Si è conclusa giovedì 17 marzo la messa in onda dei sedici episodi di Doc Nelle tue mani 2. Di seguito la mia recensione.

Commento 

Apro questa recensione dicendo che è stato difficile scriverla e che, dopo la meravigliosa prima stagione¹, non mi sarei mai immaginata una stagione del genere. Per semplificare la recensione, espongo il mio pensiero in punti. Come scritto anche nel titolo sono presenti SPOILER quindi non leggete oltre se non avete visto tutta la stagione. 

  • La gestione del tempo: la prima stagione era ambientata nel 2020 e Carolina era una studentessa ai primi anni di medicina, questa seconda stagione -per riallacciarsi alla realtà- colloca l’inizio della pandemia a marzo 2020 e vede Carolina già laureata. Il tempo viene quindi riavvolto e velocizzato allo stesso tempo per permettere a Carolina di laurearsi e al reparto di affrontare la pandemia nello stesso momento in cui l’ha affrontata anche il mondo reale. Appare inutile dire che una tale gestione del tempo non può essere credibile e non può nemmeno essere giustificata. 

Sul fronte temporale, appare ambigua anche l’assenza di Alba dal reparto in tempo covid: facendo un paio di rapidi conti, l’assenza della Patrizi è stata di circa un anno e in tempo pandemico non è nemmeno lontanamente verosimile che un medico potesse stare così tanto tempo lontano dall’ospedale poiché, come ben sappiamo, sono stati richiamati in corsia anche medici che erano ormai già in pensione. 

  • La stagione delle conseguenze psicologiche: così era stata presentata questa seconda stagione e, giunti alla fine, possiamo dire che abbiamo visto tante conseguenze -principalmente fatte intuire con lo stravolgimento completo dei personaggi- e pochissime risoluzioni, quindi la stagione non poteva certamente essere definita così, considerando anche il fatto che la psicologa Lucia -nuovo ingresso tecnicamente fondamentale- è apparsa in scena per un tempo minore rispetto a Caruso e la maggior parte delle volte si è palesata solo per i test per la corsa al primariato di Andrea e non per un effettivo supporto psicologico ai personaggi. 

Gabriel, da questo punto di vista, è stato il personaggio più approfondito e più sondato: abbiamo visto le sue cadute e l’abbiamo visto mentre si rialzava, ha avuto qualche breve colloquio con Lucia ed è stato positivo anche il suo confronto con lei quando era lei ad avere bisogno di un medico. C’è stato un bel supporto tra i due e il tutto non è sfociato in un triangolo che avrebbe solamente appesantito la situazione. Il reciproco aiuto li ha fatti crescere come persone e come personaggi. 

Riccardo è stato l’altro personaggio approfondito anche se solo vagamente: il flirt con Carolina non ha aiutato a capire che il suo problema era molto profondo e legato al lavoro ma l’ha messo in una situazione scomoda che, ai più, appariva solo come l’ennesimo triangolo. Quando finalmente tutto è stato chiaro agli occhi di tutti, si è dissolto in una rapida presa di coscienza del problema da parte di Riccardo e in un altrettanto rapido “dovrò fare una lunga terapia”. 

Per quanto riguarda tutti gli altri personaggi, li abbiamo solo visti impazzire e non abbiamo mai capito quale fosse il vero motivo –al di là di un generico “problemi legati al periodo covid”. 

  • La ricerca del paziente 0 e il certificato: tutto ciò che ruotava attorno a quel pezzetto di carta firmato da Elisa, si è dissolto in un paio di battute dopo essere stata la trama portante di metà stagione e lasciando un’unica domanda: “era proprio necessario?”.  Qual è stato il senso della ricerca del paziente 0, degli occultamenti del certificato e delle inchieste se poi tutto si è risolto come se nulla fosse? 

Nella realtà ci sono sicuramente state le inchieste, le cacce al colpevole e tutto il resto ma perché qui è stata data così tanta importanza a quel pezzo di carta che poi non ha avuto nessun’altra utilità nella trama se non quella di farci vedere Damiano sotto una luce più positiva quando in realtà non avevamo nemmeno le basi per giudicarlo –lui voleva proteggere il padre: avremmo davvero puntato il dito contro di lui se avesse solo fatto emergere il certificato senza salvare anche il reparto (in cui per lui erano tutti quasi degli estranei)? 

  • La morte di Lorenzo: sapevamo che ci sarebbe stata, è inutile nascondersi dietro ad un dito, lo sapevamo dalla scarsa presenza di Gianmarco Saurino sul set e dagli spoiler che trapelavano durante le riprese ma il problema resta. Scegliere di uccidere un personaggio come Lorenzo Lazzarini è una mossa altamente suicida, e lo è ancor di più se consideriamo il fatto che Lorenzo alla fine della prima stagione aveva preso un’aspettativa e si poteva quindi tranquillamente scegliere di farlo trasferire altrove e di non farlo ritornare all’Ambrosiano. Tutto peggiora quando si viene a sapere che in realtà è morto per mancanza di bombole data dalla volontà di risparmiare di Caruso perché “mandare avanti un ospedale costa tanto”: quello che inizialmente ci appariva come un sacrificio di Lorenzo, per di più fatto nei confronti di una persona che stava molto più male di lui, alla fine diventa una morte per meri interessi economici –che sicuramente ci sono in ogni campo, ma non c’era la necessità di inserirli per la seconda volta in Doc, visto che anche nella prima stagione la trama legata al Satonal aveva sempre il vil denaro come sfondo. 

