L’Iliade è un poema epico in greco antico, tradizionalmente attribuito ad Omero e ambientato ai tempi della guerra di Troia. Da sempre analizzato e studiato molto più dell’Odissea a causa delle varie incongruenze e stranezze che vi si trovano all’interno.
IX libro e Pilemene
Il nono libro è sicuramente quello con più incongruenze ed “errori”. Vediamo utilizzato il duale (a metà tra il singolare e il plurale, utilizzato nell’antica Grecia per indicare due persone o cose) per parlare dei membri dell’ambasceria che in realtà sono tre e non due. Inoltre il nono libro è caratterizzato da una notte lunghissima in cui Achille cena e va a dormire più volte senza che la notte finisca mai.
Pilemene, condottiero dei Paflagoni, muore nel quinto libro ad opera di Menelao ma ritorna nel tredicesimo a prendere il cadavere del figlio Arpalione per onorarlo.
I carri e i morti
I carri nell’Iliade sono usati in maniera molto diversa rispetto alla loro vera funzione nel mondo miceneo. Nel mondo omerico vediamo i carri entrare nel campo di battaglia per scaricare il guerriero e poi andare via, e tornare a riprenderlo solo a combattimento finito.
I Micenei inoltre seppellivano i morti, cosa che non accade mai nell’Iliade e che viene sostituita con la cremazione.
Queste stranezze ci riportano alla cosiddetta “Questione omerica” e ci fanno dunque credere che in realtà l’Iliade non sia stata scritta da una sola persona, ma che sia stata piuttosto creata da un gruppo di rapsodi che l’hanno trasmessa poi per via orale alla collettività.
Il mondo egeo o il mare del nord?
Omero sembra non conoscere completamente nè la geografia nè tantomeno la meteorologia del mondo egeo in cui ambienta la narrazione. Sia nell’Iliade che nell’Odissea vengono descritte situazioni ambientali che non hanno niente a che vedere con il mare temperato della Grecia. Anche i nomi dei popoli e la durata dei percorsi sono errati. Potrebbe quindi essere semplicemente il frutto dell’immaginazione dell’autore, ma Omero conosce alla perfezione e descrive in modo altrettanto preciso e dettagliato altri punti della storia.
Felice Vinci ha quindi pensato che in realtà l’Iliade potrebbe essere ambientata nel mare del nord. In effetti questa teoria fa svanire molti misteri e dubbi che circondavano l’Iliade. Vinci pubblica quindi un libro “Omero nel Baltico” nel quale spiega appunto la sua teoria. Secondo Vinci gli Achei sarebbero vissuti in un primo momento sulle coste del Baltico ma si sono poi spostati verso il mare Egeo a causa dei cambiamenti climatici.
In effetti le navi concave descritte da Omero sembrano proprio essere delle navi vichinghe, Itaca coinciderebbe con l’isoletta di Lyø nell’arcipelago danese e la città di Troia corrisponderebbe invece a Troja nella Finlandia meridionale.
Voi sapevate di questa teoria? Scrivetelo nei commenti!
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