Quest’anno a Venezia, fino al 24 novembre, ha sede la Biennale d’Arte. Come ormai facciamo da qualche anno, sin dai tempi delle superiori, io e la mia migliore amica siamo andate a visitarla anche quest’anno e in questo articolo vi volevo raccontare un po’ della Biennale in generale e anche di questa edizione in particolare.
Un po’ di storia sulla Biennale D’Arte a Venezia
L’edizione del 2019 della Biennale d’Arte a Venezia è la 58esima e il suo titolo è “May you live interesting times”. Questo titolo può essere letto come una sorta di maledizione (cinese) in cui “interesting times” si riferisce a tempi incerti e addirittura minacciosi.
La Biennale nacque nel 1865 quando ci fu la prima esposizione d’arte internazionale, poi, nel 1932 diede il via alla Mostra d’Arte Cinematografica. In altri anni vennero addizionate tutte le componenti della mostra di Venezia come la conosciamo oggi, ovvero: Musica (dal 1930), Teatro (dal 1934), Architettura (dal 1980) e Danza (dal 1999). In tutti i suoi anni di vita la Biennale si è proposta come un invito a guardare l’arte -e l’architettura- da prospettive diverse e ha anche promosso le nuove tendenze in campo artistico.
Tra Arsenale e Giardini – alcuni numeri
Come ogni anno la Biennale si presenta divisa in due spazi principali (più i vari padiglioni in giro per tutta Venezia): l’Arsenale e i Giardini. Entrambi si compongono di un padiglione principale più altri piccoli padiglioni che generalmente portano il nome di un Paese e contengono le installazioni di artisti delle varie parti del mondo. I partecipanti totali, tra Giardini e Arsenale sono 79. Le partecipazioni nazionali sono 89 e per la prima volta, a Venezia, sono stati ospitati il Ghana, il Madagascar, la Malesia e il Pakistan. L’edizione 58 della mostra vede anche la prima partecipazione, con un padiglione tutto suo, della Repubblica Dominicana.
Il mio padiglione preferito
Quest’anno non ho un vero e proprio padiglione preferito però posso dirvi che mi è piaciuto molto di più l’Arsenale rispetto ai Giardini. La cosa più bella nell’Arsenale sono stati i vestiti di scena che erano uno più bello dell’altro e a cui, purtroppo, non ho fatto la foto perché c’era una sorvegliante. Anche senza foto comunque ricordo perfettamente la bellezza che c’era in quella stanza grazie a tutti quei vestiti: quando sono entrata penso di aver avuto davvero gli occhi a cuoricino. Anche i padiglioni dedicati ai singoli paesi erano molto belli anche se alcuni erano davvero particolari in maniera esagerata: più di una volta mi sono chiesta perché l’artista avesse deciso di realizzare proprio quel tipo di opera.
I Giardini quest’anno non mi sono piaciuti molto poiché c’erano troppi video e poca arte vera e propria. Il cinema è un’arte, non fraintendetemi, ma così tanti video sono complicati da visionare e alla lunga stancano il visitatore che ad ogni padiglione a cui fa visita si trova davanti almeno una clip. Può essere che gli artisti abbiano deciso di puntare sull’immediatezza del video piuttosto che su un quadro/una statua/un’installazione che poteva essere più complicata da capire ma, secondo me, l’impatto visivo di un’opera fisica non ha nulla che vedere con l’impatto visivo di un filmato. Il padiglione migliore nei Giardini è stato quello dedicato proprio alla città di Venezia nonostante la lunga coda fatta per accedere. Questo è stato un altro punto dolente di questa edizione: due o tre padiglioni dei Giardini, infatti, avevano l’ingresso limitato e, di conseguenza, si creavano moltissime code al di fuori.
Al di là del mio parere, vi consiglio di visitare la Biennale d’Arte a Venezia perché vi permette di entrare in contatto con numerosi punti di vista del mondo e con numerose espressioni dell’arte.
Alcune foto
In conclusione di articolo, vi lascio una piccola galleria con alcune delle foto che ho scattato mentre giravo per i padiglioni cercando di assorbire più arte possibile.
Siete stati a visitare la Biennale d’Arte a Venezia? Scrivetelo nei commenti!
Ilaria
P.S.: Se volete leggere qualcosa riguardo il festival del cinema di Venezia, guardate qui.
NOTA: Le informazioni riguardo la storia della Biennale sono state prese dal sito ufficiale.
Ciao! Sono l’amica di cui parli nell’articolo 🙂
Io ho trovato i filmati interessanti, ma troppo lunghi e dal significato complesso, è necessario informarsi sul contenuto prima di poterli guardare e comprendere appieno. Perciò anch’io, come te, preferisco l’opera d’arte in forma fisica, che infonde immediate sensazioni all’osservatore. In questo modo la composizione resta più impressa e trasmette molto di più.
Comunque io adoro la biennale perché è un’occasione unica per conoscere nuove culture, nuovi punti di vista e da tanti spunti di riflessione.