Poco più di un anno fa mi è capitato di imbattermi, su Instagram, in una pagina molto particolare: inquinamentoluminoso .  Si tratta di un ragazzo che ha trasformato la sua passione per la scrittura in un opera d’arte da condividere con le persone. Ma non lasciatevi ingannare: non si tratta della solita pagina in stile “Gio Evan” o “Francesco Sole”. Affatto! C’è qualcosa di più profondo nei testi di questo ragazzo, qualcosa che ti resta dentro.

Così, dopo accurate riflessioni, ho deciso di inviargli un messaggio e chiedergli se fosse d’accordo nel rispondere ad alcune domande. Quindi, eccoci qui!

Vorrei solo chiedervi di dare un’occhiata ai suoi scritti, se è la prima volta che ne sentite parlare, in modo da are una visione più ampia al riguardo.

Buona lettura!

1. Partiamo da una domanda molto banale, ma che può servire a “rompere il ghiaccio” e a definire questo progetto: chi è inquinamento luminoso? Quando è nato e perché?

Inquinamento Luminoso è un ragazzo di ventiquattro anni che scrive sulle pagine di una piccola agenda mentre è seduto nel treno. Ma prima di ‘inquinamento luminoso’ esisteva un piccolo blog letto da dieci persone, la pagina ‘inquinamento luminoso’ nasce per sbaglio nell’estate del 2015, ero tornato da un festival durato qualche giorno e avevo dormito in stazione, era Luglio, il Luglio più caldo e assurdo della mia vita, forse..

2. Il fatto che ti piace scrivere lo abbiamo capito un po’ tutti ormai. Ciò che vorremmo sapere, però, è quando è iniziata questa passione e cosa ti ha spinto ad andare avanti.

Non credo che per me la scrittura sia una vera e propria passione, io volevo diventare un fumettista da ragazzino. Io personalmente scrivo per parlare con i miei mostri interiori. Per me la scrittura è un tormento, una liberazione, una droga.

3. Cosa succede nella tua testa quando scrivi? E’ tutto confuso, una massa di pensieri che si sovrappongono e ti tocca ordinarli, oppure è tutto molto immediato e semplice e scrivi di getto? E, ancora, hai mai avuto il “blocco dello scrittore”?

La mia testa è come un’autostrada il 15 di Agosto, un treno soppresso, un caos tranquillo. Dentro la mia testa regna il caos, il disordine. Il blocco dello scrittore ormai è una parte di me, anche in questo momento ho un blocco assurdo mentre sto rispondendo a questa intervista. Scrivo di mattina presto quando il sole è ancora poco caldo, secondo me quello è il momento migliore per scrivere, quando tutto il mondo dorme. Scrivo sempre su carta, evito il digitale (tranne in questa intervista che sto scrivendo da pc). Scrivo queste brevissime frasi sopra dei fogli sparsi e poi pian piano queste frasi diventano dei brevi racconti, delle storie, dei ricordi belli da non dimenticare mai..

4. Sei un ragazzo molto misterioso e riservato. Dopo tutto questo tempo non hai ancora rivelato la tua vera identità al pubblico: come mai? E’ vera la storia della timidezza? E, hai mai desiderato di mostrare il tuo volto alle persone che ti seguono?

Sono timido. Molto timido. E non ho mai desiderato mostrare il mio volto a qualcuno di particolare. Qualcuno è riuscito a risalire alla mia vera identità (non sono mai stato bravo a giocare a nascondino).

 

5. 8K di followers su Instagram! Non sei il ragazzo più popolare del panorama social italiano, ma ti sei impegnato molto per raggiungere questo traguardo e non si tratta di certo di profili fittizi o di persone che ti seguono impropriamente. A questo riguardo direi che è un traguardo notevole, diversamente da quello che si potrebbe pensare. So anche che cerchi di rispondere a tutti i messaggi che ti arrivano. Che rapporto hai con i tuoi seguaci?

Non cerco di diventare il ‘ragazzo più popolare del panorama social italiano’, forse la mia è stata tanta fortuna. Cerco di rispondere a tutti, anche se ultimamente sta diventando impossibile.

