L’amica geniale-Storia del nuovo cognome è la seconda parte della fortunatissima fiction targata Rai1, tratta dai romanzi di Elena Ferrante.
Trama
Le vicende riprendono da dove era terminata la scorsa stagione. Troviamo Lila e Lenù ormai sedicenni, una sposata con Stefano e l’altra in procinto di diplomarsi e di proseguire poi gli studi. Una vacanza a Ischia delle due ragazze cambierà per sempre il loro rapporto perché in questa vacanza incontreranno Nino Sarratore, un vecchio amico d’infanzia.
Commento
L’amica geniale è una delle poche serie televisive che è riuscita a mantenere una qualità elevatissima nel difficile passaggio tra la prima e la seconda stagione. Siamo abituati, infatti, a vedere continuazioni che non reggono affatto il confronto con la stagione iniziale. L’amica geniale-Storia del nuovo cognome regge ampiamente il confronto con la prima e ne è la degna continuazione.
La storia
Probabilmente il novanta per cento del successo de L’amica geniale è dovuto ad Elena Ferrante, la scrittrice della quadrilogia da cui la serie ha tratto ispirazione. Si nota che la scrittura alla base è solidissima e il fatto che la stessa scrittrice abbia contribuito alla stesura della sceneggiatura ha reso il tutto decisamente più amalgamato. Permane qualche differenza tra i libri e la trasposizione televisiva ma la scrittura della Ferrante buca pagina e schermo quasi allo stesso modo. Lenù e Lila sono due adolescenti come tante, in un mondo che cambia e sono due adolescenti che parlano in modo forte e deciso agli adolescenti odierni.
Le interpretazioni
Pur essendo alla loro prima esperienza, la Mazzucco (Lenù) e la Girace (Lila) sono riuscite a dare voce e volto alle protagoniste in modo davvero invidiabile.
Ho letto sul web opinioni contrastanti riguardo le due interpreti ma, secondo me sono brave e si nota tutto il loro impegno. La differenza con le piccole Elisa del Genio e Ludovica Nasti c’è e non c’è, nel senso che il confronto non ha, secondo me, ragione di esistere dal momento che rappresentare infanzia o adolescenza è completamente differente. La migliore interpretazione, a mio modo di vedere, è stata quella di Gaia Girace nelle due scene di violenza sessuale subìta da Lila per mano di suo marito: sguardo vacuo e lontananza mentale sono state le punte di diamante di due scene complicatissime da girare.
Protagoniste a parte, il cast risulta quasi sempre all’altezza del compito assegnato anche se talvolta prevale probabilmente la stanchezza e le scene perdono un po’ di mordente.
La splendida voce narrante
Più guardavo le puntate de L’amica geniale-Storia del nuovo cognome più mi dicevo che vorrei assolutamente saper narrare le cose come fa Alba Rohrwacher, che dà voce a Lenù adulta. Trovo che sia una voce perfetta, con il giusto ritmo e ne sono davvero innamorata. Mi è ormai diventato impossibile leggere passi dei libri di Elena Ferrante senza ricrearmi mentalmente la voce della Rohrwacher.
Conclusioni
Se non l’avete ancora fatto vi consiglio caldamente di vedere L’amica geniale-Storia del nuovo cognome per scoprire una storia vecchia ma nuova, una storia che parla a tutte le generazioni. Questa fiction è stata ed è tutt’ora uno dei migliori prodotti televisivi che la Rai è riuscita a sfornare negli ultimi anni.
A voi è piaciuta questa fiction? Scrivetelo nei commenti!
Ilaria