22 febbraio 2021, quinta puntata de Il commissario Ricciardi, la serie tv tratta dai libri di Maurizio de Giovanni con protagonista Lino Guanciale. Vi consiglio la lettura della recensione solo se avete visto la puntata perché potrebbero essere presenti spoiler.
Trama
Al Paradiso, esclusiva casa di tolleranza nella centralissima via Chiaia, Vipera, la prostituta più famosa, viene ritrovata morta, soffocata con un cuscino. L’ultimo cliente sostiene di averla lasciata ancora viva, il successivo di averla trovata già morta. Chi l’ha uccisa e perché? Mai come ora, Ricciardi si trova diviso tra Enrica e Livia, con la quale ora ha anche un debito di riconoscenza: si tratta dell’amico Modo, che si è messo in guai seri con i fascisti della città.
Commento
La serie tv de Il commissario Ricciardi ha un grandissimo difetto: come tutte le altre, finisce. E, in questo caso, finisce davvero troppo presto. La prossima settimana assisteremo già all’ultima puntata e tutta la serie è volata in un soffio.
I primi piani mozzafiato
Questa settimana voglio concentrarmi, come prima cosa, sui primi piani. La regia di Alessandro D’Alatri ha sempre curato con estrema attenzione le inquadrature ma i primi piani sono, indubbiamente, la vera punta di diamante. Concentrarsi sulle facce dei personaggi è un colpo da maestro ma anche, e soprattutto, un modo per rendere appieno onore alla scrittura di de Giovanni e per esaltare la recitazione degli ottimi attori messi in scena. I primi piani riempiono lo schermo senza difficoltà e arrivano dritti negli occhi dello spettatore, lo colpiscono e lo catturano. Gli occhi, così come nei libri di de Giovanni, diventano i protagonisti veri e propri di quei primi piani ma anche della serie intera: la preparazione di ogni singolo attore deve essere stata davvero impegnativa perché, inquadrando così da vicino gli occhi, il margine di errore è ridotto al lumicino.
4 ɪꜱᴛᴀɴᴛᴀɴᴇᴇ x ᴜɴ ʙᴀᴄɪᴏ: ʟᴜɪɢɪ ᴀʟꜰʀᴇᴅᴏ & ᴇɴʀɪᴄᴀ ❣️#ilcommisarioricciardi pic.twitter.com/wpqwmc45Yx
— Mondo Fandom (@Scrive_Squad) February 22, 2021
Un’ottima scorrevolezza
Vipera, il quinto appuntamento con il commissario Ricciardi, ha una scorrevolezza maggiore rispetto agli altri episodi e passa davvero in un soffio. Le ambientazioni meno cupe rispetto alla puntata precedente aiutano anche la storia che sembra vivere e camminare tra le strade insieme al commissario. La storia di Vipera colpisce lo spettatore ma anche le vicende che ruotano attorno ai personaggi principali riescono ad attirare l’attenzione: una su tutte la vicenda legata a Bruno Modo.
Personalmente credo che tutti i piani narrativi siano stati gestiti con maestria e che il passaggio tra i piani drammatici e quelli più “leggeri” sia stato molto naturale. Quando ci si immerge nel quinto episodio de Il commissario Ricciardi, ci si immerge anche nella Napoli di quegli anni, si sente l’oppressione del fascismo, l’oppressione che le ragazze del Paradiso sentono addosso.
Conclusioni
Una puntata che scorre, affascina ed incanta, che conduce lo spettatore all’interno del Paradiso ma anche all’interno dell’inferno del confino. La storia narrata in ogni singolo episodio è fedele ai libri e, anche solo per questo, ogni puntata meriterebbe di essere vista.
Vi è piaciuta la quinta puntata de #IlCommissarioRicciardi ?
— Mondo Fandom (@Scrive_Squad) February 22, 2021
E voi cosa ne pensate? Scrivetelo nei commenti!
Ilaria
P.S.: Qui sotto, in ordine, trovate la recensione agli episodi precedenti: