Anni fa scrissi questa storia. Stavo attraversando un brutto periodo e scrivere era l’unica cosa che mi aiutava a superare il tutto. Ricordo che era notte e io non riuscivo a dormire. Presi il computer e iniziai a scrivere. Il racconto è rimasto nel mio pc per anni senza mai essere stato pubblicato. Ci avevo lavorato tanto e spero che ne sia valsa la pena. Oggi lo condivido con voi.
Buona lettura!
Aveva paura. Ma anche la paura ne aveva di lei ormai.
La ragazza fatta di tenebre sapeva come esiliare il terrore. Non lo poteva eliminare, ma aveva imparato ad evitarlo.
La ragazza fatta di tenebre era stata creata dalle sue stesse paure: le persone che la circondavano, il contatto fisico, il rumore.
La paura le aveva sempre spiegato che lei non era come gli altri: lei era troppo fragile, non poteva e non doveva stare a contatto con i cattivi e non doveva dare ascolto a nessuno. Doveva stare sola nel suo piccolo mondo vuoto pieno di oscurità.
E fu così che crebbe appunto la ragazza fatta di tenebre, a contatto con la paura, rinchiusa nel buio della sua solitudine.
Anni dopo la ragazza fatta di tenebre riuscì a vedere la luce. Una piccola luce nei suoi occhi scuri e tristi, pieni di lacrime e solitudine. La luce lachiamava e le tendeva una mano. La ragazza fatta di tenebre sapeva che la paura odiava la luce. Luce era diversa, luminosa, eccentrica. Ma nonostante ciò lei le prese la mano e per la prima volta vide i colori, sentì il dolce suono della musica e uno strano calore nelle ossa. La luce le sussurrava lentamente e in modo pacato che tutto ciò che lei vedeva era reale e possibile soltanto nella sua mente. Tutto ciò di cui aveva bisogno per intrappolare il terrore lo poteva immaginare, lo poteva creare. E fu così che la ragazza fatta di tenebre cominciò a dar vita a mondi, colori, persone, suoni. Tutte le sue creazioni la adoravano, la toccavano delicatamente, la rispettavano.
Nel profondo, la ragazza fatta di tenebre sapeva che la luce era cattiva, che non avrebbe mai dovuto seguirla. Ma continuò a fidarsi. Continuò a creare. Continuò a immaginare. Continuò ad esiliare il terrore.
La vita della ragazza fatta di tenebre trascorse così, in compagnia delle sue creazioni, dei suoi mondi,della sua musica, dei suoi colori nel suo piccolo universo dove non era più sola e fragile. Era forte. Era viva.
Ma la ragazza non si rendeva conto di quanto la luce la stesse consumando, di quanto era finto il suo creato. Avrebbe potuto essere amica delle sue paure, integrarsi se solo non fosse stata accecata da quel bagliore.
La ragazza di tenebre invecchiò e lo fece in modo felice assieme alle sue creazioni che la accudirono fino al suo ultimo minuto di vita, dimostrandole che erano loro ciò di cui lei aveva bisogno. Le sue paure, ormai deboli e rinchiuse, si erano ormai arrese e l’avevano lasciata andare non più come ragazza fatta di tenebre, ma come ragazza fatta di luci.