C’era una volta un ragazzo di Avezzano che amava la cultura, l’arte e in particolare la recitazione. Quel ragazzo, cominciati gli studi all’accademia Silvio D’amico, non poteva immaginarsi che avrebbe scalato le vette più alte del successo, diventando uno degli attori italiani più amati da pubblico.
E così è stato. Lino Guanciale è diventato uno dei più celebri, bravi e noti artisti italiani di questa generazione e ogni anno partecipa a numerosissimi progetti ed eventi di ogni genere, dalla cultura alla beneficenza, la sua agenda è zeppa di impegni. È un instancabile lavoratore, oltre che un gentiluomo…e questo suo successo, fra alti e bassi, non deve mai, e assolutamente MAI, finire per diventare un incubo da cui fuggire.
Mi dispiace passare subito a trattare note scure, ma se sto scrivendo questo articolo è per fare chiarezza e riflettere sugli ultimi avvenimenti spiacevoli che hanno coinvolto Lino e di cui si sta discutendo molto sul Web.
Premessa
Il suo fanbase è cresciuto a dismisura negli ultimi anni. C’è chi dice che la fama porta a delle inevitabili conseguenze e che alle persone rimane solo che adattarsi… ma come si dice sempre “non è che se tutti si buttano da un ponte, allora devi farlo anche tu”. Esattamente. Lino non deve rinunciare al suo essere una persona con i piedi per terra per trasformarsi in un Divo superfamoso che fa apparizioni con il contagocce per le sue numerose fan che gli chiedono autografi e selfie e che in lui non vedono più un essere umano, ma appunto, una celebrità inarrivabile.
Guanciale tiene molto al suo lavoro e ai suoi progetti e soprattutto tiene al suo pubblico! Proprio perchè è una persona con i piedi per terra cerca sempre di essere disponibile, vicino agli altri e gentile, ma questa sua disponibilità (non comune in tutti gli artisti) non deve essere sfruttata per potersi approfittare di lui!
E con questo mi riferisco al fatto che alcune persone, dopo il suo enorme successo con serie tv come l’Allieva e La Porta Rossa, usano le informazioni che trovano sui calendari dei suoi progetti/attività e spesso si presentano fuori dai teatri perchè sanno di avere la certezza di trovarlo lì e potergli chiedere una foto a fine spettacolo. Sembra assurdo, ma è un fenomeno che ha cominciato ad incrementarsi: persone che comprano o non comprano i biglietti per gli spettacoli teatrali in cui è presente Lino, vanno a teatro e l’unica cosa che hanno in mente è FOTO, FOTO, SELFIE, SELFIE, BACIO BACIO, FOTO, FOTO, ABBRACCIO, ABBRACCIO, FOTO, FOTO.
E questo è successo anche davanti ai miei occhi, quando a Roma andava in scena “Ragazzi di vita” e una volta, facendo una passeggiata vicino a Largo Argentina, c’erano già delle ragazze ad aspettarlo fuori da teatro, prima che appunto lo spettacolo fosse finito.
I fatti del Teatro Bellini a Napoli
In questi giorni a Napoli, il genere di situazione che ho descritto precedentemente, si è riproposta in maniera più pesante, grave, invadente in diversi episodi: secondo le informazioni che ho raccolto intervistando dei testimoni oculari e consultando alcuni post (con video) sui social, sembrerebbe che sia dopo che durante lo spettacolo andato in scena al Teatro Bellini, sia iniziata una escalation di richieste di foto, autografi, selfie etc.. oltre ogni limite. Addirittura nel mezzo della rappresentazione una persona si è permessa di chiedere a Lino una fotografia.
Ci sono state due serate in cui, nella prima dopo lo spettacolo, con Lino già provato, alcune fan hanno avuto un atteggiamento impaziente, invadente e maleducato (anche vista l’ora) e conseguentemente Lino, ha mostrato segni di insofferenza. Il giorno successivo, una delle persone presenti, ha pensato bene di commentare sul profilo instagram di Lino, con una polemica riguardo quanto accaduto:
Salve.
