Fuggi la terra e l’onde è uno spettacolo teatrale di e con Lino Guanciale, rilasciato sulla piattaforma tvloft.it¹ e fruibile dal 22 aprile 2021 al costo di 4,99€ al biglietto.
Ho collaborato con gli amici @TvLoftOfficial per il progetto Tutta scena – Il teatro in camera.
Vi propongo il mio intervento "Fuggi la terra e l’onde – Storie di mare, di porti e di speranza" disponibile da oggi a questo link https://t.co/xG97E3HGrA
Vi aspetto! pic.twitter.com/yBr5sNjCqW— Lino Guanciale (@LinoGuanciale) April 22, 2021
Trama
“Il mare non è mai stato amico dell’uomo. Tutt’al più, da Odisseo a noi, è stato complice della sua irrequietezza. Le storie poi, si somigliano… Le storie dei marinai sono di una semplicità assoluta, e il loro significato può stare tutto intero nel guscio di una noce. Sul mare si fugge o si rincorre qualcosa.” Joseph Conrad
Attraverso brani che spaziano da Joseph Conrad ad anonimi cronisti arabi, passando per voci di migranti dei nostri giorni sino ai versi dall’Eneide Virgiliana, Fuggi la terra e l’onde illustra sinteticamente una frastagliata ma profonda linea di congiunzione, quella della ricerca della salvezza e della felicità attraverso la sfida al mare.
Il mare e l’avventura abitano nel nostro immaginario la stessa dimensione metaforica, confusi in un abbraccio complesso che lega insieme tanto l’ebbrezza della scoperta quanto la paura della natura e dell’ignoto. La sfida dell’esploratore, del poeta e del profugo… modi diversi di scrutare l’orizzonte e studiare il vento, generati da desideri e paure difformi. Tutti scritti, però, a lettere di fuoco nell’animo umano, secondo le regole della vita, della morte e della poesia.” Lino Guanciale ²
Commento
A distanza di qualche mese da Blue Thunder -spettacolo teatrale online, recensito anche qui sul blog- sono stata incredibilmente felice di poter vedere un nuovo spettacolo teatrale, seppur seduta sulla poltrona di casa e non su quella del teatro.
Protagonista dello spettacolo e narratore è Lino Guanciale che recita/legge/canta accompagnato talvolta dalla musica suonata live. Se avete già letto il mio articolo in merito alla fattibilità di proporre online gli spettacoli teatrali sapete come la penso -se non l’avete letto, ve lo lascio qui– ma se avete letto il mio articolo su Blue Thunder sapete che mi ha colpita anche se, per forza di cose, è stato proposto solo online. Fuggi la terra e l’onde non è stato affatto da meno e, anzi, mi ha coinvolta anche un po’ di più rispetto a Blue Thunder, specialmente sul finale.
Perché dovreste guardare Fuggi la terra e l’onde? In primis perché la voce narrante è quella di un attore che, in un’ora e dieci di spettacolo, spazia attraverso svariati registri con una facilità disarmante. In secondo luogo perché è uno spettacolo che fa bene alla mente e al cuore, che porta lo spettatore in viaggio attraverso le terre e i mari del nostro pianeta e culmina con le pagine di Stanotte guardiamo le stelle (Alì Ehsani, Feltrinelli editore). In terzo luogo perché dopo mesi senza cultura dal vivo uno spettacolo online ci ricorda quanto tutta quella magia ci manchi, quanto l’essere umano possa essere affamato dei respiri degli attori in palcoscenico.
Personalmente ho apprezzato tanto lo spettacolo perché mi ha permesso di staccare per un’ora e dieci e perché le parole di Ehsani lette da Guanciale continuano a risuonarmi in testa. Ho pensato quasi incessantemente a quanto sarebbe stato bello vedere Fuggi la terra e l’onde dal vivo, a quando avrei voluto sentire la vibrazione della voce dell’attore stando in mezzo alle altre persone e, quando sul finale una lacrima ha solcato la mia guancia ho avuto la conferma del fatto che online è bello ma dal vivo avrebbe spaccato –termine poco giornalistico, ma credetemi che rende l’idea alla perfezione. Questo è uno spettacolo che promuovo in toto e che vi consiglio caldamente di vedere lasciandovi trasportare dal racconto e dalle emozioni.
Voi cosa ne pensate? L’avete visto? Scrivetelo nei commenti!
Ilaria
P.S.: Non nascondo di aver amato profondamente il momento iniziale in cui le scarpe battevano sul pavimento mentre Guanciale entrava nel teatro deserto le cui prime file venivano sovente inquadrate lungo tutta la durata dello spettacolo. Ho amato quel momento perché mi ha permesso di vedermi lì, ad un passo dalla platea e anche perché mi ha ricordato, ancora una volta, quanto faccia male vedere il teatro deserto.