Avete mai pensato alla fotografia intesa sociologicamente? Ebbene: esiste. Trattasi di qualcosa che trova le sue radici nell’ antropologia visuale e che fondamentalmente rispecchia gli studi di sociologia visuale.
Lo scrittore Mattioli a tal proposito parla di molti fotografi che si sono impegnati in progetti sociologici di questo tipo con la famosa fotografia di impegno sociale e tra questi ritengo fondamentale citare Riis. Egli, di provenienza danese, divenne migrante degli USA e si rese conto di quanto fossero trattati male gli stranieri. Lo vide sulla sua pelle ma anche sulla pelle degli emarginati.
La missione di Riis: un progetto sociale
Erano gli anni del dopoguerra e la gente cercava di rifarsi una vita. Lo Stato non proteggeva i deboli e i più fragili della società e Riis ritenne più che necessario utilizzare la sua macchina fotografica per compiere qualcosa di unico e produttivo dal punto di vista sociale ed etnografico. Così, produsse scatti di vita, momenti chiave e volti di gente alle prese con fame e miseria.
Tutto questo per suscitare malcontento e per far aprire gli occhi ad uno Stato assente e completamente indegno nei confronti della sua gente. Fu così forte la denuncia di stampo fotografico che lo Stato intervenne con opere di modifica sul sistema fognario di alcune zone povere e malfamate. Il progetto accolse anche degli studiosi di filosofia, sociologia e antropologia per dare supporto teorico al materiale fotografico e fece il giro dell’Europa e degli USA.
L’Empire State Building e la foto degli 11 operai
Una delle foto più belle ad opera di un fotografo ancora oggi ignoto risulta essere quella del pranzo degli operai che mangiano un panino sull’Empire State Building nel momento della sua costruzione che durò 11 mesi negli anni novanta.
Quello che era chiaro a tutti coloro che guardarono le foto fu non solo la visione prospettica e l’accento posto sul lavoro ma anche le condizioni lavorative poco adatte agli operai dell’epoca esposti continuamente a rischi molto gravi dovuti all’altezza dell’edificio.
La stessa foto fatta agli operai che mangiano insieme durante la pausa pranzo fu fatta agli stessi mentre riposano.
Ecco alcuni di questi scatti che potete trovare anche sul bellissimo social di fotografia Pinterest:
La guerra in Siria e la fotografia sociale del terrorismo
La guerra in Siria risulta essere uno degli eventi più crudi ad opera dello Stato Islamico di tipo estremista. Parliamo dell’ideologia Isis terrorista secondo cui una guerra di tipo religioso è il modo migliore per onorare il Dio Allah sconfiggendo gli infedeli. Per i terroristi è stato fondamentale infliggere sofferenze ai siriani che un giorno come un altro si sono visti ammazzare i propri cari.
La popolazione siriana è stata quasi del tutto eliminata e la cosa che più fa piangere il cuore sono state le continue fotografie ad opera di fotografi siriani . Foto di bambini morti, padri e madri che hanno visto morire i figli, intere famiglie ammazzate e piangenti.
Vediamo adesso alcuni scatti della guerra dove ancora una volta la fotografia gioca un ruolo chiave per la comprensione e lo studio di un fenomeno ancora presente tra noi per nostra sfortuna.