Le scrivo per dirle che sono stata a due dei suoi spettacoli tenuti a Napoli, al teatro Bellini, e ho notato che lei è di un’antipatia disumana. Tanto bravo e professionale nel suo lavoro, quanto arrogante e poco umile. Dovrebbe essere contento e fiero di avere persone che la seguono e la apprezzano. Sono del parere che un artista, un personaggio pubblico dovrebbe essere sempre cordiale e rispettoso nei confronti del pubblico. Ieri ha dimostrato di non essere all’altezza di questo ruolo al di fuori del palcoscenico. Io capisco la stanchezza e il fastidio che prova nel sentirsi “strumentalizzato”, però se non ha voglia di fare certe cose, non è obbligato a farle. Se non ha voglia di mostrarsi al pubblico dopo lo spettacolo, non è tenuto a farlo. Mi creda, farebbe una figura più decente se non si presentasse, che presentarsi e sbuffare in faccia a noi ragazze, o, addirittura, essere scortese con delle signore molto più grandi di lei. L’umiltà è la prima cosa, seguita subito dal rispetto. D’altronde, tutto questo fa parte del suo lavoro. Detto ciò, le faccio i miei complimenti per lo spettacolo. Credo che lei sia uno dei migliori attori in circolazione, al momento. In bocca al lupo.
A questo commento Lino ha risposto:
Ringrazio per i complimenti e per le cose belle che pensi e hai scritto su me e il mio lavoro. Chiedo scusa se ieri alcune persone educate hanno ricevuto lo stesso trattamento delle maleducate: è solo con loro che mi arrabbio, e se questo nervosismo è stinto anche su chi non lo meritava mi rincresce molto. Ieri sono rimasto 40 minuti a fare foto e autografi, ed è una cosa che faccio non solo volentieri: lo faccio perché credo sia doveroso nei confronti del pubblico. Ho sempre fatto così e continuerò a farlo. Avrei dovuto discriminare meglio fra chi, avendo rispetto per me, non meritava un atteggiamento scontroso (per altro meritatissimo da altri), questo è vero. Ma credo sia comprensibile dopo uno spettacolo tanto impegnativo dal punto di vista fisico e mentale essere stanco, e magari non riuscire ad essere paziente con tutti per tutto il tempo dei saluti post spettacolo. Chi mi conosce meglio forse ha più facilità nel comprendere, ma certo non posso biasimare chi mi incontra per la prima volta e ha un’esperienza come la tua di ieri sera. Faccio solo notare una cosa: la popolarità non può avere come prezzo da pagare il fatto che la gente creda di poter fare di te quello che vuole: dopo tanto dispendio di energie non si può pretendere da nessun essere umano di sopportarlo. Spero di rivederti presto, e che questa esperienza possa essere integrata e superata da altre. Buona giornata e grazie.
E un’altra delle persone presenti all’evento si è intromessa per far notare che:
Salve, scusi se mi intrometto, ma anch’io sono stata a due spettacoli al Bellini e non ho riscontrato tutta quest’arroganza e poca umiltà di cui lei parla. Ieri sera in particolare c’era moltissima gente, ma nonostante la stanchezza, Lino è riuscito ad accontentare tutti i presenti e a scambiare qualche sorriso e parola. Diciamo che nessuno sarebbe al settimo cielo se dopo aver lavorato, ci fossero piu di 100 persone (non sempre educate) pronte a chiedete foto, baci, autografi etc. Secondo me, Lino è fin troppo gentile e disponibile. Buona giornata!
Intervistando un’altra testimone la ricostruzione della serata è stata questa:
Sono andata a vederlo ne La classe operaia va in paradiso per tre sere consecutive: 10, 11 e 12 aprile. La prima sera, prima dello spettacolo gli ho fatto i complimenti per tutti i suoi lavori e lui è stato gentilissimo perché, avendo saputo che era il mio compleanno, mi ha anche fatto gli auguri ed abbiamo fatto la foto insieme. Dopo lo spettacolo c’erano tantissime ragazze che lo aspettavano fuori dal teatro, però erano letteralmente scatenate perché urlavano e non gli hanno dato tregua per 40 minuti: nonostante Lino fosse visibilmente stanco poiché gli spettacoli teatrali sono sempre molto impegnativi, loro imperterrite, continuavano a chiedere senza sosta il bacio, l’autografo e la foto… praticamente tutto! Lui però ha detto di scegliere tra foto ed autografo perché comunque le fans erano tante! Intorno all’una, stremato, ha solo detto di velocizzare un po’ i tempi perché era troppo stanco. E se una persona lavora tanto è normalissimo che poi voglia rilassarsi in tranquillità, e che dopo centinaia di selfie magari sbuffi anche un pochino. Invece le fans si sono risentite perché l’hanno visto scocciato! Evidentemente per loro la stanchezza equivale all’essere scostante!
