Riflettevo in questo periodo sulla mia infanzia e anche su qualche anno più in là. Il motivo di questa riflessione potrebbe essere una sorta di esame di coscienza, di punto della situazione che mi possa indicare se la direzione presa dalla mia vita è quella migliore per me. Nel turbine di pensieri ho compreso delle cose che credo siano importanti per tutti e di cui voglio parlarvi.

Quello che ho notato in molti giovani che ho conosciuto (di diversi anni più piccole di me) è un certo tipo di superficialità dovuta, presumo, a una mancanza di stimoli. Da dove arriva questa apatia? Ho provato a darmi delle risposte e una di queste è quella che penso si adatti alla situazione. Può darsi che sia una “mancanza di noia”. Da piccolo mi capitava di annoiarmi perché, una volta finita la oggi scomparsa “TV dei ragazzi” ciò che i palinsesti proponevano non rientrava nei miei interessi. Soprattutto la RAI, però, svolgendo a quei tempi un ottimo servizio pubblico, spingeva i bambini a immaginare e creare (ad esempio “L’albero azzurro”e “art Attack”invogliavano a disegnare o fare lavoretti). Una volta finito di provare qualche strana costruzione o finito di pensare alla puntata del mio cartone animato preferito iniziava la noia. Noia che però poteva essere scacciata seguendo lo stimolo dato da quei programmi ma non solo. Ricordo con molto affetto le maestre delle elementari che ci spingevano a scrivere, disegnare e dipingere. Sono consapevole di non essere mai stato un buon disegnatore ma mi piaceva, mi piaceva anche scrivere e questa cosa è rimasta. Merito quindi di stimoli esterni che arrivavano in primo luogo dai genitori, dagli insegnanti e dalla televisione.

Con la nascita, però, dei canali tematici ecco che le cose, a mio avviso, sono cambiate. I cartoni animati sono costantemente trasmessi a rotazione in appositi canali e anche quelli che dovrebbero fare servizio pubblico non hanno nessun programma davvero indirizzato ai più giovani. Non c’è “Solletico” né “bim bum bam”, solo cartoni animati in quantità. Questo spinge ad avere meno tempo per la creatività e la mancanza di creatività si ripercuote anche sul desiderio della stessa creatività. Se non disegno mai non avrò mai qualcuno che mi possa dire che sono bravo a farlo. Se il mio unico pensiero è guardare il prossimo cartone animato e qualcuno me lo vuole impedire per farmi disegnare vedrò questa cosa come un’imposizione e non avrò stimolo a creare.

In questo discorso rientrano anche i videogiochi. Badate bene, io sono un videogiocatore e lo sono da anni ma quando si è troppo piccoli per avere consapevolezza di un mezzo così bello e potente come il videogioco si rischia di travisare il senso di “gioco”e non godersi appieno l’esperienza ma anzi, rovinare le proprie giornate. Giocare è fondamentale per chiunque, qualsiasi sia la sua età e a maggior ragione per i bambini ma è importante che chi sta loro accanto li spinga nella giusta direzione. Vedere il gioco come unica ragione di vita è sbagliato e dannoso. Il videogioco può essere creativo ma non può essere l’unica aspirazione di un bambino.

Forse questa mancanza di creatività crea un vuoto di valori dentro questi giovani che presto diventeranno dei giovani adulti. Annoiarsi fa bene ma al giorno d’oggi è davvero difficile. Basta tirare fuori dalle tasche lo smartphone ed ecco che non ci si annoia più. Ma nemmeno si crea o si cresce. Rinchiudendosi a guardare questo piccolo schermo si rischia di perdere ciò che ci circonda. L’arte, la natura, tutto quanto. Eppure smartphone è un mezzo meraviglioso e sorprendente. Non è da demonizzare lo smartphone in sé né i videogiochi né la televisione. Ogni mezzo deve essere usato con consapevolezza come si dovrebbe guidare un’auto con consapevolezza.

Una generazione senza creatività e valori cercherà questi valori in qualcosa di diverso. Basti pensare ai giovani terroristi che, emarginati, cercano valori in posti sbagliati e distruttivi. Se avessero avuto modo di accrescere la loro creatività non avrebbero mai pensato alla distruzione. Basti pensare agli haters, persone che traggono la loro maggior soddisfazione nella distruzione dell’altro tramite il web. Se avessero avuto modo di accrescere la loro creatività non ci avrebbero mai pensato. La creatività mi spinge a riflettere su tutto, mi incuriosisce, mi fa sognare, mi fa giocare, parlare, recitare, intrattenere gli amici, interpretare l’arte e tanto altro. Mi spinge a vivere. Allora non mi resta che dire “Grazie noia!”e augurarmi che la noia arrivi a tutti quanti quel tanto che basta da accendere la creatività.

 

Lorenzo

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Lorenzo

Sono un grande appassionato di Cinema, soprattutto pellicole horror. Adoro anche il cinema classico e tutto ciò che non è mainstream. Sono anche un appassionato di videogiochi e serie Tv. Amo leggere e vado matto per Stephen King e Bruce Springsteen.