Ciao a tutti e a tutte! Oggi torno a parlare di teatro e, più precisamente, dei prossimi appuntamenti teatrali di Lino Guanciale. L’attore avezzanese sarà molto impegnato sul fronte teatrale anche in questa stagione e nel mio articolo vi presenterò tutti gli spettacoli che sono nell’agenda 2019/2020 di Lino Guanciale. E allora, iniziamo!
Ragazzi di vita
Di cosa parla? Lo spettacolo prende le mosse dall’omonimo romanzo del 1955 di Pier Paolo Pasolini. A suo tempo lo scritto del “poeta corsaro” diede scandalo per le descrizioni fin troppo schiette e precise della povertà e disperazione in cui versavano i ragazzi delle borgate di periferia. I ragazzi di cui parla Pasolini sono emarginati, lontani dalla società normale ma, al contempo, sono pieni di vita e non vedono l’ora di viverla. Da “il Riccetto” a “il Caciotta”, ognuno ha una storia da raccontare e un pezzo di esistenza da condividere con gli altri “ragazzi di vita”.
Cosa ne pensa la critica? Leggendo alcune delle numerose recensioni presenti in rete sembra che “Ragazzi di vita” abbia conquistato il pubblico quasi all’unanimità. Certo, alcuni non sono convinti appieno, ma tutti riconoscono una grande forza espressiva nello spettacolo diretto da Popolizio e praticamente tutti concordano con l’intelligente scelta di portare a teatro un libro impegnativo come quello di Pasolini. Io, nel mio piccolo, sono stata a vedere questo spettacolo nella mia città e, se siete curiosi di sapere cosa ne ho pensato, vi lascio qui il link alla recensione.
Cosa ne pensa Lino Guanciale? L’attore avezzanese parla di “Ragazzi di vita” come una specie di lettura tridimensionale del libro che viene effettuata dagli spettatori che, di volta in volta, affollano i teatri per vedere all’opera lui e tutti gli altri attori. Le parole che loro pronunciano sono, quindi, solo un aiuto per gli spettatori che, grazie al suono delle loro voci, possono immergersi ancora di più all’interno dell’opera per poterla apprezzare a 360°. Grande importanza è stata data quindi alle parole, cercando di recuperarle assieme al contesto e di aggiungere un po’ di ironia.
After miss Julie
Di cosa parla? La pièce di Patrick Marber è diretta da Giampiero Solari e si presenta come la trasposizione della tragedia in atto unico composta nel 1888 da August Strindberg. Nella versione italiana le vicende sono ambientate a Milano nella notte del 29 aprile 1945 e i festeggiamenti sono quelli per la Liberazione dall’occupazione nazifascista. La pièce vede come protagonista Giulia (Gabriella Pession), una signorina dell’alta società, Gianni (Lino Guanciale) –l’autista di suo padre e capo della servitù- e Cristina (Roberta Lidia De Stefano) –la cuoca di casa nonché la promessa sposa di Gianni-. Il tutto si svolge nella cucina della casa di Giulia e in assenza di suo padre. Sarà proprio questa temporanea mancanza a dare il coraggio a Giulia per abbandonarsi alla trasgressione cercando di sedurre in maniera ossessiva Gianni.
Cosa ne pensa la critica? Le opinioni in merito ad “After miss Julie” in rete sono molteplici e molto variegate: c’è chi l’ha apprezzato molto e chi, invece, ha trovato l’ambientazione a Milano e tutto il contesto in cui è stato riambientato lo spettacolo un po’ stretto. C’è chi avanza dubbi anche sulla recitazione dei tre attori (Pession, De Stefano e Guanciale) e chi, al contrario, ha apprezzato il terzetto di interpreti. Io, purtroppo, non ho ancora avuto occasione di vederlo ma spero di riuscire a porre rimedio quanto prima, soprattutto perché è uno spettacolo che mi piacerebbe vedere.
Cosa ne pensa Lino Guanciale? L’idea dello spettacolo parte da Gabriella Pession che, dopo aver visto suo marito in scena nello stesso spettacolo in Inghilterra, ha deciso di acquistarlo e farlo approdare sulle scene italiane. La Pession si è poi rivolta al suo compagno di set ne “La porta rossa” e gli ha fatto vedere il copione. A quel punto, dopo la prima lettura dello stesso, Guanciale ha accettato di recitare al fianco di Gabriella anche a teatro. A proposito della (ri)ambientazione a Milano di “After miss Julie” Guanciale dice che secondo lui è un contesto che funziona.
