Con l’ultimo decreto in merito alle misure restrittive e alle varie riaperture per una quasi normalità sempre maggiore, è arrivata la certezza di una chiusura delle stagioni di quasi tutti i teatri italiani…Si sapeva che ripartire con lo spettacolo dal vivo sarebbe stato complesso ma, in una visione molto ottimista, si poteva sperare in qualcosa di meglio. E così, insieme alla certezza della chiusura delle stagioni teatrali, è cresciuta l’iniziativa #iorinuncioalrimborso. Ma cos’è e perché ha senso sostenerla?
Cos’è #iorinuncioalrimborso?
#iorinuncioalrimborso è un’iniziativa nata già all’alba dei primi annullamenti degli spettacoli teatrali e che si è andata sempre più consolidando all’evolversi della situazione di emergenza dovuta al Covid-19. In pratica, come suggerisce il nome stesso dell’iniziativa, consiste nel “donare”, in un certo senso, il proprio biglietto o il proprio abbonamento -per la parte non utilizzata- al teatro presso cui ci si sarebbe dovuti recare per vedere lo spettacolo.
Perché aderire a #iorinuncioalrimborso?
Forse, la vera domanda, in tempi così difficili potrebbe essere “perché dovrei lasciare i miei soldi al teatro quando posso avere un voucher e con quello ricomprare un biglietto appena si potrà?”…mi rendo conto che la situazione economica di moltissime famiglie italiane, per non dire di quasi tutte le famiglie italiane, è in rosso profondissimo e non è di certo mia intenzione spingere le persone a rinunciare al rimborso. In questo paragrafo, pertanto, mi rivolgo più che altro alle persone che possono “permetterselo”.
Vedete gli spettacoli che non avete potuto vedere come una specie di “spettacolo in potenza”, un arrivederci, in sostanza. Cerchiamo di non fermarci sempre al denaro ma di vedere anche chi sta dall’altra parte. Parliamo di artisti, di persone che sulle assi del palcoscenico spendono una vita, persone non necessariamente famose che fanno fatica a vivere solo di teatro ma che ci provano. Parliamo di un intero settore, quello dello spettacolo da vivo, che è stato messo letteralmente in ginocchio dal Covid. Perché, come puoi fare spettacolo dal vivo se non ti puoi vedere? Il teatro vive da sempre e, sono certa, continuerà a vivere ma una battuta d’arresto del genere non ci voleva per nessuno. Quindi chi può rifletta sul lasciare il suo denaro al teatro, qualunque esso sia, per cercare di essere uniti anche a distanza, per dare una risposta forte a chi dice che il teatro prima o poi soccomberà. Dobbiamo cercare sempre di essere più vicini possibile a realtà in difficoltà, anche se sono tante ed aiutare tutti è quasi impossibile.
Voi cosa ne pensate? Scrivetelo nei commenti!
Ilaria