Proviamo a fare un esperimento, prendiamo quattro tematiche diverse e utilizziamole come chiavi di lettura di un film.
In questo caso il film di cui vado a parlare è il molto discusso “Madre!” di Darren Aronofsky con protagonisti Jennifer Lawrence e Javier Bardem.
Di cosa parla questo film? Non è semplice spiegarlo senza spoiler, mi limiterò a descrivere gli eventi scatenanti del tutto nelle varie chiavi di lettura.
Il film si apre con un incendio che via via svanisce riportando tutto alla normalità un diamante viene posizionato su un piedistallo e ci troviamo in una casa. Nella casa vive una coppia, si sono trasferiti lì per dare la possibilità al marito di trovare l’ispirazione e scrivere. Improvvisamente un uomo arriva nella loro casa e, in maniera anche piuttosto invadente vi si stabilisce.
Non procedo oltre, analizziamo soltanto questi primi minuti del film partendo dalla prima chiave di lettura: quella biblica. Dal caos dell’incendio delle mani posizionano un oggetto prezioso (frutto del famoso albero del bene e del male) nella casa che si è appena creata dalle ceneri (la terra). Una coppia vive nella casa, uno è il creatore, l’altra può essere identificata come la vita stessa e anche come Maria, madre di Gesù (di questo si comprenderà il senso solo verso la fine del film). L’uomo che entra e viene accolto è identificabile come Adamo e via così.
Seconda interpretazione: il processo creativo dell’arte. Il processo creativo dell’arte è ciò che è più simile all’immagine biblica della creazione. La casa che brucia può essere ricondotta a un avvenimento importante, la preziosa reliquia invece potrebbe essere l’idea di fondo che però deve essere sviluppata e quindi in un certo modo distrutta. I due protagonisti potrebbero essere l’artista e l’ispirazione e l’uomo che arriva nella casa potrebbe essere solo un piccolo pezzo del puzzle del processo artistico.
Terza chiave di lettura: politica. L’incendio è una guerra, il prezioso diamante è la pace che nasce alla fine della guerra e va custodita. La casa è la Terra e i due abitanti possono essere identificati con il progresso e la giustizia. L’uomo che arriva a distruggere l’equilibrio è l’uomo avido di potere che porta sempre ad effetti negativi.
Infine l’ultima interpretazione, quella di cui il regista stesso ha parlato: la chiave ecologista. L’incendio è la nascita dell’universo e nello specifico del mondo (dal caldo al raffreddamento della crosta terrestre) la casa è quindi ancora una volta la Terra, i due protagonisti sono rispettivamente Dio e Madre Natura. L’uomo che arriva è l’inizio dell’inquinamento che parte dalla maleducazione (come tutto parte dalla maleducazione di lui).
Come abbiamo visto questo film si presta a numerose interpretazioni. Consiglio a chi l’ha visto e magari non l’ha apprezzato di dargli una seconda chance scegliendo una di queste chiavi di lettura e consiglio a chi non l’ha visto di guardarlo. È cinema allo stato puro, diretto, recitato e scritto benissimo.
Il surreale può comunicare molto di più di qualsiasi cosa reale semplicemente per un motivo: il reale non ha bisogno di interpretazione, il surreale sì.
Lorenzo
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