“Abbiamo fame di tenerezza,
in un mondo dove tutto abbonda
siamo poveri di questo sentimento
che è come una carezza
per il nostro cuore
abbiamo bisogno di questi piccoli gesti
che ci fanno stare bene,
la tenerezza
è un amore disinteressato e generoso,
che non chiede nient’altro
che essere compreso e apprezzato.”
Quanta verità nelle parole dell’immensa Alda Merini, la cui poesia appare quasi come una sorta di richiesta di affetto. Lei, che probabilmente non ne ha ricevuta abbastanza, riesce in pochi versi ad individuare nella tenerezza, la chiave per stare bene con gli altri e soprattutto con noi stessi.
Una tenerezza perduta
La tenerezza è un sentimento che viene troppo spesso messo in disparte, quasi dimenticato. Eppure è un affetto essenziale alla preservazione dello spirito e di tutto ciò che ci circonda. C’è tenerezza in tutte le cose, grandi o piccole che siano, ma in un mondo dove tutto abbonda diventiamo sordi al suo richiamo.
Siamo talmente immersi in un’esistenza in cui non è logico dare senza avere, da non essere più capaci di cogliere l’importanza di un gesto disinteressato. Anzi tendiamo a soffocare la tenerezza ogni volta che si fa avanti. La uccidiamo quando un amore diventa troppo possessivo, quando preferiamo la violenza sia verbale che fisica al dibattito o quando trasformiamo l’amicizia in convenienza.
Fame di tenerezza
Affamati di tenerezza, l’allontaniamo perché forse troppo spaventati da questo sentimento che ci risulta estraneo. E così andiamo in giro con mancanze che non permettiamo a nessuno di colmare.
Ma ecco che la fame si fa sentire sempre di più. Insistente e fastidiosa, ci corrode e mangia dall’interno. Siamo incapaci di comprendere che anche dare tenerezza è una forma di sostentamento personale. Ogni volta che ascoltiamo, tendiamo una mano, empatizziamo con l’altro, nutriamo anche noi stessi.
Siamo famelici di un sentimento di cui potremmo essere spacciatori e non ce ne accorgiamo.
Alessia