Ho avuto la fortuna di assistere all’anteprima di Judy, biopic su Judy Garland diretto da Rupert Goold e che vede come interprete principale Renée Zellweger, conosciuta ai più per il ruolo di Bridget Jones.
Trama
Il film inizia con una breve ma efficace introduzione di una Judy Garland ancora piccola alle prese con le riprese de il mago di Oz e soprattutto con una delle persone più potenti del cinema: il capo della MGM, Louis B. Mayer.
Dopo questa introduzione ci troviamo di fronte ad una Judy a fine carriera, divorata dalla vita e dallo spettacolo. Da qui inizierà una rinascita che la porterà a Londra per una tournée ma non tutto andrà come la nostra protagonista avrebbe sognato.
Commento
Poco prima di vedere il film, scorrendo la home di Facebook, la mia ragazza ha trovato un video in cui un elefante dipingeva con la proboscide una tela. Il pachiderma era molto bravo ma il primo pensiero è stato “poverino, chissà quanto lo hanno picchiato per arrivare a questo.”. Mentre la proiezione procedeva non riuscivo a togliermi dalla mente quel povero elefante e non riuscivo a fare altro che mettere in relazione le due situazioni: Judy Garland è stata trattata come quell’elefante. Non la violenza fisica ma quella psicologica, la figura imponente del produttore, le numerose relazioni dalle quale cercava solo amore, la dipendenza da farmaci indotta fin dall’infanzia. Judy vista come una macchina da soldi, un oggetto da esibire, una vita distrutta per ottenere profitto. Tutto questo il volto di una Renée Zellweger quasi irriconoscibile e che ci fa dimenticare di che stiamo assistendo all’interpretazione di un’attrice. Quando la Zellweger è in scena è Judy Garland in declino, con tutti i suoi tic, il suo carisma e la sua tristezza nascosta dietro gli occhi.
La fotografia a toni pastello accende i colori solo nelle esibizioni ma rimane delicata nei momenti drammatici.
La regia non si nota se non in alcuni momenti e questo è un bene, restiamo sempre incollati alla vita di una donna distrutta che non sempre fa cose giuste ma che ha un passato terribile che nessuno riesce a comprendere.
Non un film che santifica la figura di Judy Garland ma un film che ne evidenzia le debolezze. Debolezze che però non sono esclusivamente una colpa.
Conclusioni
Un film da vedere, anche per rendere omaggio ad un’attrice vittima di un’industria cinematografica spietata a 50 anni dalla sua scomparsa.
In uscita il 16 Gennaio.
Lorenzo