Il 4 dicembre 2019 a Napoli, al teatro Augusteo, Fabrizio Moro ha realizzato un meraviglioso concerto, un’altra straordinaria tappa del Figli di Nessuno Tour.
Filgi di nessuno: il disco, il concerto, le persone
Il concerto è iniziato alle 21.08 circa ed è terminato intorno alle 23.15. Nel finale, dopo aver intonato la canzone “Oi vita mia”, Fabrizio ha replicato con altre canzoni, dopo aver già annunciato i ringraziamenti ed aver abbandonato il palco. Napoli lo ha rapito e lui ha rapito tutti noi fan.
L’atmosfera è stata sublime, magica, spettacolare. Il teatro Augusteo si è riempito di musica importante e ricca di sentimenti e poesia. Le canzoni, sia le nuove di Figli di nessuno ( album 2019) sia le vecchie degli album degli anni scorsi ( parliamo di Parole, rumori e giorni, Pensa, Sono solo parole, Libero ect), hanno scaldato il cuore del pubblico e hanno regalato momenti di grande intensità. A mio avviso, è tutto vero ciò che si dice su Fabrizio: domina il palco con la sua band ed emoziona ogni volta che intona una canzone. È unico, è meravigliosamente Lui.
È musica, arte, bellezza, poesia.
È parole, musica, incanto che fluttuano nell’aria per arrivare a scaldare le nostre anime. Fabrizio entra nei nostri cuori e nelle menti e ci fa bene, ci stringe forte. Ci vuole bene. Si fa voler bene.
Le canzoni che ho amato di più
Ci sono delle canzoni di Fabrizio Moro che non si possono non amare.
In primis, ho sempre amato Pensa, poiché è un grido di libertà, una lotta all’omerta’ e alla criminalità organizzata. È stato emozionante vedere che sulle pareti del teatro, scorrevano le foto di Falcone e Borsellino. Moro stesso ha dichiarato in molte interviste di aver scritto questa celebre canzone dopo la visione della serie televisiva dedicata a Borsellino.
Un altro singolo molto profondo dal punto di vista del significato, è di sicuro Ho bisogno di Credere, con cui Fabrizio ha inaugurato il cd e che a teatro tutti intonavano con grande orgoglio. Parla di fede e di coraggio, di credere, di sperare, sempre. Lui lo sta facendo, è un inno alla vita.
Quando ti stringo forte è un’altra canzone speciale che porterò nel cuore, il tour Figli di nessuno è stato un abbraccio, una relazione d’amore e attraverso le parole di questa canzone mi sono sentita cullata e abbracciata.
Concludo con un omaggio a Sono solo parole, scritta per la cantante Noemi ma che attraverso Fabrizio acquista vita propria e diventa una poesia. E ancora Giocattoli, una vera e propria canzone per tornare bimbi, una canzone di gioia, un grido sfrenato, la voglia di nuova felicità, quella persa, quella infantile, quella di quando eravamo bimbi, di quando ancora non eravamo adulti.
Di seguito, il brano Figli di nessuno, da cui l’album e il tour hanno preso nome e forma:
Scrivere, trascrivere la vita
Segnare il tuo passaggio con un coltello spinto a forza sopra ad ogni tua ferita
Guardare con gli occhi che bruciano
Mentre un giorno sorge o va in frantumi
Sentirsi dire merda, smetti, smetti, smetti
Di fare quello che fai
Di dire quello che vuoi
Tu non devi giudicare mai nessuno
Se non vivi i cazzi suoi
Se non sai che nei talloni sono nate le vesciche e per la strada fatta a piedi
Che ogni metro di successo ha un caro prezzo
Noi siamo in mezzo
Fra una partenza ed un traguardo che si è infranto
Noi siamo corpi nell’amianto
Rispetto a te pezzo di fango siamo vivi
Affamati e nel digiuno
Noi siamo figli di nessuno
Noi siamo figli di nessuno
Noi siamo figli di nessuno
Figli figli figli figli figli
Figli di depressione nel bene e nel male
Di odio e rabbia nei confronti di ogni forma istituzionale
Lasciati a giocare fra le pecore fuori casa, soli
Figli di madri fragili insicure e un po’ volubili
Figli di sette Peroni fredde alla vigilia di natale
Di percorsi di recupero per alcolismo adolescenziale
Di porte chiuse in faccia
Di “le faremo sapere”
Di panni stesi la notte mentre ripeti
Che ti sei rotto il cazzo
Noi siamo in mezzo
Fra la purezza e l’inquietudine di un santo
Noi siamo corpi nell’amianto
Rispetto a te pezzo di fango siamo vivi
E tu non sei opportuno
Noi siamo figli di nessuno
Noi siamo figli di nessuno
Noi siamo figli di nessuno
Giorni migliori arriveranno
Lascio parlare tutti quelli che non sanno
Giorni più duri
Io non mi spezzo
La mia bellezza nasce dal vostro disprezzo
Noi siamo in mezzo
Fra una partenza ed un traguardo che si è infranto
Noi siamo corpi nell’amianto
Rispetto a te pezzo di fango, siamo vivi
Affamati e nel digiuno
Noi siamo figli di nessuno
Noi siamo figli di nessuno
Noi siamo figli di nessuno
Noi siamo figli di nessuno