Il giorno successivo… è successo di peggio:
Giovedì 11 aprile invece in sala, durante lo spettacolo, nonostante fosse severamente vietato usare dispositivi elettronici (smartphone, macchine fotografiche…) per non disturbare gli attori, molte fans, noncuranti dei divieti, riuscivano a trovare il modo di scattare foto o video. Non c’era sicuramente un rigoroso silenzio in sala (come dovrebbe essere) perché non ci si rende conto che qualsiasi cosa può disturbare gli attori sul palco, visto che devono concentrarsi per fare tutto al meglio. Finito lo spettacolo si è rasentato l’assurdo: una folla di ragazze lo attendevano fuori dal teatro e facevano anche abbastanza chiasso. I colleghi di Lino erano già usciti e lo aspettavano sul marciapiede opposto, ma con loro parlavano davvero in pochissimi. Lino, uscendo dal teatro, anziché dire, come sempre, che di lì a poco avrebbero cominciato con i saluti, le foto, ha iniziato a fare un monologo con un tono di voce un po’ più alto del solito, e da lì si vedeva benissimo che era già arrabbiato. Ha detto che lui non ha mai negato un saluto a nessuno, che è sempre ben disposto a salutare le fans perché comunque è riconoscente per l’affetto che gli dimostrano, però non tollera l’esagerazione. È impensabile che durante uno spettacolo ci si comporti così, senza avere il minimo rispetto degli attori sul palco e quindi infrangendo le regole. Come è anche assurdo che da lui vadano a salutarlo tutti gli spettatori del teatro e dai suoi colleghi quasi nessuno. Se per le fans è più importante la foto nel teatro o il selfie da esibire con l’attore famoso, preferisce che non vadano proporlo ai suoi spettacoli e vadano altrove, perché non è questo il messaggio che cerca di trasmettere quando spera che la gente si affezioni al teatro. E poiché non è un oggetto bensì un essere umano, va da se che gradirebbe un po’ più di rispetto anche quando gli vengono fatte le richieste. All’inizio di questo monologo, una fan ha interrotto il suo discorso per chiedergli un selfie e lui si è innervosito ancora di più. Ma aveva ragione su tutto quello che ha detto, perché secondo me preferirebbe anzi un commento critico sullo spettacolo e non la solita sequela di foto come se fosse un trofeo da conquistare. Dopo aver messo le cose in chiaro ha detto che avrebbero cominciato con i saluti, però erano tutte molto tese perché gli aveva dato fastidio essere trattate così. Anche se in realtà ha solo messo le cose in chiaro, nulla di più, forse loro sono abituate diversamente e l’hanno visto come un arrogante, un presuntuoso, come se le stesse facendo un favore, ma ha semplicemente detto la verità, nulla di più. Sono loro che hanno travisato ed hanno frainteso le sue parole perché era un discorso logico che era giusto facesse perché non si poteva continuare in quel modo tutte le sere. È vero che tutti sanno che ha una pazienza incredibile, ma sono riuscite a fargliela perdere! Dopodiché alcune hanno fatto l’immancabile foto però ormai la situazione era spiacevole, perché non è abituato a comportarsi così e si vedeva che era a disagio.
Incuranti di quanto successo la sera prima, durante lo spettacolo, alcune persone scattavano selfie nonostante fosse proibito tenere il telefono acceso, evidentemente non comprendendo che le luci dei flash possono disturbare gli attori
Secondo l’autrice di questo video:
Io ero presente allo spettacolo giovedì sera.Quello che ha mandato in belva Lino non sono state le foto fuori al teatro ma ciò che è accaduto durante lo spettacolo:mentre lui recitava al buio,in platea,gli hanno scattato due foto col flash,e mentre recitava un pezzo in cui interpretava un operaio che era stato licenziato(quindi momento anche triste) lui era tra il pubblico e una signora gli ha detto”avvicinati che ci facciamo un selfie”.
