Bojack Horseman è una serie animata originale Netflix andata in onda tra il 2014 e il 2020. La serie è scritta da Raphael Bob-Waksberg e doppiata in italiano da Fabrizio Pucci, Andrea Lavagnino e da Chiara Gioncardi. In originale i doppiatori sono rispettivamente Will Arnett (Arrested Development), da Aaron Paul (Breaking bad) e da Alison Brie (the Lego movie). I
Perché bisogna amare Bojack
Per la prima volta scrivo un articolo con un target di lettori bene in testa. Non sto scrivendo per chi la serie l’ha già vista o per chi ha intenzione di guardarla nel breve periodo, sto scrivendo per tutte quelle persone che come me (mea culpa, mea grandissima culpa) l’hanno snobbata per anni. Quando la serie andò in onda per la prima volta sei anni fa guardai il trailer, non mi piacque per nulla e lascia perdere. Un anno dopo circa, non ricordo perché, provai a guardare la prima puntata: staccai a metà trovandola stupida. Merito di essere fustigato, lo so. Calcolate che negli ultimi anni non guardo più molte serie a meno che non mi faccia compagnia mia moglie. Se sono con lei magari mi sparo una stagione di qualcosa in una settimana, da solo rischio che lascio perdere una serie a metà perché ci metto talmente tanto da non ricordarmi più di cosa parli. Ho dato un’ultima possibilità a Bojack da solo ai primi di Febbraio: mi sono divorato sei stagioni in meno di un mese.
Ehi cavallo, perché quel muso lungo?
Bojack Horseman è un cavallo antropomorfo che vive in un mondo alternativo dove gli animali antropomorfi sono una cosa normalissima nella società e si comportano in tutto e per tutto come gli umani. Bojack era un attore sulla cresta dell’onda negli anni ’90 grazie alla sit-com “Horsin’ around”. Una volta che la serie fu cancellata Bojack ha continuato a saltare da un ruolo di bassissimo spessore ad un altro, finché non è caduto quasi del tutto nel dimenticatoio. Bojack è la classica star di Hollywood che dopo aver raggiunto l’apice è sceso e non sa più che fare della sua vita. La storia inizia che la sua serie è finita da circa vent’anni, è un alcolizzato, un tossico, tollera a fatica chiunque gli sia intorno e non è capace di avere una relazione decente con una donna. Però ha anche dei difetti. Una casa editrice gli commissiona un’autobiografia ma quando dopo mesi e mesi non è riuscito a scrivere nemmeno una parola, gli affiancano Diane, una ragazza aspirante scrittrice che scriverà al posto suo. I due si troveranno costretti a passare molto tempo insieme in modo che lei abbia abbastanza materiale su cui scrivere. Da qui la storia non si dipanerà con una trama piena di complotti o colpi di scena ma si prenderà il suo tempo per farci conoscere i personaggi, i loro rapporti e le loro vite, in una maniera dannatamente convincente e realistica. La nostra esperienza con la serie inizierà con una commedia molto brillante ed evolverà in un dramma incredibilmente emozionante.
“No Loise, i cavalli sono persone orribili”
Inizialmente la serie gira tutta intorno a Bojack e ai suoi problemi. La sua vita, per riassumerla, è un circolo vizioso formato da droghe, errori imperdonabili e alcool per cercare di dimenticare quello che ha fatto. Ripetere per vent’anni. Bojack è il risultato di una società che alza una persona fino alle stelle e poi lo dimentica. La storia nella sua semplicità è già piuttosto originale di suo, in tutto questo poi vengono aggiunti tutta una serie di comprimari scritti a regola d’arte. Abbiamo Todd un ragazzo sbandato che ha praticamente occupato casa di Bojack circa cinque anni prima e non ha intenzione di andarsene. Mr. Peanutbutter un Labrador antropomorfo collega di Bojack che al contrario di lui è sempre allegro e gioviale, vi innamorerete di lui dopo cinque minuti. Princess Carolyn è l’agente super esaurita di Bojack costretta a trovargli ruoli anche se mezza Hollywood lo detesta. L’ultima ad entrare nella storia è Diane, la scrittrice, la “coscienza” di Bojack. Quello che a prima vista sembreranno dei comprimari, si ispessiranno sempre di più andando a diventare sempre più quasi dei co-protagonisti, specialmente Diane. A lungo andare le loro vicende diventeranno sempre più preponderanti nella storia andando quasi a volte a rubare la scena allo stesso Bojack. Le puntate incentrate su di loro non vi annoieranno mai, dato che la scrittura della serie e dei dialoghi è sempre a livelli altissimi.
