare. Diciamocelo senza troppi giri di parole: così come un certo ragazzino è risultato essere un campione di simpatia, è anche vero che tanta roba non avrebbe mai dovuto veder la luce.
Quindi, come si dice, non perdiamoci in troppe chiacchiere…
Ecco alcuni vecchi telefilm che, per un motivo o l’altro, dovreste conoscere. E, a volte, evitare come la peste.
Il falco della strada (Street Hawk)
Potremmo definirlo un clone malriuscito di Supercar. Senza auto ma con una supermoto dotata di tutti gli accessori adatti a combattere il crimine: raggio laser, motore superpotente e casco smart che registra in tempo reale ed è dotato di zoom e mirino. Sembrerebbe tutto molto figo e considerate pure che in alcuni episodi sono comparsi Christopher Lloyd (il Doc di Ritorno al futuro) e George Clooney. Mixate il tutto e sapete cosa si ottiene? Un flop di un certo livello, visto che la serie ha chiuso dopo soli 13 episodi. Che belli gli anni Ottanta, eh?
Il mio amico Arnold
Che cavolo stai dicendo, Willis? Se siete miei coetanei ricorderete sicuramente questa domanda e quello sguardo. No? Beh, mi spiace un pochino per voi. Sì perchè questo è un telefilm piuttosto divertente e, come tante commedie ad episodi dell’epoca, deve il proprio successo all’espressività del suo protagonista (Gary Coleman). Otto stagioni, tanti episodi e… una maledizione? Sì, infatti gli attori principali nel corso degli anni hanno avuto un’infinità di problemi e digrazie, tanto che l’unico superstite è Todd Bridges, il buon Willis.
Il mio amico Ultraman
In seguito ad un incidente in un laboratorio, un liceale scopre di avere dei poteri: fluttua in aria ed è dotato di una forza sovrumana. Tipo Hulk e Spider-Man? Anche no, infatti questa serie non c’entra una fava perchè fa divertire, strappa sorrisi e non ci sono mutanti, alieni o altri supernemici. Tre stagioni, 72 episodi e un protagonista (Jerry O’Connell) con un curriculum di tutto rispetto: potreste infatti averlo visto all’opera nel fantastico Stand By Me – Ricordo di un’estate, oppure in Scream 2 o Mission to Mars di Brian De Palma.
Love Me Licia
Un obbrobrio, almeno per me, che cercò di calvalcare il successo del celebre manga e, soprattutto, dell’anime. Un prodotto totalmente made in Italy, arrivato su Italia 1 nel 1986 e che ha come protagonista Cristina D’Avena. Non chiedete chi è, dai, è un pezzo di storia della musica italiana! E tutti i vecchi come me ricordano (e spesso cantano) le sue sigle. Francamente non ricordo granchè, ma leggendo qualcosa online scopro che le differenze con l’originale sono enormi: mi sa che ho scelto di rimuovere il ricordo di sta “cosa” dalla mia mente…
Riptide
Altro giro altro telefilm passato su Italia 1 millemila anni fa, quando non esisteva Internet e c’erano ancora tante tivù in bianco e nero. Anche in questo caso buio pesto nella mia mente, rammento giusto il viso dei tre protagonisti e il testone del robot. Discorso a parte per la sigla, tremendamente bella, come tutte quelle composte da Mike Post. Che è un’istituzione dei miei tempi e che ha composto, tra gli altri, i temi di Magnum P.I., dell’A-Team, di Law & Order e Renegade.
Manimal
Ce ne vuole per ricordarsi di un fiasco composto da 8 episodi! Il protagonista è in grado di trasformarsi in qualsiasi animale voglia, come un’aquila o un puma, e viene da chiedersi come mai una tamarrata simile negli USA abbia fatto tanto pena da essere cancellata. Era troppo in anticipo coi tempi o forse quelli là non capiscono una fava, visto che hanno creato gli X-Men. Decidessero di rispolverare sta gemma nascosta, scommetto che ne verrebbe fuori qualcosa di estremamente interessante.
Super Vicky
Un mito, quando si parla di telefilm e in particolar modo di sitcom. Un robot con le sembianze di una bimba viene accolta nella casa della famiglia del suo inventore e ne sconvolge la vita. Ovviamente non mancheranno le gag e i comandi presi un po’ troppo alla lettera. 4 stagioni, 96 episodi (mica pochi) e serie chiusa quando gli ascolti calano sensibilmente. Nessuno dei miei coetanei dimenticherà mai questo simpaticissimo telefilm, forse.
Supercopter
Il titolo originale è Airwolf ed è un altro maldestro tentativo di emulare il successo di KITT, Knight Rider o chiamatelo come volete. A sto giro il protagonista è un cazzutissimo elicottero supersonico, armato ma senza intelligenza artificiale. Incredibile come sia piaciuto al punto tale da girarne addirittura 4 stagioni! E anche qui c’è spazio per la jella: leggo con un pizzico di inquietudine che il velivolo, una volta chiusa la serie, venne utilizzato in Germania come mezzo per l’elisoccorso… finendo per schiantarsi durante un temporale e causando la morte di tutto l’equipaggio.
Thunder in Paradise
Oh, c’è Hulk Hogan! Oh, c’è un tamarrissimo motoscafo corazzato & armato di ogni “ben di Dio”. E c’è anche Carol Alt, senza contare il figlio di quel grande attore che è stato Jack Lemmon. Figata astrale? Ai tempi, per me, lo era. Val la pena recuperarlo in qualche maniera? Bella domanda. Fate voi, io non so se ho il coraggio di rovinarmi i ricordi che ho di questo telefilm. Se esistesse, sicuramente un modellino del mezzo me lo comprerei senza problemi.
VR Troopers
“Oh, i Power Rangers stanno facendo un sacco di soldi.”
“E poi c’è sta cosa della realtà virtuale…”
“Ci facciamo un telefilm bruttinutile, usando fino ad esaurimento scorte qualche spezzone di serie tv giapponesi?”
“Così, de botto, senza senso? Geniooooo!”
Era l’anno 1994 e per me le cose andarono più o meno così. Un terribile minestrone, che riuscì non si sa bene come a sopravvivere per due stagioni e per la bellezza di… occhio che sgancio la bomba… 92 episodi. Sì, NOVANTADUE! Ero alle medie quando sta cacata sbarcò in Italia e la guardai perchè, semplicemente, a quell’ora (quale? Primo pomeriggio forse) in tv non c’era altro.
Potessi saltare a bordo di una macchina del tempo e tornare indietro a quegli anni maledetti, andrei dal me stesso di allora e gli mollerei due sberle, dicendogli di studiare i merdosissimi Aztechi, la fottuta Mezzaluna Fertile e i maledetti ziqqurat.
Alla prossima!