L’amica geniale è una serie di romanzi scritti da Elena Ferrante, pseudonimo di un’anonima scrittrice napoletana.

Dall’anno scorso questa saga di 4 romanzi è stato rivisitato nella veste di una serie TV prodotta dalla Rai e che vede alla regia Saverio Costanzo.

Dopo lo straordinario successo della prima stagione che percorreva le esperienze di Lina e Lenù durante il corso del primo libro, è ora in onda la seconda stagione che invece segue le vicende del secondo volume che ha come sottotitolo “Storia del nuovo cognome”.

Ma quali sono i punti di forza di questa serie? Ecco cosa ne penso.

La caretterizzazione dei personaggi

Uno dei punti a favore di questa serie è sicuramente come sono stati caratterizzati i personaggi. Uguali a come ce li saremmo immaginati leggendo i romanzi. Sono personaggi reali, di cui si riesce a percepire la fragilità, la rabbia, una sconfinata forza. Ed ecco che si riesce ad entrare in empatia con i protagonisti e ad odiare alcuni personaggi con la stessa intensità. La vita del rione diventa reale, e fa male più di quanto ci si aspetterebbe.

La fedeltà alle parole della Ferrante

Una cosa che apprezzo tantissimo di questa serie è sicuramente l’incredibile fedeltà che Saverio Costanzo ha dato alle parole della Ferrante. Infatti, così come nella prima stagione, anche in questa seconda la linea sembra essere la stessa: l’attendibilità rispetto ai romanzi. Ogni vicenda viene infatti riportata così come era stata raccontata nei libri, e la stessa cosa accade per i dialoghi.

L’amicizia tra Lina e Lenù

Questo è sicuramente il punto fondamentale che ha fatto anche l’incredibile fortuna dei romanzi. Il legame tra Lina e Lenù è vero nella sua essenza più cruda e dolorosa. È un’amicizia che risente della vita che le due ragazze sono costrette ad affrontare, una vita che le assorbe e le cambia. Ed è in questo marasma che in qualche modo Lina e Lenù resistono e continuano a ritrovarsi.

E voi invece cosa ne pensate di questa saga? Fatemelo sapere qui sotto!

Antonia