Lorenzo, quindi, non è morto da eroe ma è morto perché qualcuno ha deciso che era il caso di risparmiare: se inizialmente la sua morte ci appariva ingiusta, ora ci appare proprio una violenza gratuita e immotivata. 

  • La morte di Alba: altro giro, altra morte. Dopo aver mal digerito la dipartita di Lazzarini, siamo stati costretti ad assistere anche a quella della Patrizi -che, come il collega, era finalmente felice-. Anche la sua morte sembrava avere un secondo fine, ovvero far capire il comportamento di Doc/Carolina con Lorenzo a Giulia -che, sottolineo, ha preso la scelta che ha preso perché condizionata da Doc- ma il tutto decade quando si scoprono gli altarini di Caruso e la sua volontà di risparmiare. Quindi, nuovamente: qual è stato il senso di questa morte? 

Sacrificare un altro medico, un’altra vita, per poi chiudere con “la morte è una mutazione della vita” non era affatto necessario e, anzi, ha solo peggiorato il bilancio di una stagione già non propriamente buona. 

  • Andrea e la corsa al primariato: potremmo riassumere questa storyline con una frase sola “menti e sarai ricompensato”. Andrea mente e lo fa coscientemente, sa di mentire e mente anche a se stesso quando si convince del fatto che lo fa per gli altri e a fin di bene. Alla fine si scopre che la morte di Lorenzo è dovuta alla passione per il risparmio di Caruso ma questo non può (potrebbe) e non deve (dovrebbe) cancellare con un colpo di spugna la falsificazione della sut di Lazzarini. E invece doc può tutto e ritorna addirittura primario: nuovi specializzandi fanno il loro ingresso all’Ambrosiano e tutto è pronto per ricominciare su tutte le macerie che ci sono ancora.  

L’Andrea di questa seconda stagione ha dimostrato più e più volte di non essere all’altezza del primariato perché ha sempre cercato di imporsi sugli altri, è andato avanti per la sua strada senza ascoltare nessuno e la sua empatia è diventata totalmente “una cosa che fa male”; dell’Andrea positivamente empatico della prima stagione non è rimasto nulla. Poco conta il fatto che lui voglia proteggere gli altri perché non è riuscito a proteggere Mattia, non può essere una giustificazione a tutto quello che ha fatto nell’arco della stagione soprattutto perché nella scorsa stagione cercava sempre e comunque di proteggere gli altri ma non in questo modo totalmente forzato. 

  • I nuovi ingressi: in tutto si contano cinque ingressi in questa stagione e nessuno di quei cinque ingressi viene realmente caratterizzato. 

Conosciamo Damiano e Cecilia davvero solo nella 2×11 e nella 2×12 ed è tardi, troppo tardi, per capire qualcosa di loro, per provare ad immedesimarci. Cecilia poi fa squadra con Agnese e segue perfettamente i suoi principi: cerca la verità, mette da parte qualunque malumore e si impegna solo per dare e darsi delle spiegazioni soddisfacenti in merito a quello che succede attorno a lei. Damiano, invece, appare incredibilmente distante da se stesso quando si fa trattare letteralmente come uno zerbino da Giulia mentre con gli altri appare perfettamente coerente nella sua ferma volontà di dire le cose come stanno. 

Caruso è un “cattivo” banale, non ha alcuna caratterizzazione e man mano diventa proprio una macchietta, non si capisce perché sia così tanto astioso nei confronti di Andrea. 

Valenti inizialmente poteva essere un buon personaggio, completamente opposto ad Andrea e anche per questo meritevole di approfondimento, invece ci si è fermati ad un semplice “io aggiusto corpi” e la questione della droga si è risolta in un paio di battute tra lui e Carolina. 

Lucia doveva essere il personaggio cardine della stagione e invece è stata una comparsa, ha aiutato Gabriel e nulla di più. Dispiace vedere la figura della psicologa così bistrattata in una stagione che avrebbe dovuto occuparsi prevalentemente di psicologia. 

  • La gravidanza di Giulia & Giulia e Damiano: questo punto per me è critico, forse più di tutto il resto, perché non c’era alcun motivo logico per togliere a Giulia il frutto dell’amore tra lei e Lorenzo. Inserire la gravidanza solo per far prendere coscienza a lei del fatto che Lorenzo era il vero amore è stato un colpo basso per la piega che ha poi preso il tutto, anche alla luce della dinamica inesistente tra Giulia e Damiano. Se l’idea doveva essere quella di togliere a Giulia baby Lazzarini per farla subito avvicinare a Damiano affinché lui trovasse il certificato a casa sua, è stata un’idea fallimentare perché quello stesso certificato poteva essere messo ovunque -anche tenuto per sempre nella tasca del camice di Giulia- e Damiano l’avrebbe potuto trovare in un qualsiasi momento. La coppia Giulia-Damiano, poi, non ha alcuna base, non c’è un motivo per il quale dovremmo apprezzarli assieme. 

