The Witch è un film del 2015 diretto da Robert Eggers e narra la storia di un’intera famiglia che sembra essere posseduta da strani spiriti sovrannaturali. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Critics Choice Award e ha vinto 2 Spirit Awards.

Caccia alle streghe?

Alla Scrive Squad abbiamo avviato il nostro personale Club del Film e oggi il nostro gruppo cinefilo vi propone The Witch. Di seguito alcuni commenti dei membri della Squad che hanno preso parte a questo piacevole scambio di opinioni.

Speriamo di coinvolgere anche voi e di consigliarvi la visione di un buon film.

The Witch è un film horror del 2015 diretto da Robert Eggers con protagonista la meravigliosa Anya Taylor-Joy che molti conosceranno già grazie alla Regina degli Scacchi. Questo film non è il classico horror commerciale pieno di jumpscare con un modo di spaventare spicciolo. The Witch è un horror d’autore raffinato, elegante e che lascia nello spettatore inquietudine e angoscia fino all’ultima scena. La fotografia e la scenografia contribuiscono a rendere l’ambientazione più credibile e inquietante. The Witch nel complesso mi è piaciuto molto, non solo per il tema della stregoneria che mi ha sempre affascinato ma anche per l’originalità nel raccontare la storia. Consiglio questo film a chiunque ami il genere horror e tutte le sue sfaccettature. Potete tranquillamente recuperare The Witch su Netflix.

Noemi

The Witch è un film di stampo thriller e horror che mi è parso intriso di una forte vena metafisica e surreale. Ho apprezzato parecchio la trama poiché nonostante si tratti di argomentazioni di cui non faccio indigestione, catturano comunque la mia attenzione. Ergo: è un buon e bel film, soprattutto se ci si sofferma sul fatto che vi sono dei lati di sacro e profano che si connettono continuamente e lasciano che la mente interferisca con essi. Mettiamo in dubbio, attraverso il film, le nostre azioni, riflettiamo di più sull’agire dell’uomo e ci chiediamo cosa sia il libero arbitro e quando può e deve essere messo in discussione. Siamo angeli o siamo diavoli? Siamo stregoni delle nostre vite? E se un diavolo, comunemente inteso come demonio che ci sovrasta e interferisce con la pace dei nostri animi, non fosse prodotto dalle viscere della natura ma semplicemente da qualcosa che proviene da noi? E che noi non siamo in grado di allontanare con facilità? Il film lascia in qualche modo intendere che siamo tutti alle prese con bene e male, o perché lo si vuole o perché accade qualcosa che mette in discussione le nostre vite. Soprattutto quando proviamo sofferenza, dolore e capiamo cos’è la morte, la subiamo, la abbracciamo, ne siamo succubi. Ho apprezzato in particolar modo la scenografia, sembra di essere immersi in un’atmosfera a tratti gotica e a tratti romantica con leggere sfumature espressioniste  e per certi aspetti invece impressioniste. Ma è importante soffermarsi, a mio avviso, sulla natura dunque sul paesaggio: i personaggi ci camminano all’interno e sono inseriti in esso, un prato, un’area, delle stradine. Guardano il cielo  e scrutano i dettagli del mondo: sarà in questi istanti che il demonio si connette con i vivi o viceversa? Anche a conclusione fatta, è come se la storia continuasse nelle nostre coscienze.

Teresa

The Witch è uno dei migliori horror degli ultimi anni e lo è per svariati motivi. Innanzitutto si tratta di un horror lento e angosciante, non fa saltare sulla poltrona, non spaventa ma inquieta. Se state cercando divertimento non è il film che fa per voi, questa ricostruzione storica pressoché perfetta (consiglio la visione in lingua originale dove si è ricreato il linguaggio dell’epoca) mostra quanto il vero male si celi dentro ognuno di noi e possa sorgere per svariati motivi. I toni lividi della fotografia annientano la speranza, i personaggi sono vittima dell’ambiente che li circonda, in tutti i sensi. I bambini, gli animali, il simbolismo e soprattutto il fatto che la storia sia stata costruita unendo verbali di processi a cosiddette “streghe” mostra anche un lato di critica ad una religiosità cieca e estremista, questione purtroppo molto attuale anche negli Stati Uniti.

Un capolavoro che insieme a The Lighthouse rende Robert Eggers uno dei più promettenti registi di questi ultimi anni. Anya Taylor-Joy nella parte di Thomasin è perfetta e il ruolo le è rimasto così scolpito nel cuore da tatuarsi una W all’interno del labbro. Un film grandioso in ogni suo aspetto.

Lorenzo

Se come me siete alla ricerca di un horror che non sia il classico splatter colmo di jumpscare messi a caso ogni cinque minuti, allora The Witch fa al caso vostro.
Robert Eggers pone l’accento sull’aspetto psicologico dell’horror, in particolar modo analizzando il rapporto che l’uomo dell’epoca ha con la fede, intimorito dal giudizio divino.  La ricostruzione degli ambienti e contesti sociali è sorprendente, questo anche grazie al fatto che hanno fatto ricorso a documenti reali dei processi, e la fotografia fa la sua parte.
La cosa che ho apprezzato di più è la narrazione, che non è affrettata e non ci getta subito in pasto all’entità di turno come succede in certi horror, ma soprattutto non ci sono i soliti cliché che si trovano in gran parte delle pellicole appartenenti al genere. Confesso che è il primo film in cui vedo recitare Anya-Taylor Joy e la sua interpretazione mi è piaciuta davvero tanto, immaginarmi qualcun’altra nel ruolo di Thomasin mi viene abbastanza difficile dopo aver visto il film.

Anna

Questa era la nostra recensione di The Witch. Cosa ne pensate? Scrivetecelo nei commenti!

La Scrive Squad