Una premessa fondamentale: chiunque sia a favore delle parole del Papa, può essere libero di non leggere l’articolo. Parlo delle parole intrise di cattolicesimo che non rendono giustizia al vero sentimento cristiano perchè se Cristo amava e ama tutti, sicuramente tramite il santo pontefice ( le minuscole sono volute), il tutto ( misericordia e quant’altro) non regge. Pertanto, l’intento dell’articolo non solo è critico nel vero senso della parola (citare le criticità del potere religioso insite nel vaticano) ma anche analitico in riferimento alla delineazione delle problematiche che si palesano nella società e negli ospedali.
Obiettori di coscienza e IVG
In Italia ci sono molti obiettori di coscienza ossia coloro che in campo medico sono contro l’interruzione volontaria di gravidanza. A tal proposito citeremo la pratica dell’aborto volontario con la sigla IVG. Per chi non lo sapesse, questa pratica si può svolgere negli ospedali ma ha bisogno che ci siano medici disposti a praticarla e ginecologi disposti ad appoggiarla. Dovrebbe sussistere un chiaro e omogeneo cerchio di comprensione e sostegno a favore delle donne che decidono di abortire: farmacie, ginecologi e ospedali.
La pillola abortiva è quel farmaco che permette alle donne di mandare avanti un processo atto alla salvaguardia del loro corpo. Questo non significa uccidere e praticare omicidio ma decidere di interrompere la creazione di una vita per un bisogno personale, si tratta di scelte. Un feto che viene rimosso dall’utero non rientra negli omicidi.
Vediamo perchè anche se è scontato?
Ci sono donne che decidono di abortire per varie ragioni:
- Donne vittime di violenza (stupro)
- Donne vittime di altro tipo di violenza ( rapporto sessuale durante il quale l’uomo decide all’insaputa della donna di togliere il preservativo)
- Manipolazione (donne che vengono plagiate col fine di fare sesso non protetto e rassicurate sul fatto che il loro uomo ci sarà sempre)
- Donne che per via di ragioni di varia natura ( economica, familiare, personale, culturale) decidono di abortire
Questo processo è delicato e sicuramente deve essere a portata di ogni donna. Come le donne che in gravidanza, partoriscono, le donne che vogliono praticare un aborto, devono abortire. E’ un diritto o meglio dovrebbe esserlo ma non sempre è così. Vediamo perchè:
- Durante la pandemia le donne positive al covid possono partorire
- Durante la pandemia le donne positive al covid non possono abortire
- Il diritto alla libertà del proprio corpo varia a seconda della pratica da effettuare
- Le donne sono degne di partorire in caso di positività al covid
- Le donne non sono degne di abortire in caso di positività al covid
- Le donne negative al covid possono abortire e partorire
- Le donne che devono partorire, partoriscono in ogni dove e quando
- Le donne abortiste non possono avere SEMPRE la stessa libertà
- In Italia sono pochissimi i non obiettori di coscienza. Stima: 1 su 20
- Gli obiettori sono tantissimi: quasi la totalità del personale medico-sanitario
- La società è perlopiù di stampo tradizionalista/patriarcale e cattolico: l’aborto è crimine e tale rimarrà
- C’è un cimitero a Roma con più di 2500 croci con nomi di madri che hanno abortito. Tale cimitero sussiste dal 1888.. Gli ospedali danno consenso per tale pratica e il cimitero ascolta gli ospedali. Le donne non sanno nulla di tutto ciò. Ad oggi è possibile chiamare ad un numero per sapere se una donna ha abortito chiedendo nome e cognome. La privacy della donna è nulla e il suo nome rientra nel cimitero dei feti dove ella è automaticamente assassina di feti.
Cosa possiamo fare
Attiviste? Femministe? Instagram e comunicazione online laddove il governo è assente e la chiesa denigra le scelte delle donne pur manifestando amore continuo?
No, grazie. Non ce la facciamo. Ci vuole di più. Noi donne abbiamo bisogno di altro. Di più voci e soprattuttto di chi predica bene e razzola anche bene. Non basta dire di essere a favore dell’aborto e della libertà della donna. Ci vuole un coro enorme e anche senso di iniziativa. Pertanto è possibile seguire delle pagine e della campagne sul social network Instagram ma bisogna anche essere dentro al social.
Stare tutte assieme, condividere appena possibile, essere parte integrante di un gruppo a mille e una voci.
Per iniziare, su Instagram consiglio di seguire le seguenti pagine in relazione ai temi sopracitati e ad altri in correlazione ad essi che sono fondamentali per stare sul pezzo e capirci sempre di più su un tema che riguarda noi tutti. Uomini e donne.
I profili che invito a seguire:
- Libera di abortire
- IVG sto benissimo
- Non una di meno
- Inchiesta frantumi (molto aggiornata sulla questione cimitero dei feti e dinamiche giurisprudenziali)
- cca nisciuna è fessa
In più, segnalo due profili di donne molto attive nel settore e fondamentali per dar voce e supporto alle donne e alla loro libertà:
- Vittoria Loffi
- Alice Merlo
In conclusione, spero che l’articolo sia stato di ispirazione, educativo e riflessivo.
Invito ad approfondire l’argomento e tornerò con ulteriori considerazioni.
Buona lettura e ricordate che si tratta di un problema, un diritto e un argomento sociale quanto umano.