6. Circa un annetto fa, correggimi se sbaglio, è partito l’#trovaleparole. Vuoi dire qualcosa al riguardo, magari spiegare di cosa si tratta o raccontare com’è nato il progetto? Pensi di fare qualcosa di simile in futuro?

#Trovaleparole è un progetto che è arrivato in tutta Italia (e anche nel resto del mondo) e ha reso protagonisti tutte le persone che mi ‘seguono’. In pratica dovevano lasciare alcune lettere con stralci dei miei testi e l’idea è piaciuta tantissimo. Sto pensando di fare qualcosa di simile in futuro, chissà..

7. Adesso parliamo del tuo libro: 7 fiori per Camilla. Si tratta, come hai più volte detto, di un progetto indipendente. Quando hai deciso di scrivere questo libro, perché, ma soprattutto cosa ti ha spinto a pubblicarlo e , più specificatamente, a pubblicare sole 50 copie e senza l’aiuto di una casa editrice?

Ho scritto ‘sette fiori per Camilla’ circa due anni fa’, la prima pubblicazione è avvenuta il 7 dicembre del 2017, questa versione (la black edition) è uscita il giorno di San Valentino, forse per provocare proprio la vecchia Camilla che ora vive dall’altra parte del mondo. Ora come ora voglio rimanere ‘indipendente’, poi per il secondo libro chissà..

8. Camilla è una delle tue ex, di cui ci si è abituati a sentir parlare con il tempo. I “7 fiori” si riferiscono al fatto che non le hai mai regalato dei fiori, giusto? Ma perché proprio 7? Mi sembra inoltre di aver capito che eravate molto legati. Ci racconti la sua storia?

E’ una storia troppo lunga da raccontare..

9. Ogni persona che entra a far parte delle nostre vite ci lascia qualcosa. Chiedi spesso ai tuoi followers di parlare dei loro ex, ma a te cosa hanno lasciato le tue di ex?

Sembra strano, ma sarò sincero, le mie ex mi hanno lasciato solo le loro mutande, ne tengo una blu che non ho mai buttato via.

10.Se potessi tornare indietro nel tempo, cosa cambieresti della tua vita?

Nulla, la vita sarà sempre piena di errori. Forse darei più abbracci e più fiori a tutte le donne che non mi amano più.

11. Quando eri piccolo, alla domanda “Cosa vuoi fare da grande?”, cosa rispondevi?

Ricordo che avevo paura di fare l’astronauta perchè avevo e ho ancora oggi le vertigini, avevo una paura assurda del vuoto. Quindi rispondevo che volevo diventare un pittore famoso, ma alla fine non ci sono riuscito, mannaggia.

12. Domanda fondamentale: cioccolato fondente, al latte o bianco?

La torta a cioccolato della nonna, sempre!

13. Un film e una canzone che ti rappresentano? Perché?

Film: Saturno Contro.  Canzone: Baustelle – Io e te nell’appartamento. Il perché? Ascoltate la canzone e guardare il film per capire meglio.

14. Pensi di scrivere un altro libro? Se si, puoi darci qualche dettaglio?

Sto già scrivendo un nuovo libro, forse.. e niente spoiler..

15. I tuoi fiori preferiti?

Quelli di Camilla (quelli che non ho mai regalato)

16. Domanda da mille punti: qualche curiosità su di te? Non vorrai mica concludere l’intervista senza averci detto qualcosa in più su di te!

Ho la fobia dei luoghi chiusi (e altre mille) quindi sono perennemente in ansia con la vita.

17. L’ultima cosa che vorrei chiederti è: come ha reagito la tua famiglia a tutto questo? Ed i tuoi amici?

Solo mia mamma conosce ‘inquinamento luminoso’, con lei ho molta più sintonia, siamo simili. Pensa che io e lei abbiamo gli stessi occhi azzurri. ho risposto a questa breve intervista in compagnia dei miei due migliori amici, Luca e Franca. Ci siamo divertiti, ora usciamo a bere un caffè, devo scappare, ciao, ciao, a presto.

Baci, Inquinamento Luminoso.

Per oggi è tutto! Qui Diana Scrive, passo e chiudo!

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