La maturità è alle porte ed è ora di iniziare a pensare a cosa fare della propria vita. Per chi decide di proseguire gli studi, ormai i corsi disponibili sono davvero tanti, quindi scegliere quale università frequentare non è sempre facile. Bisogna infatti tenere conto di diversi fattori, come i propri sogni e le proprie attitudini, ma allo stesso tempo è necessario essere realisti e domandarsi, per esempio, se si è davvero in grado di affrontare il carico di lavoro previsto o se la scuola superiore ha fornito le basi giuste per poter affrontare quella specifica facoltà.

Se state leggendo quest’articolo è perché avete scelto la facoltà di Lingue e siete curiosi di sapere a cosa andrete incontro oppure siete semplicemente confusi sulla decisione che dovrete prendere. Dall’alto della mia esperienza (o farei meglio a dire dal basso), proverò a delucidarvi riguardo questo percorso universitario.

Scegliere il giusto corso di studi

Ebbene sì, la facoltà di lingue è suddivisa in più corsi di studi che variano a seconda di quelli che l’università mette a disposizione. Ad esempio io ho scelto la triennale di lingue, culture e letterature moderne europee, che mira all’acquisizione di competenze linguistiche, filologiche e storico-letterarie nel settore delle culture europee moderne. In genere si scelgono due lingue, in questo caso devono essere europee.

Lingue è una facoltà facile

Sfatiamo un mito: la facoltà di Lingue non è assolutamente facile, soprattutto se l’obiettivo finale non è semplicemente strappare un diciotto. Studiare lingue all’università significa andare più a fondo di quanto si fa ad una scuola superiore. Bisogna poi tenere conto che ci si ritroverà a fronteggiare materie complesse come filologia, glottologia o tipologia linguistica ed a sostenere esami in lingua. Frequentemente, in realtà, vi sembrerà di studiare di tutto tranne le lingue.

I corsi sono necessari

Seguire i corsi non è quasi mai obbligatorio, tuttavia non sottovalutate la loro utilità. Difatti il confronto con gli altri studenti, con i professori ed i madrelingua è veramente essenziale quando si studia Lingue. Non tutto ciò che verrà detto a lezione, lo troverete nei libri. Ma soprattutto non è nei libri che imparerete a parlare una lingua. Il proverbio “Sbagliando si impara” non è mai stato più vero come in questo caso. Non abbiate dunque timore di buttarvi e di approfittare di qualsiasi momento per provare a parlare in lingua.

Sbocchi lavorativi

Premessa: il mondo del lavoro è una giungla e non sarà per niente facile riuscire a trovare un lavoro soddisfacente.

Detto questo, chi ama le lingue straniere può intraprendere diversi sbocchi lavorativi come il linguista, l’insegnante, l’interprete, il traduttore giuridico, la guida turistica e molto altro. È sottinteso che una laurea triennale serve a poco ed è consigliabile frequentare una magistrale o un master.

Quali lingue studiare?

La scelta delle lingue da studiare è assai ardua ed è spesso influenzata dalla richiesta del campo lavorativo. Tutto quello che posso consigliare è di scegliere con il cuore. Imparare una lingua, o addirittura due, che non amiamo sarebbe come gettarsi a capofitto in un matrimonio senza amore. Chi di voi lo farebbe?

Bisogna tenere conto del fatto che apprendere una lingua significa anche pensare, e talvolta sognare, in quell’idioma. Non è un qualcosa che avviene meccanicamente, quanto piuttosto un apprendimento graduale e soprattutto naturale. All’inizio non sarà facile, ci vorrà tanta pazienza e molta pratica, ma vedrete che a poco a poco l’assorbirete come se fosse una seconda pelle.

Avete già pensato a cosa fare dopo la maturità?

Alessia

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Alessia

Classe 1999. Studentessa universitaria. Curiosa della vita.