E così siamo giunti alla conclusione anche della seconda parte della fortunatissima -e bellissima- fiction con protagonista Luca Argentero nei panni del dott. Fanti. Sto ovviamente parlando di Doc – Nelle tue mani, di cui trovate qui la recensione alla prima parte. Passiamo ora a recensire la seconda parte ma, se non avete visto tutte le puntate fate attenzione al rischio SPOILER. 

La storia 

Conoscevamo già la storia del dott. Fanti dopo aver visto la prima parte di Doc ed eravamo dunque in attesa di scoprire come sarebbe continuata. Potrei sintetizzare dicendo che i “buoni” vincono sui “cattivi” ma sarebbe una semplificazione davvero troppo forzata per una storia che racconta le fragilità dell’animo umano e le imprese dei medici per cercare di salvare tutti i loro pazienti. Doc – Nelle tue mani mi aveva colpita già nella prima parte e la seconda non è stata da meno; ho letto vari pareri che riportavano un’eccessiva tendenza ad ispirarsi alle serie medico/ospedaliere straniere e, se su qualcosa concordo, faccio però notare che la storia, presa da sola, difficilmente basta a garantire un successo come quello di Doc. 

Le interpretazioni e i personaggi 

Come già detto per la prima parte, anche in questa seconda ho apprezzato praticamente tutte le interpretazioni che sono state anche abbastanza in crescendo durante il corso delle puntate. Scena assolutamente da segnalare è quella tra Doc e Agnese nell’ultima puntata per l’intensità tanto di Sara Lazzaro quanto di Luca Argentero ma anche di Matilde Gioli che, sullo sfondo, faceva da spettatrice.  

Molto bella anche la costruzione dei personaggi (Riccardo e Lorenzo su tutti) che mi ha permesso di individuare un cambiamento, anche microscopico, in quasi tutti (Sardoni e la moglie restano nel limbo, per ora). Avrei voluto vedere un po’ più in scena Enrico Sandri (Giovanni Scifoni) anche se, non essendo tra i protagonisti, posso capire che non sia stato inserito spesso; confido comunque nella prossima stagione. 

La colonna sonora e le scenografie 

Ormai, se avete letto miei articoli passati di recensioni, sapete che ho una specie di fissazione nei confronti di ciò che fa da sfondo ai personaggi. Doc – Nelle tue mani è corredato da una splendida colonna sonora (di cui “I’ll find you in the dark” è la punta di diamante), sapientemente utilizzata e valorizzata al meglio dalle scene che scorrono sotto gli occhi dello spettatore: anche un mio amico, fan di Doc, ha ritenuto che le musiche fossero decisamente all’altezza del girato, oltre che molto belle a prescindere dalla serie tv. 

Per quanto riguarda la scenografia, gli ambienti in cui vediamo muoversi gli attori non sono poi molti e alla fine di tutta la serie ci sapremmo muovere anche noi all’interno di quell’ospedale. Questo fatto è in qualche modo rassicurante ma anche spiazzante perché, se è pur vero che essendo medici non possiamo aspettarci un’ambientazione differente, è anche vero che in quelle stesse stanze accadono fatti così distanti tra loro che sembrano quasi mutare un po’ anche lo stesso ospedale. La scenografia, in sostanza, è sempre quella -come è giusto che sia- ma viene valorizzata e posta sotto luci differenti a seconda delle scene che vi si svolgono all’interno. 

Conclusioni 

Se avete visto (e amato) la prima parte di Doc – Nelle tue mani, non potete assolutamente perdervi la seconda, mentre se non avete mai iniziato a vedere la storia con protagonista il dott. Fanti, RaiPlay vi aspetta a braccia aperte! 😉 Credetemi, non ve ne pentirete! 

E voi cosa ne pensate? Avete visto la seconda parte di Doc – Nelle tue mani? Scrivetelo nei commenti! 

Ilaria 

P.S.: Qui sotto vi lascio altri miei due articoli sempre riguardanti Doc:

Written by

Ilaria

Sono una studentessa universitaria appassionata di teatro e di recitazione in generale ma anche di tennis.