Venerdì 15 Marzo nelle piazze di tutto il mondo migliaia di studenti si sono riuniti per manifestare contro i cambiamenti climatici. Il movimento è partito da Greta Thunberg, ragazza svedese di 16 anni, che da molti mesi salta la scuola per manifestare davanti al parlamento svedese con lo slogan ‘Skolstrejk för klimatet’ che in italiano si traduce con ‘sciopero scolastico per il clima’. Quello che era iniziato come un gesto solitario è nel corso dei mesi diventato un vero e proprio movimento che ha portato tantissimi suoi coetanei, prima in Europa e poi pian piano anche nel resto del mondo, a unirsi alla sua protesta pacifica. Lo scopo di tutto questo ovviamente è quello di far mobilitare le grandi potenze mondiali ad agire al più presto verso i cambiamenti climatici. Per fare ciò però è necessario dimezzare le emissioni globali di CO2 entro il 2030 e azzerarle entro il 2050. Un compito molto difficile, soprattutto perché le grandi multinazionali sono interessate solo al mero denaro.
Ma andiamo a vedere cos’è il cambiamento climatico e cosa sta succedendo al nostro pianeta. Le emissioni di gas serra, molto dannose per la vita sulla Terra, infatti continuano ad aumentare anno dopo anno e, nonostante l’impegno promesso dai governi di tutto il mondo in occasione della firma dell’accordo di Parigi (2015), sono ben poche le misure concrete al momento in atto che ci permetterebbero di rimanere al di sotto della soglia limite del +1.5°C. Le cause sono da attribuirsi prevalentemente allo sviluppo industriale che dal 1800 crea un inquinamento non indifferente. Con l’invenzione della plastica poi le cose sono andate sempre più a peggiorare. Per inquinamento causato dalla plastica si intende la dispersione e l’accumulo di prodotti plastici nell’ambiente che provocano problemi all’habitat di fauna e flora selvatica così come all’habitat antropizzato. Tale tipo di inquinamento non interessa solo gli oceani ma anche l’aria, il suolo, i fiumi, i laghi e le città stesse.
Non esistono altri pianeti abitabili, la Terra è l’unica in grado di ospitare la vita e molte grandi potenze mondiali sembrano non capirlo. I cambiamenti climatici sono responsabilità di tutti allo stesso modo. E’ necessario quindi che il cambiamento coinvolga anche noi stessi nel nostro quotidiano.
Cosa possiamo fare noi
1) Fare la raccolta differenziata.
Forse è il metodo più facile da attuare nel nostro piccolo. Basta solo un minimo di attenzione ed è fatta. Evitiamo anche di buttare i rifiuti per terra e se facciamo un picnic in un bosco o in spiaggia, raccogliamo gli scarti e conserviamoli per buttarli dopo. Se fumate non lasciate le sigarette per terra perché oltre ad essere inquinanti sono anche molto pericolosi per gli animali.
2) Usare il browser Ecosia.
@Ecosia è un motore di ricerca Green che risparmia energia e elettricità (rispetto a concorrenti come Google, Bing) e in questo modo aiuta il Pianeta. Perché? Perché l’azienda a ogni tot di ricerche pianta un albero.
3) Ridurre il consumo di carne.
Non sto dicendo che dobbiamo improvvisamente diventare tutti vegani o vegetariani, ma certamente ridurre il consumo della carne (soprattutto quella rossa) aiuterebbe e non poco. Gli allevamenti intensivi, oltre ad essere aberranti dal punto di vista etico, inquinano addirittura di più delle auto e delle moto. Gli allevamenti intensivi producono il 50% delle emissioni a effetto serra: ad affermarlo è uno studio relativo al 2016 condotto dall’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Secondo la ricerca in questione, gli allevamenti sono – dopo il riscaldamento delle abitazioni e a uso commerciale – la seconda causa di inquinamento nel nostro paese. Questo accade perché i bovini producono metano, inoltre non si può dimenticare lo spreco di risorse idriche e la distruzione delle foreste per fare spazio agli allevamenti. Quindi cerchiamo di fare uno sforzo e di rinunciare a una bistecca una volta tanto. Un’altro fattore che può fare la differenza è quello di comprare la carne da un vostro macellaio di fiducia e non nei supermercati, in modo da sapere esattamente la provenienza della carne. Cerchiamo di preferire carne che arrivi da allevamenti sostenibili e bioetici.
4) Ridurre l’uso delle automobili.
Ci sono molti altri modi di spostarsi nelle nostre città: con i mezzi pubblici, a piedi o in bicicletta. Nei paesi nordici è molto diffuso l’uso delle bici, tanto che a Copenaghen attualmente sono presenti più biciclette che auto personali. Quindi prendiamo esempio dai paesi scandinavi, evitiamo di impigrirci e di non prendere la macchina per ogni minimo spostamento.
5) Ridurre l’uso della plastica.
Ci sono una miriade di alternative alla plastica. Usate le borracce invece delle bottigliette di plastica, usate piatti e bicchieri di carta perché sono biodegradabili, comprate degli spazzolini di bamboo, utilizzate assorbenti lavabili di cotone e quindi naturali al 100%.
Ricordate che non è mai troppo tardi per cambiare il mondo e che ognuno di noi può fare la differenza in positivo.
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