A prescindere dai risultati dell’edizione 2019 di Sanremo e dalla polemica sul vincitore che ne è uscita dopo, penso che la causa di tutto questo putiferio sia nata dal comportamento inqualificabile dei giornalisti che hanno offeso artisti, pilotato il programma e strumentalizzato un ragazzo per far fare notizia ad un Festival che quest’anno rischiava di essere più anonimo dei programmi di Rai Tre.

Penso che sia obbligatorio mettere i puntini sulle i a quanto successo nel backstage dell’Ariston, perchè dal primo punto (le offese agli artisti) non è difficile comprendere come si possa passare a dare per scontata anche la questione della strumentalizzazione di Mahmood.

In questo video vediamo chiaramente i giornalisti deridere l’esibizione de “Il Volo” e applaudire al commento “In Galera” di un uomo che, vista l’età e quindi la probabile esperienza nel suo campo, si comporta in maniera decisamente poco professionale (per non dire da caciottaro).

Per darvi un’idea, questa era l’atmosfera che, in particolare Ultimo e il Volo, hanno dovuto sopportare per tutto il Festival. Non mancano in rete altri esempi di questo comportamento incivile da parte di professionisti pagati/rappresentati di giornali di informazione  che inseguono Ultimo in albergo e lo appellano “Merd**”, “Stronzetto”, addirittura si arriva a provocarlo chiamandolo Gesù. Per non parlare del modo con cui sia il Volo e sia Ultimo, sono stati continuamente interrotti in conferenza stampa da brusii pieni di insulti e commenti poco carini su qualsiasi cosa gli artisti dicessero.

Da notare come dopo aver chiamato “ragazzo” Mahmood, Ultimo sia stato criticato per aver usato questo temine. Che problema c’è nella parola ragazzo? Fa bene Niccolò quando dice “voi dovete sempre rompere il cazz*”. Perchè è vero! Cavolo, ma vi pare normale che un professionista si permetta di insultare altre persone che fanno il loro lavoro di artisti? Posso capire che una canzone non piaccia, che un artista stia antipatico, ma nel momento in cui vieni pagato per partecipare ad un evento o prendere parte ad una giuria devi essere imparziale, professionale e mettere da parte tutti i pregiudizi o le chiacchiere da salotto che puoi permetterti di fare solo quando stai a casa tua!

Televoto e voto della giuria

 
Sanremo ha un regolamento e nel momento in cui firmi il contratto per la partecipazione, sai già quali sono le regole e le dinamiche da rispettare. Confidando nella professionalità dell’istituzione di Sanremo, sono sicura che sia assolutamente giusto non dare totale potere decisionale al pubblico. Proseguo questa opinione citando le edizioni passate (vedi la vittoria di occidentali’s karma), in cui una canzone ha vinto grazie al televoto ma ha comunque suscitato polemiche dell’opinione pubblica perchè “il popolo è composto da ignoranti, quindi vota canzoni stupide. Abbiamo bisogno di esperti che valutino le canzoni”. Inoltre se la vittoria venisse decisa esclusivamente dal pubblico, Sanremo lo vincerebbe sempre l’artista con un fanbase più ampio e in questo modo non si potrebbero mai scoprire nuovi talenti.

Rimane comunque un problema in quanto, sebbene il pubblico non possa avere l’ultima parola, siamo sicuri che la giuria d’onore e i giornalisti siano così professionali/imparziali da fidarci ciecamente del loro giudizio? La risposta, anche alla luce di ciò che è successo, è ovviamente NO!

La vittoria di Mahmood 

Soldi può piacere e non piacere, sicuramente non fa schifo come canzone ed è diversa rispetto tutte le canzoni d’amore che di solito si collezionano a Sanremo. Meritava di vincere? Secondo me no, ma questo non significa che questo ragazzo non abbia talento.

Inoltre, nonostante io reputi questo artista un normale cittadino italiano, non posso ignorare il fatto che non tutte le persone la pensano come me: Alessandro è nato da padre egiziano e da mamma italiana e volutamente ha scelto un nome d’arte che di sicuro non fa pensare all’Italia (anche se secondo la spiegazione dell’artista, “Mahmood” oltre a richiamare le sue origini arabe sta anche per “My Mood”).

Secondo me, vista l’evidente antipatia per Ultimo e per il Volo si è deciso di far vincere qualcun altro, coalizzando il 63% dei voti della giuria in favore di Alessandro per ribaltare il risultato del televoto (che vedeva Ultimo vincitore con il triplo dei voti di Mahmood). Comportamento assolutamente scorretto.

Perchè hanno scelto proprio Mahmood invece che la Bertè o un’altra persona? Su questo non ci metterei proprio la mano sul fuoco, ma ho la netta sensazione, visto poi le polemiche riguardanti anche la politica che si sono create, che la vittoria di Alessandro sia legata anche al fatto che comunque lui ha origini egiziane. Il che ripeto, per me non è un problema,  ma per certi esponenti di destra questo è un problema (vedi Salvini) che hanno chiaramente strumentalizzato Ultimo e Alessandro come campioni delle loro ideologie sui migranti.

Non c’è da nascondersi dietro un dito, è molto probabile che questo fatto sia stato usato per far fare notizia al programma visti i tempi che corrono. Guardate su Internet la gente che commenta dicendo che Alessandro non sarebbe dovuto essere ammesso al festival perchè egiziano e che in realtà il Festival va vinto solo da italianissimi che portano canzoni italiane. Ed Ermal Meta? Cito questo artista per farvi notare i due pesi e due misure del pubblico. Ermal Meta è albanese, ha vinto Sanremo e va bene. Alessandro è per metà egiziano, vince Sanremo e non va bene. Qual è il problema della gente?

Conclusioni

Detto questo, penso che non si possa  biasimare Ultimo per la reazione che ha avuto. I tre ragazzi del Volo, Niccolò ed Alessandro sono i primi a non meritarsi gli insulti e le critiche perchè sono solo degli artisti che hanno partecipato ad un Festival. Il casino lo hanno creato i giornalisti, ma sembra che nessuno se ne sia accorto.

Voi cosa ne pensate?

Qui Sara Scrive, passo e chiudo!

 

Written by

Sara

Artista. Classe 1998. La big delle sette sorelle Greffi.
○ Fondatrice del blog Sara Scrive e manager della @Scrive_Squad
○ Content creator
○ Condivido la mia passione per l'arte e tutto ciò che sembra uscito da un film