Oggi vi voglio parlare di videogiochi e lo farò raccontando una cosa strana che mi è successa. Qualche giorno fa, come ogni mattina mi sveglio e mi aggiorno con varie novità in diversi ambiti. La prima cosa che mi salta all’occhio dopo i risultati del basket a stelle e strisce è un titolo: “Apex Legends”. Vedo articoli entusiasti per un lancio di un gioco gratuito che ha registrato grossi numeri senza nemmeno essere stato annunciato. Questo mi spinge ad accendere la mia fidata console e far partire l’installazione.
Tornato a casa la sera mi ricordo di questo gioco e gli dò una possibilità. Non sono molto avvezzo al genere, gli shooter in prima persona non sono una tipologia di videogiochi che mi affascina eppure non riesco a smettere nonostante non vinca mezza partita. Cosa sta succedendo?
Analizzando a mente fredda il gioco posso dire che la grafica è ottima per un gioco gratuito, che la responsività dei controlli è eccellente, le partite sono di rapido accesso e non ho avuto problemi di sorta. Questo però non basta per farmi continuare a giocare, ci dev’essere dell’altro e forse sono i piccoli dettagli che mi hanno colpito.
Il gioco è impostato come un battle royale, cioè un tutti contro tutti. Il vincitore è l’ultimo che rimane. La differenza dal suo principale concorrente, il discusso “Fortnite” è che si gioca in squadre da tre elementi. Questo fa sentire parte di un team con lo stesso obiettivo: sopravvivere a tutti gli altri.
La mappa di gioco vastissima si riduce sempre di più radunando le squadre che man mano rimangono in gioco in un crescendo di difficoltà e un match che inizialmente poteva sembrare vuoto diventa di colpo affollatissimo.
Il sistema di comunicazione poi è molto intuitivo e innovativo: basta la pressione di un tasto per mandare il messaggio desiderato alla squadra.
Insomma, un titolo che è esploso incredibilmente dal nulla. 25 milioni di utenti registrati senza nessuna campagna pre-lancio. 2 milioni di giocatori gestiti dai server di Respawn, gli sviluppatori, senza problemi. Sono cifre impressionanti che possono davvero significare la nascita di un competitor per “Fortnite” ma anche di un nuovo modo di intendere il mercato videoludico.
Il titolo uscirà anche per IOS e Android, vedremo come andranno le cose sul mercato mobile.
Nel frattempo c’è da dire che l’uscita imminente di “Anthem”, sparatutto distribuito dalla stessa EA che ha distribuito “Apex Legends” è decisamente passata in secondo piano. Sarà un caso o è una strategia per non fare sentire troppo quello che sembra poter essere un mezzo flop? Staremo a vedere.
Dal mondo dei videogiochi è tutto.
Un saluto
Lorenzo
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