Esiste una parola in giapponese, Tsundoku, che indica il momento in cui un lettore non si accontenta di avere un libro ad aspettarlo sul comodino, ma inizia ad accumulare titoli su titoli, senza sapersi fermare. Una specie di dipendenza, insomma. E considerato il nome di questo blog, non ho alcun problema ad ammettere di avere questo problema.
Non sono sempre stata una lettrice di questo genere. Da piccola cercavo di fare “la brava” solo per ricevere un libro come premio e venivo puntualmente sgridata perché ci mettevo troppo poco a finirli. Crescendo, troppo stanca di aspettare i regali dei miei genitori per le ricorrenze più classiche, ma comunque a corto di fondi, mi sono ritrovata nel mio personale angolo di paradiso: la biblioteca.
Così vicina a casa mia da poterci andare a piedi da sola fin da piccola. Immaginate la scena: una bambina bassina e coi capelli lunghissimi, che non si accontentava dei soliti due o tre libri, ma ne prendeva una decina per volta, giusto per avere tutto il mese coperto. Le bibliotecarie mi riconoscevano e mi sorridevano cordiali, stupite dal fatto che una bambina così piccola potesse leggere così tanto e con una velocità simile.
Crescere è stata la rovina delle mie finanze. Mi ero letta praticamente tutto il reparto ragazzi della mia biblioteca e ho iniziato a comprare libri. All’inizio li acquistavo a mano a mano che li finivo e preferivo spendere i pochi soldi che avevo per dei vestiti stropicciati che si sarebbero rovinati la settimana successiva. Ci è voluto un po’, ma mi sono resa conto presto che i soldi spesi in libri mi rendevano molto più felice di una felpa o un paio di jeans sdruciti. I libri mi allontanavano dalla realtà, mi permettevano di imparare parole nuove e mi affascinavano ogni giorno di più.
Così, ho iniziato ad accumulare. Ogni volta mi dico di aspettare, di finire prima i libri che ho, che non ha senso comprarne di nuovi se non sai nemmeno quando avrai il tempo materiale di leggerli. Solo qualche giorno fa mi sono messa a contare i libri sulla mensola che ho a Genova, nella mia casetta da fuorisede, e per poco non cadevo dalla sedia: a inizio anno erano 7 e ora sono 34!
Ma per quanto mi sforzi, dubito che migliorerò mai.
Once an accumulatrice, always an accumulatrice.
Mi presento: sono Elisa, una delle nuove ragazze che scrivono su questo blog. Come tutti gli altri, sono qui perché ho delle passioni e perché sento il bisogno di diffonderle quanto più possibile.
Se siete anche voi dei lettori accaniti, passate pure dal mio blog personale, dove troverete questo stesso articolo, insieme ad alcune recensioni dei libri che sto leggendo.