Ciao a tutti e a tutte! Oggi voglio parlarvi della relazione giovani-teatro: una relazione complicata, senz’ombra di dubbio. Certo, ci sono ragazzi e ragazze che vanno volentieri a teatro, non sono di certo qui a dire che nessuno ci va, ma vorrei far riflettere sul perché questo luogo sia poco frequentato dai millennials, sul perché vedere i giovani a teatro è più utopia che realtà. Per farlo ho pensato di riassumere il mio pensiero in punti, in modo da essere più chiara nelle argomentazioni.
Primo punto – il teatro è un luogo da vecchi?
Come prima cosa credo che il teatro venga spesso visto come un luogo “da vecchi”, un luogo nel quale non c’è il divertimento che una persona giovane si aspetta di trovare a qualche festa o in discoteca, per esempio. In realtà, a teatro non ci sono solamente gli spettacoli di prosa ma anche i balletti e i musical: questi ultimi sono, secondo me, i più indicati per i ragazzi e le ragazze che potrebbero essere interessati a vedere in scena qualcosa di fresco che si addicesse alla loro età. Ogni città ha il suo teatro e, al giorno d’oggi, più o meno tutti offrono questo genere di spettacoli, quindi non c’è motivo per non andare a vederli almeno una volta nella vita.
Secondo punto – a teatro con la scuola
Come seconda cosa penso che la cultura venga inculcata in maniera piuttosto ambigua già dalle scuole elementari: io stessa sono stata a teatro poche volte da piccola con la scuola e quasi sempre a vedere rappresentazioni, magari anche carine, che però di fatto non mi interessavano perché erano troppo distanti dal mio mondo di bambina. Proporre ai bambini il teatro come un gioco potrebbe essere molto più educativo anche perché, parlando chiaramente, sono pochissimi i bambini ai quali piace stare seduti per un’ora e mezza o più a guardare un palcoscenico. Se i piccoli uomini e le piccole donne venissero accompagnati a teatro con maggior entusiasmo e coinvolgimento, forse imparerebbero ad apprezzare molto di più le rappresentazioni. Con questo non voglio dire che è tutto sbagliato ma di certo la maggior parte dei bambini non fa i salti di gioia quando viene detto loro che andranno a teatro con la scuola. Cosa suggerisco di fare? Di proporre ai più piccoli la visione di spettacoli che magari assomiglino, o ricordino molto da vicino, le loro fiabe, o storie, preferite in modo da avviarli in maniera graduale a questo tipo di arte. I bambini, specie i più piccini, sono curiosi per natura e, anche se non tutto quello che scoprono gli piace, potrebbero entrare a contatto con una bella realtà in modo da diventare un domani dei giovani frequentatori di teatro.
Terzo punto – sfruttare i social
Il terzo punto che voglio analizzare è il principale: i social. Perché i social? Cosa c’entrano? Semplice, ad oggi sono considerati lo strumento migliore per giungere ai giovani e quindi andrebbero usati al fine di raggiungere lo scopo primario. Secondo me, innanzitutto, bisognerebbe rendere più accattivanti le pagine social dei vari teatri in modo da suscitare un minimo interesse nella testa dei millennials: penso siano davvero pochi i ragazzi e le ragazze che hanno quanto meno una vaga idea di cosa propone in cartellone il teatro della loro città. Ritengo che sia importante cercare di invogliare i giovani ad andare a teatro cercando di mettersi nei loro panni, e quindi cercarli nei luoghi più frequentati, che siano reali o virtuali. Certo, direte voi, tutto molto bello ma se manca l’interesse iniziale cosa possiamo fare? Credo che l’interesse possa nascere da molteplici fattori: la presenza di un attore, il titolo della rappresentazione, la trama dello spettacolo… sono tantissime le variabili in gioco e tutti possono trovare qualcosa che attragga la loro curiosità, devono essere solo spronati nella ricerca. I giovani a teatro devono diventare realtà al 100%!
Questo è un articolo che ho scritto con grande attenzione perché credo che sia un argomento importantissimo che purtroppo viene poco considerato allo stato attuale delle cose. Spero di non essere stata pesante e di aver suscitato in voi lettori un po’ di curiosità verso il cartellone del teatro della vostra città, in caso contrario vorrei sapere cosa c’è che non vi convince nell’andare a teatro.
Ilaria.