Midsommar – Il villaggio dei dannati (Midsommar) è un film del 2019 scritto e diretto da Ari Aster, con protagonisti Florence Pugh (Domitilla D’Amico), Jack Reynor (Francesco Pezzulli), William Jackson Harper (Andrea Mete) e Will Poulter.
Midsommar – Il villaggio dei dannati
Noi della Scrive Squad abbiamo avviato una specie di Club del Film e oggi il nostro gruppo cinefilo vi propone Midsommar. Di seguito alcuni commenti dei membri della Squad che hanno preso parte a questo piacevole scambio di opinioni.
Speriamo di coinvolgere anche voi e di consigliarvi la visione di un buon film.
La Scrive Squad
“Una ragazza perde i genitori e la sorella in un omicidio-suicidio di quest’ultima. Nonostante la perdita e la relazione traballante con il suo ragazzo decide di seguire lui e i suoi amici in un viaggio in Svezia per vivere il Midsommar, una tradizione di una comune svedese. Il susseguirsi degli eventi è un misto di orrore, simbologia e allucinazioni.
Midsommar è un horror alla luce del sole, ricco di colori e di bellezza visiva ma che nasconde al suo interno messaggi profondi. Si parla di lutto, relazioni tossiche, integralismo religioso, superbia dell’occidentale che si sente superiore a tutti, rivincita, amore e tanto tanto altro. Il tutto condito con una regia perfetta che richiama Kubrick in molte simmetrie e che osa con movimenti di macchina anch’essi simbolici. Adoro trovare letture diverse nei film, specialmente negli horror più profondi e questo Midsommar è il genere di film che preferisco, quello che si svela visione dopo visione. Non è un film alla fast food, è inesorabile, lento e non fa saltare sulla sedia. Inquieta con l’umanità dei personaggi e quando l’uomo è il vero mostro un horror è davvero riuscito. Le scenografie sono magnifiche e Ari Aster non teme di essere un po’ esagerato soprattutto nel finale mostrando cose scomode. Io adoro questo film e ne ho già parlato più approfonditamente in due articoli, lo consiglio a tutti ma non vi aspettate roba alla It, quello è un fantasy per ragazzi, questo è horror dell’anima.”
-Lorenzo
“Midsommar è il secondo film del regista americano Ari Aster, la pellicola può essere considerata come genere horror ma in realtà è ben diversa dai soliti film horror che escono al cinema negli ultimi anni. Non ci sono jumpscare o scene aggiunte solo per il gusto di spaventare ma l’intero film è un crescendo di tensione, angoscia e inquietudine che giunge al suo culmine alla fine della pellicola. I temi principali, così come in Hereditary, sono l’elaborazione del lutto, la solitudine e i legami conflittuali fra i personaggi. La cosa più interessante del film è sicuramente la presenza di simboli pagani inseriti in più scene nel corso della pellicola che hanno dei significati ben precisi e sono un’allegoria di quello che succederà poi nella storia. Trovo interessante anche come la fotografia del film sia luminosa e piena di colori, una cosa veramente insolita fra i film horror che di solito si svolgono quasi sempre al buio. Assolutamente consigliato quindi agli amanti dei film horror che creano ansia e tensione senza necessariamente spaventare”
-Noemi
“La prima cosa che mi ha colpita di Midsommar è la prevalenza di colori tenui e l’utilizzo della luce poiché è totalmente l’opposto di ciò che ci si aspetta da un film horror. Ma non lasciatevi ingannare da questo, perché dietro ai colori e alla luce si cela il vero orrore, che in questo caso è frutto della follia umana.
Diversamente dalla maggior parte degli horror, Midsommar punta tutto sull’aspetto psicologico piuttosto che a scene spaventose, anche se non manca qualche scena abbastanza cruenta per chi non è abituato al genere. Inoltre il regista ha avuto il coraggio di osare e di trattare alcune tematiche considerate un tabù, va anche fatta una menzione d’onore all’uso di simboli ed immagini che vengono poi ripresi nel corso della storia sotto forma di scene.
Se siete alla ricerca di qualcosa di particolare, allora questo film fa decisamente per voi!”
-Anna
“Midsommar è un film del 2019 di genere horror.
Premetto: non l’avevo mai visto prima ad ora ma ora che ho avuto la possibilità di guardarlo, devo ammettere di aver visto una bella pellicola che non solo presenta tinte horror bensì anche thriller e di impatto psicologico. Si tratta di un viaggio all’interno di un mondo che è luce piena ma allo stesso tempo è oscurità, buio pesto, male e bene si intrecciano e i protagonisti si trovano catapultati all’improvviso in un’atmosfera che credevano fosse quella di un festival e invece si rivela tutt’altro. Il villaggio dei dannati, Midsommar, è un posto dove regna Satana, il paganesimo, una struttura legata alle pratiche antiche, di magia nera, di credenze fortemente diverse da quelle della gente normale. Questo villaggio sembra posseduto da forze estremamente ingombranti intessute in persone in carne ed ossa che praticano formule e rituali ogni giorno.
Credo che si tratti di una bella pellicola in grado di sommare e mixare più ingredienti, suspence e affetto, amori e rotture, atmosfera dark e luci diurne. Un horror con la maggior parte delle scene svolte alla luce del sole è fantastico e allo stesso tempo anomalo, non è presente in tutte le pellicole la visione del male sottoforma di banchetto all’aperto, abiti chiari, volti sorridenti che celano del male non sempre visibile. Consigliato per gli amanti del genere e non solo!
-Teresa
“Lontanissimo dal genere che di solito prediligo, Midsommar mi ha colpito molto, sia per il simbolismo, sia per il profondo significato. Dopo averlo visto, mi sono subito fiondata a leggere recensioni e spiegazioni sul simbolismo pagano presente nel film.
Il finale mi ha colpito tantissimo, dandomi quasi un senso di pace. La visione è stata un alternarsi di paura, emozioni, lacrime.
Il tema principale è sicuramente quello del lutto, che la protagonista cerca di superare in questo villagio molto anomalo in Svezia.
Sicuramente un film consigliato per chi ama il genere o per chi vuole uscire un po’ dai soliti schemi.”
-Aurora
“Prima di vedere questo film penso dobbiate sapere che è ad alto contenuto sconvolgente e angosciante. Insomma, non è un film da vedere quando non si ha nulla da fare. Midsommar è un film impegnativo, complesso, con una simbologia dietro impressionante. Io mi sono completamente immersa nel mondo svedese in cui è ambientato il film. La fotografia penso sia uno degli aspetti che mi ha fatto impazzire di più: non ci sono molti chiaro-scuri, tutto è ambientato alla luce del sole e proprio per questo ha molti aspetti perturbanti per i soggetti spettatori. Gli attori sono meravigliosi e questo aiuta molto ad entrare in empatia con loro. Uno degli aspetti che ho notato particolarmente in questo film è il fatto di trovare qualcuno disposto a vivere quel dolore e quell’emozione insieme a te. Una delle scene più intense è verso il finale ed è una che ho percepito come catartica, sia per la protagonista sia per lo spettatore che guarda. Midsommar è un film che parla a tutti, nonostante questo non tutti sono pronti a vederlo. Quello che vi consiglio è di vedere prima il trailer su internet (spoiler free ovviamente) e poi di decidere quando si è pronti per lasciarsi sconvolgere. Quando avverrà, non smetterete di parlarne per tutta la giornata.”
-Chiara
Questa era la nostra recensione di Midsommar. Cosa ne pensate? Scrivetecelo nei commenti!
La Scrive Squad