…o qualsiasi altro Reboot o Remake!

Spero di non essere la sola ad essermi accorta che questo periodo l’intrattenimento è profondamente caratterizzato da una rivisitazione di qualsiasi idea passata e riproposta in varie salse: dai Live Action, ai reboot, remake, sequel, versioni a cartone, versioni in altre lingue etc…

Con questo non voglio dire che i rifacimenti o sequel non siano mai esistiti, anzi, ma non so perchè in questo periodo sembra di essere letteralmente invasi.

Dal sequel di Ghostbuster – che fra l’altro ha avuto una sua versione al femminile-, ai Live Action della Disney, ai rifacimenti dei film per supereroi, ai film che diventano serie tv o le serie tv che diventano film, allo stesso “A Star is Born”, o The Good Doctor, serie tv americana in onda su Rai 1 che è anch’essa un rifacimento di un’altra serie tv del 2013 della Corea del Sud. Insomma siamo invasi, non ci sono più tante idee originali.

Avendo studiato Cinema, e in particolare l’anno scorso ho affrontato un esame sullo studio system degli anni 30, mi sembra proprio che questi ultimi anni siamo simili a quel periodo in cui non si faceva altro che produrre in massa contenuti di intrattenimento, come se l’industria cinematografia/televisiva non fosse altro che una furiosa sforna film cinese di prodotti in serie.

Per approfondire vi consiglio queste letture:

  1. La nascita dell’industria cinematografica (Hollywood)
  2. Cinema Classico americano (Hollywood)

E anche se prima non si faceva altro che produrre film con una media di quasi un film al giorno per casa di produzione, adesso si sta ricadendo nel medesimo errore, concentrandosi sulla produzione di serie tv con tutti i rischi che ne comporta.

I rischi di una produzione eccessiva

In primo luogo, producendo serie tv come se non ci fosse un domani, si cade nell’errore di ripristinare un sistema verticale integrato (vedi Netflix), in cui la grandissima richiesta comporta l’esigenza di numerose squadre di produzione, impiegati, e l’uso dei famigerati contratti per stipendiare gli artisti, invece che dargli la possibilità di essere liberi professionisti (fortunatamente oggi non si è ritornati allo “schiavismo” di un tempo). Continuando in questa direzione, le condizioni non saranno favorevoli di certo ai lavoratori.

Secondariamente, producendo una vastità di prodotti, settori come quello del doppiaggio, e tutti quei campi in cui una squadra di tecnici professionisti deve passare ad elaborare il prodotto finale, si trovano oberati di lavoro, con tempi stretti e pretese altissime, che sicuramente incidono fortemente e negativamente sul risultato finale.

Il terzo punto, che è anche quello che mi disturba di più, è il fatto che a forza di produrre rifacimenti di vecchi prodotti, si abituano nuove generazioni a non saper apprezzare un’opera che ha almeno più di 10 anni. In larga scala, quest’abitudine di avere tutto nuovo e subito, è sicuramente deleteria.

Quarto e ultimo punto (almeno per ora) è la conseguenza più evidente: il fatto che, soprattutto in America,  si producano tantissime serie progettate per durare più di una stagione, comporta la conseguenza che si investano troppi soldi alla cieca in progetti differenti e che alla fine possono rivelarsi dei flop, o non sufficientemente soddisfacenti e pertanto devono essere cancellati. Già le cancellazioni delle serie tv. Ormai sembrano essere diventate un rito. Ogni anno i telefilm addicted non fanno altro che pregare in ogni religione affinchè lo show che stanno seguendo non venga cancellato, rimandato o qualsiasi altra brutta notizia.

La mia soluzione

Quanto sarebbe migliore il mondo se invece di produrre a manetta serie tv non si applicassero queste semplici scelte:

  1. Ri-trasmettere o ri-mandare in sala vecchi film/serie tv
  2. Investire soldi in progetti mirati e con idee originali

Si risparmierebbe un sacco, la gente si abituerebbe a guardare tutto e soprattutto non ci sarebbero cosi tante cancellazioni.
So bene che  ho detto cose scontate e che le mie due soluzioni non è detto che risolvano tutti i problemi, ma sicuramente sarebbe un cambio di rotta lodevole da parte di chi gestisce la produzione.

Voi cosa ne pensate?

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Written by

Sara

Artista. Classe 1998. La big delle sette sorelle Greffi.
○ Fondatrice del blog Sara Scrive e manager della @Scrive_Squad
○ Content creator
○ Condivido la mia passione per l'arte e tutto ciò che sembra uscito da un film