Ciao ragazzi! Come va? Lo scorso 28 Novembre ho partecipato ai panel del Roma Web Fest, organizzata alla Casa del Cinema, in cui ho assistito a tantissime conferenze interessanti, una in particolare incentrata sulle pubblicità degli influencer.

Al panel erano presenti tantissime figure del Web come gli Actual, Angelica Massera, Casa Surace e addirittura Pino Insegno e un rappresentate della Crai. Cosa ci facevano tutti questi personaggi insieme? Cercherò di spiegarvelo cominciando subito ad introdurre l’argomento!

Le pubblicità di Internet

Che una società sia disposta a pagare uno spazio pubblicitario a qualsiasi canale di comunicazione che abbia milioni di visualizzazioni ce n’eravamo accorti già dai tempi della televisione e dei suoi fastidiosissimi palinsesti inframezzati da pubblicità. Ora siamo nel 2019, e piano piano la piovra delle pubblicità sta approdando su internet per impossessarsene.

Basta pensare alle pubblicità di Youtube (che adesso ha addirittura sviluppato una versione premium – ovviamente a pagamento – per eliminare le pubblicità durante le visioni di un video), i numerosi pop up di booking o altri siti sparsi per i banner di blog e altre piattaforme, oppure i fantastici “post sposorizzati” di instagram, facebook e twitter.

Le pubblicità sono ovunque e sinceramente, se fossi contenta di guardare passivamente ciò che non mi interessa (pubblicità a caso) avrei continuato a guardare la televisione.

Le pubblicità degli influencer – cosa pubblicizzano

Gli sponsor e le società hanno trovato un modo alternativo a quello della televisione per creare pubblicità e post mirati su prodotti di vario genere, dai vestiti ai viaggi, ai prodotti per la casa, scuola, libri etc..  Come ci riescono? Sicuramente attraverso i cookie (e in certi casi questa può essere una cosa intelligente, visto che a me è capitato di fare ricerche per dei viaggi e di ritrovarmi magari qualche link interessante fra i post sponsorizzati/video consigliati) e attraverso le figure delle web star, celebrities, influencer, youtuber.

Per precisare una cosa riguardo le pubblicità banner/post: nonostante i cookie siano comunque fastidiosi (soprattutto perchè da una parte è inquietante il monitoraggio che viene fatto sugli utenti) anche quando non sono post mirati alle preferenze di una persona, le pubblicità sono troppe, ovunque e invasive.

Gli accordi e sponsorizzazioni occulte degli influencer

E qui arriviamo al cuore della questione. Per promuovere un prodotto le società si affidano, così come avveniva in passato, a dei volti noti per legare il loro marchio ad una celebrità e sfruttarne il fanbase.

Il problema è se prima, l’artista come Audrey Hepburn sponsorizzava un prodotto in maniera consapevole e professionale, la maggior parte degli influencer sono tutto fuorchè professionali e finiscono per fare certe pecionate da poveracci.

Ironia

Questo accade perchè spesso fra la vastità di figure sul web ci sono persone che vengono accecate dal mito dei soldi facili, degli sponsor e dei prodotti gratuiti e si rendono disponibili per qualsiasi cosa.

Il risultato è totalmente controproducente quando non si sa sponsorizzare qualcosa in maniera intelligente: sia perchè il pubblico ne risulta infastidito di vedere in maniera palese e assidua la pubblicità occulta dietro un video o un post che ha il solo scopo di acchiappare qualche centesimo, e sia perchè la società si ritrova ad aver fatto un cattivo investimento.

Il mio consiglio per le collaborazioni

Anche a me è capitato di ricevere qualche proposta, penso che ve ne sarete accorti ma non c’è nulla da nascondere, infatti il mio approccio a questo tipo di opportunità è stato molto riflessivo e ponderato. Concordo con gli Actual nel dire che una delle prime cose da fare quando si riceve una proposta è quella di chiedersi “il brand con cui mi legherò ha qualcosa in comune con me?”

Se la risposta è no, non c’è altro da aggiungere. Meglio declinare l’offerta piuttosto di imbattersi in burrone.

Se la risposta è sì, allora si deve cercare un modo intelligente per promuovere il prodotto in modo da non infastidire il pubblico e far risultare la vostra collaborazione più come se fosse un consiglio utile che una pubblicità/promozione.

A me ad esempio hanno chiesto svariate cose – anche se in fin dei conti non sono nessuno – ma alla fine ho deciso di accettare solo incarichi che riguardavano il mondo del cinema, libri e serie tv e ovviamente i disegni. Sempre per farvi un esempio, il modo con cui ho deciso di portare avanti la collaborazione era sempre inerente a ciò che facevo abitualmente: voglio sponsorizzare un tipo di matite? Bene, allora prima le testo, provo a fare un disegno e poi quando pubblico il disegno, visto che i miei followers me lo avrebbero chiesto in privato o in altre occasioni, scrivo nella descrizione quale materiale ho usato, specificandone la marca,  e magari in seguito ne faccio una recensione sul blog.

Poi per questioni mie personali, se ci sono degli aspetti negativi non mi faccio nessun problema a evidenziarli cosi come esaltarne i pregi. L’ultima cosa che voglio fare è truffare qualcuno o mal consigliarlo, e sicuramente con questo approccio avuto un riscontro positivo in quanto porti la gente a fidarsi di te, delle scelte che fai e dei tuoi consigli, invece che vederti  com un “venduto” o un “marchettaro”.

Lo dico anche da spettatrice. Quante volte ci stufiamo quando guardiamo un video con troppe pubblicità o una web star che seguiamo pubblica troppi contenuti che non c’entrano niente con quello che fa, oppure crea in maniera imbarazzante dei contenuti dalla finalità fin troppo evidente?

Quindi accettate solo ciò che è pertinente con quello che fate, cercate di sponsorizzare in maniera intelligente e non fatelo troppo spesso.

Voi cosa ne pensate?

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Written by

Sara

Artista. Classe 1998. La big delle sette sorelle Greffi.
○ Fondatrice del blog Sara Scrive e manager della @Scrive_Squad
○ Content creator
○ Condivido la mia passione per l'arte e tutto ciò che sembra uscito da un film