Oggi ho deciso di fare un articolo diverso dal solito e il motivo di questa scelta è che anche a distanza di anni, non riesco a sopportare chi, non essendosi informato e non sapendo di cosa sta parlando, vuole criticare la saga di Twilight usando esempi sciocchi come “Edward Cullen brilla al sole come una fatina”.
Posso capire che questa saga non possa piacere, però avendola letta, oltre ad accettare e anche concordare su alcune critiche, mi sento in dovere di mettere in chiaro un po’ di cosette, tra cui il fatto che Stephenie Meyer ha fornito spiegazioni interessanti sul perchè di certe scelte.
L’autrice ammette infatti, di non aver fatto ricerche sulla mitologia dei vampiri prima di scrivere Twilight. Proprio per questo, le creature della Saga di Twilight sono diverse da tutti gli altri vampiri presenti nella letteratura. Per prima cosa non hanno debolezze. Non vengono danneggiati da acqua benedetta, aglio, paletti appuntiti, croci o dal sole. Rimangono comunque nascosti durante le ore del giorno oppure risiedono in aree molto nuvolose in modo da evitare di esporsi direttamente al sole, dato che sotto la luce solare la loro pelle si comporta in maniera particolare.
Già, ed è proprio qui che vi volevo. Basta sapere un pochino di chimica, biologia e fisica per scoprire che la reazione alla luce del sole dei vampiri di Twilight non è motivo di derisione, anzi.
La pelle è formata da cellule epiteliali composte da una buona percentuale di H2O e di carbonio.Ora, per farvela breve, il carbonio può essere considerato il più versatile tra gli elementi chimici grazie a una singolare proprietà che gli permette di assumere differenti forme cristalline fra cui la grafite e il diamante.
Nel libro “La saga di Twilight – La guida ufficiale illustrata” la Meyer spiega che quando il veleno dei vampiri entra in circolo, interagisce con ogni singola cellula del corpo trasformandola. Il che ci riporta al discorso di prima sul carbonio: quando una persona viene morsa, il veleno del vampiro trasforma la pelle umana (e quindi la struttura del carbonio) in un materiale simile al diamante.
Cito un estratto presente sulla guida della saga:
“La membrana cellulare del vampiro non è morbida né permeabile come quella umana; ha proprietà cristalline, grazie alle quali la superficie della pelle reagisce al sole come un prisma[…]Il processo trasformativo del veleno da alla pelle umana l’indistruttibile consistenza da vampiro, il veleno ne assorbe i pigmenti”
La pelle dei vampiri di Twilight è dura almeno quanto la pietra e fredda come il ghiaccio, e alla luce del sole riflette le radiazioni luminose come farebbe un frammento di diamante.
Stampatevelo in testa. Aggiungete anche, che riflettere la luce non significa brillare, perchè brillare implica che l’oggetto in questione emetta luce propria come una sorgente.
Penso che il mito di “Edward che brilla” sia stato alimentato dal fatto che nei film non è stato facile creare l’effetto grafico luce riflessa sulla pelle, ma soprattutto le immagini falsate che girano sul web hanno contribuito fortemente a far sembrare stupido, un fenomeno del tutto normale.
In tutto questo, ci tengo a dire che per quanto la saga di Twilight non possa essere considerata all’altezza di libri come Harry Potter o Percy Jackson, non è una storiella campata per aria. Il mondo dei vampiri e licantropi creato dalla Meyer ha il suo perchè, solo che per scoprirlo bisogna informarsi prima sparare a zero giudicando il libro dalla copertina!
Qui Sara Scrive, passo e chiudo!