«Nessun organismo vivente può mantenersi a lungo sano di mente in condizioni di assoluta realtà»
L’incubo di Hill House è il quinto romanzo della scrittrice statunitense Shirley Jackson, nonchè il suo libro più conosciuto. Considerato uno dei capolavori della letteratura gotica del novecento, questo romanzo è stato anche di grande ispirazione per il maestro della letteratura horror contemporanea: Stephen King. Personalmente, essendo una grande ammiratrice di questo autore non ho potuto fare a meno di notare similitudini con il romanzo della Jackson principalmente nella scrittura, nella prosa, nelle descrizioni molto dettagliate e nei temi trattati. Infatti, L’incubo di Hill House sin dalle prime pagine mi ha ricordato molto Shining.
Di questo romanzo sono stati tratti due film: ‘Gli Invasati’ (1963) che vi consiglio vivamente di recuperare e ‘Haunting- Presenze’ (1999) molto meno riuscito. Recentemente è uscita anche una serie tv liberamente ispirata al romanzo di cui vi lascio il link della recensione: https://www.sarascrive.com/hill-house-la-serie-tv-horror-di-netflix-recensione-no-spoiler/
Parliamo ora della trama. Il professor Montague è un antropologo affascinato dai fenomeni paranormali, che decide di reclutare delle persone per svolgere delle ricerche su una casa a detta di molti infestata: Hill House. La protagonista è Eleanor, una donna insicura e paranoica che trova in questa opportunità una via di fuga alla sua vita infelice. Insieme a lei ci saranno anche Theo, una ragazza molto eccentrica per l’epoca e Luke, l’ereditiero della casa. Più avanti nel romanzo si aggiungerà al quartetto anche la moglie del professore, una medium.
Il terrore è costruito lentamente ed è crescente nell’avanzare del romanzo, fino ad arrivare a un epilogo agghiacciante ma inevitabile. I personaggi vengono tutti ben delineati, ognuno con le proprie caratteristiche, Eleanor è una protagonista che personalmente ho trovato irritante e lunatica, mi infastidiva molto leggere le sue paranoie anche perchè dopo due secondi cambiava subito idea. Il terrore che provava inizialmente verso la casa scompare, e con lo scorrere del tempo scopre di essere addirittura attratta da Hill House e perde quasi il contatto con la realtà. Anche lo spettatore è portato a farsi delle domande sugli avvenimenti paranormali, sono reali o è tutto nella loro testa? Più il romanzo va avanti e più iniziamo anche noi a perdere il contatto con la realtà.
Il finale poi ci lascia conferma di una cosa: Hill House è maledetta, malvagia e si nutre delle paure più profonde dell’essere umano. Chi è debole e suggestionabile come Eleanor soccombe. E’ da questo che capiamo che la vera protagonista del romanzo non è appunto lei, ma la casa stessa, con le sue descrizioni gotiche e la sua inquietante fama.
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