Edoardo Leo è sempre una garanzia, ed ecco perchè sono qui a parlarvi di La mossa del pinguino, film del 2013 diretto da Claudio Amendola, al suo debutto come regista.
Trama
Quattro romani, un precario, un disoccupato, un pensionato e uno spaccone, scoprono lo sport del curling per caso e convinti delle proprie potenzialità, costituiscono una squadra per le Olimpiadi Invernali di Torino 2006, in cui l’Italia ha di diritto una squadra qualificata essendo paese ospitante. Una volta costituita la squadra, i quattro, dopo mesi di allenamenti grossolani data la loro scarsa esperienza, partecipano alle selezioni per le Olimpiadi alle quali vengono sconfitti, ma anche grazie all’esperienza vissuta riescono a riscattarsi a livello individuale e familiare, prima ancora che sociale.
Il Curling appassiona?
Sicuramente lo sport avrà la sua scuderia di fan adoranti, ma il film non ha puntato tanto a raccontare una avvincente storia sul riscatto del protagonista, quanto ad un’analisi introspettiva delle dinamiche interpersonali tra i personaggi. La sceneggiatura si giova di un dialogo brillante e di situazioni comiche a volte irresistibili, sempre portate avanti con grande stile dal regista.
Per certi versi, La mossa del pinguino è anche un film di genere, quello “imprese sportive improbabili”, come Cool Runnings – Quattro sottozero e poi Machan di Uberto Pasolini, ma segue anche il genere Full Monty (non a caso prodotto dallo stesso Pasolini) sui gruppi di disoccupati che trovano un’alternativa alla disperazione. 1
Quella narrata da Amendola è una storia che mette in luce quanto sia importante il gioco di squadra quando si parla di sport, di vita e, magari, anche di cinema, una storia che parla del percorso di riscatto di quattro improbabili “atleti”, che si allenano con le pentole a pressione e gli scopettoni, uomini abbattuti dalla vita ma che hanno ancora voglia di lottare e di sognare. E per questa ragione riusciranno a cambiare le proprie vite.
Sicuramente io guardando questo film ho rivisto messo in scena un concetto a me caro: non importa dove sei, con chi sei o cosa stai facendo. Se qualcun ti vuole bene davvero rimarrà al tuo fianco nonostante tutto. Nonostante le incomprensioni, i litigi, i difetti. Anche la persona con il carattere più difficile può essere amata se riesce a trovare gli amici e gli affetti giusti.
Cosa ne pensate? Avete visto questo film?
Qui Sara Scrive, passo e chiudo!