Tre nomination agli Oscar per Copia originale, il film diretto da Marielle Heller tratto dall’autobiografia di Lee Israel. Interessante mix di commedia, dramma e giallo, il film ripercorre la vera vicenda giudiziaria di Lee Israel, scrittrice specializzata in biografie che diventa truffatrice.
Titolo: Copia Originale
Regista: Marielle Heller
Anno: 2018
Genere: Drammatico, biografico
Trama:
Nella New York di inizio anni Novanta, Lee Israel è una scrittrice di grande talento ma con un pessimo carattere. Dopo aver ottenuto un buon successo di critica e pubblico scrivendo biografie di personaggi famosi, si ritrova disoccupata, senza amici e senza soldi. Per cercare di risolvere la sua situazione inizia, quasi per caso, a creare false lettere di personaggi famosi da vendere ai collezionisti. Con l’aiuto di Jack Hock, libertino spacciatore di cocaina, mette su un sistema che le inizia a fruttare un bel giro di denaro e problemi con l’FBI.
Il titolo originale di Copia originale è Can You Ever Forgive Me? come per il libro che Lee Israel pubblicò al termine della sua carriera criminale. Era anche il modo in cui la Dorothy Parker che interpretava era solita concludere le sue lettere del giorno successivo a sbronze di particolare importanza.
La storia narra di una truffa che diventa un modo per ottenere una rivincita sulle ingiustizie della vita (anche se con un comportamento del genere, le cause delle sue disgrazie non sono proprio piovute dal cielo) e il riscatto da una condizione da reietta ed emarginata.
La copia originale ci offre un interessante punto di vista che rompe con gli schemi classici a cui siamo abituati. Già il la coppia Lee-Jack rompe gli schemi convenzionali inoltrandosi nella realtà della storia. Infatti più andiamo avanti, più riusciamo a vedere Lee non così malvagia e scorbutica come viene presentata all’inizio del film.
Sarà poi che ho un debole per i film biografici o tratti da storie vere, ma ho letteralmente amato La Copia Originale. Mi sono sentita pienamente coinvolta nella storia, soprattutto quando, dopo una partenza lenta, il film entra nel vivo del racconto narrando tutti i meccanismi che hanno portato Lee a perfezionare la sua truffa fino a quando poi non è stata scoperta.
Mi ha colpito molto anche il modo con cui, alla fine del film, la mia empatia nei confronti della protagonista è arrivata al massimo livello. Tutti potremmo essere Lee Israel e ritrovarci a commentare uno sbaglio del genere nel tentativo di riscattarci da una situazione opprimente. C’è da dire però, che il grosso del lavoro è stato fatto anche dalla magistrale interpretazione di Melissa McCarthy e la perfetta intesa con il suo co-protagonista.
Consiglierei questo film? Assolutamente sì!
Voi cosa ne pensate?
Qui Sara Scrive, passo e chiudo!