Itaca…il viaggio
Di cosa parla? Lo spettacolo si propone come un vero e proprio viaggio che parte da Itaca e attraversa i luoghi di tanti personaggi del cinema e del teatro. Il tutto parte dalla figura di Ulisse, strettamente legata ad Itaca, e poi si muove tra Dante, Pascoli, D’Annunzio e Joyce. Le storie di vari personaggi si fonderanno tra loro e si scambieranno emozioni, immagini e pensieri per dare vita ad un viaggio organico che condurrà lo spettatore lungo varie tappe. Il tutto sarà accompagnato dalla fisarmonica di Davide Cavuti, un compositore che ha firmato anche la regia di “Itaca…il viaggio”.
Cosa ne pensa la critica? Di recensioni su “Itaca…il viaggio” non se ne trovano molte in rete ma, dai pochi articoli che ho letto in merito, tutti sembrano aver apprezzato, in maniera più o meno profonda, lo spettacolo proposto dal duo Guanciale-Cavuti.
Cosa ne pensa Lino Guanciale? Guanciale descrive questo spettacolo come un vero e proprio viaggio attraverso i ricordi che albergano nella sua memoria, quei ricordi che appartengono agli anni della sua formazione. L’attore ha dichiarato di aver messo in piedi questo spettacolo in un momento della sua vita in cui sentiva il bisogno forte di un rapporto più diretto con le persone ed ha altresì detto che è stato spinto dalla voglia di creare una nuova forma artistica, più “sua” ed individuale, per accentuare la relazione con il pubblico. Anche Itaca ovviamente ha un duplice significato: oltre all’isola di Ulisse, per lo stesso Guanciale è il teatro la sua Itaca, un luogo da cui è partito e a cui ritorna più che volentieri appena può.
Non svegliate lo spettatore
Di cosa parla? Questo spettacolo vede il ritorno sulle scene del duo Guanciale-Cavuti dopo il successo di “Itaca…il viaggio” e si propone come omaggio alla vita e alle opere di Ennio Flaiano, lo scrittore vincitore del “Premio Strega” del 1947 con “Tempo di uccidere” e sceneggiatore di numerose pellicole. Gli spettatori verranno condotti nel mondo della letteratura, del cinema e del teatro dalla recitazione di Guanciale, sempre accompagnato dalle musiche di Davide Cavuti.
Cosa ne pensa la critica? Al momento della stesura dell’articolo lo spettacolo non è ancora stato portato in scena in nessun teatro e in nessuna città, quindi è impossibile avere una recensione da parte della critica. La prima dello spettacolo avverrà il 18 aprile del 2020 al teatro Orazio Bobbio di Trieste, in Friuli Venezia Giulia.
Cosa ne pensa Lino Guanciale? Ho cercato in rete interviste in cui trovare un riferimento a questa nuova produzione ma purtroppo non ne ho trovate. Credo che effettivamente sia un po’ presto per iniziare a chiedere pareri ma sono certa del fatto che se Lino Guanciale ha voluto portare sulle scene questo spettacolo assieme a Davide Cavuti l’ha fatto perché crede fermamente di poter suscitare l’interesse di pubblico e critica.
Nozze
Di cosa parla? Questo spettacolo segnerà il debutto di Lino Guanciale alla regia di una produzione teatrale che porterà in scena il primo testo teatrale di Elias Canetti. Ma qual è la trama? Una casa abitata solo da borghesi ottusi crolla improvvisamente a causa di un terremoto e sono tutti convinti che la distruzione dell’abitazione sia da attribuirsi ad una forza esterna. In realtà, la causa di tutto è la corruzione che mina la casa dall’interno.
Cosa ne pensa la critica? Come lo spettacolo soprastante, anche questo non è ancora stato portato su nessuna scena ed è quindi impossibile sapere cosa ne pensa la critica in merito. La prima dello spettacolo si terrà il 7 dicembre a Modena.
Cosa ne pensa Lino Guanciale? Essendo al debutto alla regia di un’opera teatrale, noi tutti possiamo supporre che sia emozionato ma in maniera misurata. Quello che sappiamo per certo è che è stato proprio un libro di Elias Canetti a cambiare la vita all’attore, come lui stesso ha ammesso in più interviste. Il libro rivelazione per Guanciale è stato “La lingua salvata”, un libro che ha letto all’età di 24 anni durante la sua prima tournée. Portare sulle scene un’altra opera di Canetti, per giunta come battesimo di fuoco alla regia, deve rappresentare sicuramente un nuovo stimolo per l’attore neo quarantenne.
Andrete a vedere qualcuno di questi spettacoli? Li avete già visti? Scrivetelo nei commenti!
Ilaria