Molto spesso la fantascienza, nella storia del cinema e della letteratura, è stata metafora della società. “Ultimatum alla terra”, “Essi Vivono” o “l’invasione degli ultracorpi” sono solo alcuni esempi di questo tipo di cinema che spinge lo spettatore ad una riflessione senza dimenticare di intrattenerlo. Ultimamente la vera fantascienza, quella che sfocia quasi nell’horror, è rappresentata da “Black Mirror” e sembra cosa rara trovarsi di nuovo di fronte ad un film dal sapore più classico ma al tempo stesso che scuota la coscienza del pubblico odierno.

“Captive State” è proprio questo. Il regista, Rupert Wyatt dirige un film che colpisce senza l’uso estremo di effetti speciali ma con una buona costruzione e una sceneggiatura efficace.

La trama è semplice: dopo dieci anni da un’invasione aliena le maggiori città del pianeta sono soggiogate al potere degli invasori, detti “legislatori”. Ogni persona è controllata da una sorta di cimice impiantata nel collo e molti si sono arresi a collaborare con questi esseri venuti dallo spazio. Un manipolo di rivoluzionari però non ci sta.

Il film segue la nascita di una rivoluzione che sembra essere impossibile, sta attaccato ai personaggi, sceglie di citare il grande Elio Petri in una scena che è identica a quella fuori dalla fabbrica de”La classe operaia va in paradiso”. Il messaggio è chiaro: cambiare le cose si può e non dobbiamo chinare il capo al potere ma mantenere la nostra libertà.

Un film davvero interessante, ben diretto (forse un po’ troppa camera a mano ma quelle sono scelte stilistiche) e ben recitato. La scelta di attori non molto conosciuti (eccetto John Goodman e Vera Farmiga) rende la storia molto più immersiva esattamente come accadde in “Essi Vivono” di Carpenter.

Se amate la fantascienza impegnata è un film imperdibile. Non è assolutamente la solita americanata alla “Indipendence Day”, è qualcosa di molto più profondo ed interessante.

 

Lorenzo

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Lorenzo

Sono un grande appassionato di Cinema, soprattutto pellicole horror. Adoro anche il cinema classico e tutto ciò che non è mainstream. Sono anche un appassionato di videogiochi e serie Tv. Amo leggere e vado matto per Stephen King e Bruce Springsteen.