Togliere baby Lazzarini e Lorenzo a Giulia è stato come toglierle l’anima, svuotarla del tutto, anche sul lavoro visto che lei non è mai stata decisa in merito alle cose da fare ma ha preferito sempre optare per una “non scelta” e l’unica scelta vera e propria che ha preso è stata condizionata da Andrea. Era così difficile lasciare il frutto dell’amore tra lei e Lorenzo ed aiutarla a ripartire da se stessa? 

  • Don Massimo & Elisa e Gabriel: inizialmente la storyline del prete sembrava un po’ trash, non si capiva dove volesse andare a parare e invece si è poi rivelata una (quasi l’unica) scelta sensata della stagione perché ha permesso di aprire uno spaccato sui preti e sui preti in pandemia e ha facilitato anche la celebrazione del matrimonio tra Elisa e Gabriel. 

Elisa e Gabriel sono stati quasi l’unica cosa bella della stagione e il loro matrimonio è il coronamento del loro amore, nonostante i tempi siano stati incredibilmente ridotti. Positivo il fatto che almeno loro si siano salvati, assolutamente negativo lo scarsissimo tempo che è stato dedicato alla coppia. 

  • Andrea e Agnese: si amano, ok, ma perché è stata inserita la storia dell’affido di Manuel? L’affido è un tema delicato, non si può (potrebbe) mai banalizzare in due battute e, guardando la “coppia” Agnese-Davide viene proprio da chiedersi per quale ragione gli assistenti sociali li abbiano ritenuti idonei a prendere in affido Manuel, nonché perché loro abbiano effettivamente deciso di procedere all’affidamento. La situazione tra Andrea e Agnese è in stallo dalla scorsa stagione, non hanno fatto passi avanti nè passi indietro. 

Andrea ama Agnese e Agnese ama Andrea, questo è più che chiaro, quindi perché complicare le cose tra di loro invece che farli concentrare su loro stessi per un periodo al fine di rimetterli insieme poi quando avranno davvero chiuso i conti con il rispettivo passato? 

  • Carolina: il personaggio più odiato dal pubblico, senza troppi motivi. Se la si odia per la questione della bombola, va ricordato che è stato Lorenzo a chiederglielo e quindi lei ne è responsabile ma non completamente (Lorenzo era comunque un medico e un suo superiore e, se lei non avesse scambiato le bombole, l’avrebbe fatto lui a costo di morire sulla signora). Se la si odia per com’è bisogna ricordarsi della sua vita, dei suoi anni che sono sempre in numero minore rispetto alle disgrazie che le hanno scaricato addosso. 

L’unica cosa di cui Carolina è responsabile è se stessa e la sua immobilità: non trova le forze, né i mezzi probabilmente, per risolvere i suoi problemi, all’esterno nessuno le tende la mano e lei si crogiola un po’ nei suoi dolori -comportamento estremamente umano, che fa di lei un personaggio vero con una grande complessità interiore. Metterle qualcuno affianco può essere utile solo se quel qualcuno la sprona a fare qualcosa per se stessa, perché Carolina in ogni caso può farcela ma deve partire da sé. La rinascita di Carolina è fortemente possibile e lei, finalmente, si merita la felicità che le è stata strappata quando era solo una bambina.

  • Teresa ed Enrico: sono un po’ la strana coppia della stagione, non sono particolarmente caratterizzati né singolarmente né in coppia ma almeno addolciscono l’estremo amaro di tutta la stagione e questo, purtroppo, ci deve bastare. 

Per apprezzarli ancora di più avremmo dovuto conoscerli davvero e vedere un po’ della quotidianità del loro rapporto. 

  • Il cast: vero, unico e solo punto di forza di tutto Doc Nelle tue mani 2. Tutti sono all’altezza anche se perdono un po’ di mordente per via della scrittura dei loro personaggi. L’impressione è che gli attori meritassero molto di più delle storyline che hanno avuto i loro personaggi.  

 

 

Conclusioni 

Doc Nelle tue mani 2 delude incredibilmente le aspettative e macchia indelebilmente tutte le buonissime basi che erano state gettate nella prima stagione. Si salvano pochissimi elementi a livello di trama e la forza maggiore della stagione resta solamente il cast -che perde un po’ di mordente rispetto alla prima stagione, probabilmente proprio a causa della trama che impedisce agli attori di trovare un punto su cui appoggiarsi per costruire la loro interpretazione- e la colonna sonora –usata, però, anche a sproposito-. 

 

E voi cosa ne pensate? Scrivetelo nei commenti! 

Ilaria 

Written by

Ilaria

Sono una studentessa universitaria appassionata di teatro e di recitazione in generale ma anche di tennis.