Ciao a tutti e a tutte! Eccomi qui a recensire The Resident, la nuova serie TV trasmessa dal 25/06 su Rai1. La serie è ufficialmente una prima TV per la Rai ma chi segue le serie americane sa che è stata trasmessa dal 2018 su Fox. Ad ogni modo per me è stata la prima volta che la vedevo e quindi ho deciso di farne la recensione.

Chi non l’ha vista non prosegua oltre perché c’è il rischio SPOILER.

La prima puntata si apre in modo decisamente esplosivo: c’è sangue che schizza ovunque, il paziente muore sul tavolo operatorio e iniziamo a conoscere i personaggi solo nelle scene successive. Devo dire che l’inizio mi sembrava davvero d’effetto: una serie che parte con il botto riesce ad attirare l’attenzione dello spettatore…poi, però, accade che per nascondere l’errore del primario viene inventata una causa del decesso che non è quella reale. E fin qua, diciamo che potrebbe essere moderatamente sensata come scelta; la cosa peggiore secondo me è la sfrontatezza con cui Conrad Hawkins, il protagonista, si rivolge al primario. Teniamo sempre presente che, per quanto sia all’ultimo anno, Conrad è pur sempre uno specializzando e non dovrebbe tenere un tale comportamento nei confronti di un suo superiore. È vero che il primario, e i suoi tremori, hanno mandato al camposanto svariate persone ma c’è modo e modo per approcciarsi ai capi. Nella terza puntata si scorge il lato più umano di Hawkins e devo dire che nel corso di tre soli episodi ho rivalutato il personaggio numerose volte.

Conrad Hawkins

Per il momento i miei due personaggi preferiti sono lo specializzando del primo anno Devon Pravesh e l’infermiera praticante Nicolette Nevin che ha anche intrattenuto una relazione con lo stesso Conrad. Devon è palesemente spaesato, si sente forse troppo piccolo in un ospedale così grande, ancora troppo incapace a fare determinate cose: credo, però, che con il tempo e con l’aiuto di Conrad riuscirà a sbrogliare la matassa e a diventare un bravo dottore.

Nicolette Nevin e Devon Pravesh

The resident si propone, secondo me, come una sorta di indagine nell’oscuro che si cela all’interno degli ospedali a partire dalle morti che vengono coperte con delle scuse arrivando poi alla questione economica che durante i tre episodi assume sempre maggiore importanza. A questo proposito è significativo il passaggio in cui Devon salva una ragazza solo in maniera apparente perché la stessa ragazza, al contempo, muore cerebralmente e finisce attaccata alle macchine ma per l’ospedale si rivela un grande guadagno in quanto questo tipo di cure è molto dispendioso per la famiglia.

In generale, concludendo il mio pensiero a riguardo, vorrei dire che la serie, quantomeno in queste tre puntate è decisamente politicamente scorretta ma forse è ciò di cui abbiamo bisogno per capire come girano le cose negli ospedali…

L’avete vista anche voi? Cosa ne pensate?
Ilaria

P.S. Impegni permettendo conto di scrivere la recensione alle puntate del martedì tra il giovedì e il venerdì, quindi, se siete interessati, non perdetevi gli articoli in merito!

Written by

Ilaria

Sono una studentessa universitaria appassionata di teatro e di recitazione in generale ma anche di tennis.