“C’era una volta…” la frase che dà il via a ogni fiaba che si rispetti ma è anche il titolo di svariati film che hanno fatto la storia del cinema come “C’era una volta in America”. Due cose quindi e il doppio è uno dei temi cardine di questo film. Il doppio lo si ritrova in Rick (Leonardo DiCaprio) attore in rovina e Cliff (Brad Pitt), la sua controfigura. Quentin Tarantino gioca con una Hollywood che non c’è più, una vecchia Hollywood che stava entrando in crisi a causa della televisione come forse sta accadendo anche al giorno d’oggi con le piattaforme streaming. La vecchia Hollywood che non accettava il cambiamento portato da registi europei come Roman Polanski che non a caso diventa, con la moglie Sharon Tate (Margot Robbie) vicino di casa di Rick.
“C’era una volta a…Hollywood” è uno spettacolo visivo che racchiude in sé tutto quello che può essere il cinema. Passiamo dalla commedia alla suspense attraversando il western mentre viene girato. Insomma, Tarantino ci offre uno sguardo a tutto tondo sul cinema che fu in un periodo in cui stava per evolversi in qualcosa di ancora più grandioso grazie alla Nuova Hollywood.
Il cinema ti salva, questo vuole trasmetterci il regista, il cinema ti prende per mano e ti porta in un mondo che non è il tuo ma che riesci a riconoscere come tale. Il cinema è lo strumento magico che pervade tutta la fiaba che ci sta raccontando Tarantino. Rick è l’eroe un po’ antieroe, Cliff è il suo aiutante ed infine Sharon Tate è la principessa da salvare.
Approfondirò l’analisi in un articolo contenente spoiler, nel caso non aveste ancora visto questo capolavoro (sì, non ho paura di azzardare) vi consiglio di correre in sala e godervi la visione di una delle più belle dichiarazioni d’amore fatte alla nostra amata Settima Arte.
Lorenzo