Fortunatamente secondo la ragazza presente a tutte e tre le serate, il 12 Aprile le acque si sono calmate e sicuramente il discorso di giovedì ha fatto effetto.
Conclusioni
Essere un attore è un lavoro che merita rispetto, e nonostante implichi il contatto con il pubblico, questo non significa che gli attori possano essere interrotti e strapazzati al limite durante il loro lavoro e venga preteso un atteggiamento sempre calmo e rilassato.
Alla signorina che faceva notare che “lei apprezza il lavoro di Lino e che il suo discorso vuole dire semplicemente che se non si ha piacere di fare le cose non si è costretti a farle “, vorrei io far notare che da suggerire di non presentarsi per le foto a sputare sentenze come “antipatia disumana” c’è un abisso. E che forse quella che non riesce a capire è proprio lei: se nell’indole di una persona con i piedi per terra, c’è la voglia di rimanere vicini al pubblico, i suoi ammiratori non sono giustificati ad avere un comportamento eccessivo e pretendere che l’attore in questione rimanga calmo e gentile perchè l’interazione con i fans è un MUST che ogni artista deve curare per dimostrare di essere grato a chi supporta il suo successo.
La soluzione non è quindi che Lino non si mostri al pubblico, ma che il pubblico abbia un atteggiamento rispettoso.
Dall’esperienza personale, ma anche di altre persone, il ritratto di Lino Guanciale è quello di una persona molto umile, gentile e disponibile che si ferma sempre a parlare e accontentare i suoi ammiratori. Vorrei proprio capire come si fa a giudicare negativamente una persona semplicemente dopo una serata in cui la pazienza di Lino è stata messa a dura prova dall’esagerazione della gente. Davvero questa persona non riesce a capire che se uno è stanco ma tiene al suo pubblico, può uscire lo stesso a salutare senza però che questi lo aggrediscano? Poi è normale che uno risponde male, non è un robot, ma questo non fa di Lino Guanciale una persona arrogante e di un’antipatia disumana.
Questa riflessione non è indirizzata solo all’autrice di quel commento fuori luogo, ma a tutte quelle persone che, come questa ragazza, non capiscono che gli atteggiamenti eccessivi sono sbagliati nei confronti di qualsiasi essere umano, attore o non attore.
Chiedere un selfie e avere solo quello come scopo nella vita è disumano. E’ una conseguenza del mondo ipocrita e falso che abbiamo creato in quest’epoca di internet, in cui tutti pensano solo a farsi la foto e metterla su internet/mostrarla agli amici. Si può fare benissimo a meno di una cavolo di foto e preferire conversare con la persona che si ha davanti. I ricordi sono più importanti conservati nella nostra testa che attraverso uno schermo.
Godetevi il momento in cui avete davanti una persona che stimate. Parlate con lui/lei e tenetevelo nel cuore. Lino Guanciale ama il teatro e il suo pubblico e uno dei suoi obiettivi è promuovere la cultura. Assalire qualcuno per fare una foto è sbagliato… e se non capite questo discorso… fatevele due domande!
Qui Sara Scrive, passo e chiudo!
Sara sono pienamente d accordo con te. Questa esperienza sarà stata per lui frustrante e lo è pure per chi educatamente voleva godere dello spettacolo
È ora che questo attore ,che io ammiro molto per il suo talento ,quando si chiude il sipario ,ritirarsi in camerino così finisce pure lo spettacolo della ineducazione di molti che vanno a teatro per farsi la foto e non per lo spettacolo .Sta stancante anche me questi atteggiamenti che usano nei confronti di questa persona prima che artista . La faranno finita con questa ennesima arrabbiatura di Lino ? Tanto il teatro si riempirà senza la loro presenza …..