La Sceneggiatura (con la S maiuscola)
Questa è la parte più importante della serie, quello che rende Bojack Horseman una serie da amare. La sua sceneggiatura è oro e non lo dico con leggerezza. Questo è il vero segreto della serie. I disegni sono buoni, ma niente di eccezionale, quello che veramente manda avanti la serie sono i suoi dialoghi. Non credo di aver mai visto una serie con dei dialoghi così belli. Non sono belli alla maniera di Tarantino, sono belli perché sono reali. Nella loro situazione con la loro psicologia, chiunque parlerebbe alla stessa maniera. Avremo dialoghi profondi, dialoghi terra-terra e dialoghi completamente folli ma sempre maledettamente realistici e coerenti coi personaggi. E’ assurdo dirlo dato che metà del “cast” è composto da animali, ma i personaggi sono tutti molto umani e credibili. Hanno problemi, hanno speranze, sogni, paure, contraddizioni. Resterete incollati ad ascoltare i deliri di Todd e Mr. Peanutbutter (insieme quei due sono una coppia esilarante) o le mille paranoie di Princess Carolyn. Le puntate incentrate su un singolo personaggio secondario non annoieranno mai e non vi faranno mai sentire la mancanza del protagonista. Addirittura spesso vi ritroverete ad accorgervi solo alla fine della puntata che effettivamente Bojack è stato assente per tutto il tempo. I personaggi evolvono, crescono, cambiano le loro motivazioni. Sono veri. Ultima sviolinata per farvi capire la maestria della sceneggiatura e dei suoi dialoghi: una puntata sarà tutta un unico lunghissimo monologo di Bojack senza nessun altro personaggio presente. Sarà una delle puntate che più vi emozionerà in tutta la serie, garantito.
Finale coi lacrimoni
Tranquilli non vi spoilero il finale. Se cercate in giro su internet tutti stanno dicendo la stessa cosa, il finale di Bojack Horseman è perfetto. Hanno ragione. E’ stato proprio per il suo finale che ho cominciato a vedere la serie, quando diverse persone che conosco (di cui una particolarmente criticona) mi hanno detto quanto il finale li avesse emozionati. Addirittura il criticone mi ha detto che questo era il finale più bello che avesse mai visto in una serie. Non potrei essere più d’accordo. Se dovessi paragonarlo ad un altro finale di serie credo che lo paragonerei a Scrubs. Ricordate come finiva l’ultima stagione (l’ottava, la nona non esiste non so di cosa state parlando). Il finale più semplice del mondo e se qualcuno prima che iniziaste la serie ve lo avesse raccontato avreste pensato non fosse nulla di che. Il punto era la messa in scena e tutto il bagaglio emozionale che vi portavate appresso. Stessa cosa qui. Il finale è semplice, tutta l’ultima puntata è semplice, eppure il finale vi prenderà il cuore e lo farà a pezzettini. Un finale agrodolce dove vedremo Bojack e tutti quelli che gli stanno intorno profondamente cambiati, persone completamente diverse da come erano all’inizio della storia. Se alla fine non sentirete una profonda depressione addosso che vi accompagnerà per dei giorni non siete del tutto umani! Io personalmente sto riguardando in loop gli ultimi dieci minuti da un paio di giorni sentendomi con un senso di vuoto ogni volta come fosse la prima e non riesco a smettere.
Fatevi un favore e date una possibilità a questa serie, vi prometto che non ve ne staccherete più e che quando finirà vi mancherà come un vecchio amico. O, in questo caso, amici.
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Alla prossima,
Luca