Titolo: Caminito
Anno: 2022
Casa editrice: Einaudi
Genere: narrativa italiana contemporanea
Target consigliato: dai 16 anni in su
Lunghezza: 280 pagine
Punto di vista: esterno
Valutazione: ★★★★ 

Maurizio de Giovanni 

Maurizio de Giovanni (Napoli, 1958) è uno scrittore italiano noto per aver creato il commissario Ricciardi; è autore anche del ciclo de I bastardi di Pizzofalcone, della serie con protagonista Mina Settembre e di quella con protagonista Sara Morozzi. De Giovanni è anche autore di altri libri scritti a più mani. 

Trama 

È il 1939, sono trascorsi cinque anni da quando l’esistenza di Ricciardi è stata improvvisamente sconvolta. E ora il vento d’odio che soffia sull’Europa rischia di spazzare via l’idea stessa di civiltà. Sull’orlo dell’abisso, l’unico punto fermo è il delitto. Fra i cespugli di un boschetto vengono ritrovati i cadaveri di due giovani, stavano facendo l’amore e qualcuno li ha brutalmente uccisi. Le ragioni dell’omicidio appaiono subito oscure; dietro il crimine si affaccia il fantasma della politica. Con l’aiuto del fidato Maione – in ansia per una questione di famiglia – Ricciardi dovrà a un tempo risolvere il caso e proteggere un caro amico che per amore della libertà rischia grosso. Intanto la figlia Marta cresce: ormai, per il commissario, è giunto il momento di scoprire se ha ereditato la sua dannazione, quella di vedere e sentire i morti. 

Commento 

Ricciardi ritorna in libreria e lo fa riprendendo le fila dal discusso e, talvolta, criticato epilogo de Il pianto dell’alba. Sono passati cinque anni e la vita è andata avanti per tutti, a tratti più per dovere che per vera convinzione. De Giovanni rientra nella vita di Luigi Alfredo in punta di piedi e osserva da vicino anche la piccola Marta che tratteggia in modo preciso restituendo al lettore una chiara immagine della bambina di casa. 

Aprile e la primavera fanno da sfondo a Caminito ma spesso ne diventano anche protagonisti spingendo il lettore a capire l’importanza di quella stagione. Il periodo storico in cui i personaggi sono immersi, invece, rappresenta un vero e proprio protagonista e cambia le dinamiche in gioco soprattutto in vista del probabile prossimo capitolo della saga letteraria su Luigi Alfredo. 

Vero punto di svolta è la prova a cui Ricciardi deve sottoporre Marta: per scoprire se davvero la figlia ha ereditato la dannazione, il lettore dovrà necessariamente attendere la fine che lo lascerà, ancora una volta, con il fiato sospeso e che rivelerà la potenza della bambina in modo del tutto inaspettato. La piccola Marta e la descrizione che de Giovanni ne dà sono sicuramente il punto forte di Caminito che presenta un giallo non troppo intricato e, tutto sommato, di facile soluzione; da lettrice non mi aspettavo nulla di diverso perché fin da quando ho concluso la lettura de Il pianto dell’alba non ho fatto altro che pensare a Marta, a come sarebbe stata, a cosa avrebbe davvero ereditato dal padre. 

Lo stile di scrittura è quello a cui de Giovanni ci ha abituati e, nonostante gli anni che passano, Ricciardi non perde mai il suo fascino. Particolarmente azzeccata anche la storyline pensata per Maione e per la sua famiglia che permette di mettere in luce il significato stesso di famiglia, di madre e di padre. Interessante il legame tra “Laura” -il motivo per cui è tra virgolette vi sarà chiaro se avete letto il libro- e la canzone caminito (che dà, appunto, il titolo al libro). L’unico neo è la presenza molto ridotta di Bambinella -in parte spiegabile e spiegata dal contesto storico. 

Un libro che ovviamente consiglio come tutti gli altri della serie su Ricciardi. Se avete amato la storia di Luigi Alfredo, aprendo Caminito vi ritroverete di nuovo “a casa”. 

E voi cosa ne pensate? Avete letto Caminito? Scrivetelo nei commenti! 

Ilaria 

P.S.: Qui trovate la recensione a tutti gli altri libri della serie su Ricciardi.