Concordo in pieno!… Rispetto e più educazione verso Chi, oltre ad “essere una bella persona”… e “una persona… bella”: lavora duramente, è gentile e disponibile… ma “umano” anche per tutto il resto! L’arroganza è di quelle persone che, essendo ammiratrici: diventano maleducate, pretendono… offendono. Basta! Rispetto anche per chi vuole seguire senza essere disturbati in Teatro con i Flash!… E rovinare momenti “magici”. Rispetto per Lui, e anche per tutti gli altri Attori. Buona vita! RESPECT!##@
Ciao d’accordo anch’io con i vostri commenti. Devo ammettere che davvero alla fine dello spettacolo di Lino ci sono soprattutto tante “oche starnazzanti”. Tempo fa a Milano ero andata a teatro anch’io, avevo aspettato Lino all’ uscita era visibilmente stanco e la gente ignorava questo in maniera superficiale ed egoistica. Io e mio marito nonostante dovevamo prendere un incontro all’università a Lino, siamo andati via perché ci faceva pena lui per la stanchezza e pena la folla starnazzante x la piccolezza. Diverse persone come noi decisero di andare via. Gli scrissi a Lino dopo, mi spiace solo che non mi abbia mai risposto.
Buona giornata a tutte
Ciao d’accordo anch’io con i vostri commenti. Devo ammettere che davvero alla fine dello spettacolo di Lino ci sono soprattutto tante “oche starnazzanti”. Tempo fa a Milano ero andata a teatro anch’io, avevo aspettato Lino all’ uscita era visibilmente stanco e la gente ignorava questo in maniera superficiale ed egoistica. Io e mio marito nonostante dovevamo proporre un incontro all’università a Lino, siamo andati via perché ci faceva pena lui per la stanchezza e pena la folla starnazzante x la piccolezza. Diverse persone come noi decisero di andare via. Gli scrissi a Lino dopo, mi spiace solo che non mi abbia mai risposto.
Buona giornata a tutte
Ciao Sara! Sono la ragazza che ha commentato già il finale de “La porta rossa”, credo che questo articolo sia sostanzialmente perfetto: hai riassunto in qualche riga il pensiero di tante persone. Sono stata a vedere Lino di recente in una piccola città del Friuli, dove abito, e di quel giorno mi restano dentro tantissime emozioni, mille colori, la voce di Lino che veniva dal palco, cose che non dimenticherò mai…ti dirò, a fine spettacolo ho preferito non fermarmi proprio perché so che recitare dal vivo è sfibrante e trovarsi tante persone all’uscita può essere pesante. In ogni caso, se l’avessi incontrato gli avrei assolutamente fatto i complimenti, e me ne sarei fregata della possibilità di fare la foto perché credo valga molto di più qualche parola scambiata con un grande uomo e attore piuttosto che una stupida foto da sbandierare per fare invidia a chissà chi. Nel mio piccolo ti ringrazio per l’articolo.
Ciao Ilaria, ti ringrazio per condividere sempre con me le tue opinioni.
Mi ha fatto piacere rileggerti ancora. Spero che lo spettacolo ti sia piaciuto e che avrai altre occasioni per vedere Lino.
Preghiamo che anche gli altri abbiano un atteggiamento riflessivo e rispettoso come il tuo
Un abbraccio,
Sara
Per fortuna ho il grande onore di vederlo tra poco meno di un mese. Posso dirti che guardare i suoi occhi che brillavano alla fine dello spettacolo, quando ha visto le persone che si alzavano in piedi, per me è stato più che sufficiente: la sua gioia e il suo modo di vivere il teatro è l’unica cosa che dovrebbe scaldare il cuore, la foto è asettica, i suoi occhi no.
ehhhh su questo ti capisco. Quando andai sul set dell’Allieva ho rischiato di andare in iperventilazione. Io ero sola e ho avuto la fortuna di poter parlare con lui per un po’. Stavo li a fissarlo, non so come ho fatto a parlare. Mamma mia! Quegli occhi sono magnifici, ti possono stregare. Attenta!
Quando ho scoperto il tuo blog, uno tra i primi articoli che ho letto è stato proprio quello in cui raccontavi il tuo incontro con Lino e Alessandra sul set de “L’allieva” e, ti assicuro, ti invidio molto!😊 Lino ha il mondo negli occhi, dal vivo lo si capisce pienamente.
Comunque, per rispondere alla tua domanda di prima, ero andata a vedere “Ragazzi di vita” ed è stato tutto assolutamente magico, se ti fa piacere posso scrivere un due righe per fare chiarezza sul fatto che a teatro si va per ammirare la magia che sprigiona quando è sul palco e non per secondi fini.
Grazie per questo scambio di pareri a distanza, è bello confrontarsi con qualcuno!
Se non ti disturba, a me farebbe piacere leggere ciò che hai da raccontare!