Monster, è il nuovo singolo estratto dall’album in uscita il 4 dicembre, Wonder, di Shawn Mendes. Si tratta di una canzone uscita il 20 novembre. Possiamo sentire le voci di Shawn Mendes e Justin Bieber per la prima volta insieme. Prima di parlarvi più nello specifico della canzone, vi introdurrò brevemente i due artisti.
Shawn Mendes
Shawn Peter Raul Mendes è nato l’8 agosto del 1998 a Toronto, in Canada. Ha debuttato per la prima volta nel 2015 col suo album Handwritten, di cui è diventato famoso il singolo Stitches. L’anno successivo ha pubblicato il suo secondo album Illuminate, di cui sono diventati famosi Treat you better, Mercy e There’s nothing holdin’ me back. Nel 2018 è uscito il suo terzo album, del quale è diventato famoso il singolo In my blood, seguito da Lost in Japan e Youth. Il suo quarto album uscirà il 4 dicembre di quest’anno: abbiamo già avuto due assaggi, ossia Wonder e Monster.
Justin Bieber
Justin Drew Bieber è nato a Londra il 1° Marzo del 1994. Nel 2009 fece il suo debutto con My World. Nel 2010 pubblica l’album My World 2.0 di cui è diventata celebre la canzone Baby. Seguono poi nel 2011 Under the Mistletoe, nel 2012 Believe, nel 2015 Purpose e nel 2020 Changes.
Justin Bieber è molto famoso per la sua produzione musicale iniziata in giovane età, ma è anche celebre per la sua vita sentimentale: è risaputo che ha avuto una complicata e lunga relazione con la stella di Disney Selena Gomez, ma adesso il cantante è sposato con la modella Hailey Baldwin Bieber.
Monster, metafora del successo
A un primo e distratto ascolto di Monster, pensavo che il cantante stesse parlando di qualche relazione amorosa. Quando però ho riascoltato il singolo, ho capito che il messaggio era un altro. Per prima cosa, il testo si suddivide in due strofe, la prima cantata da Shawn, mentre la seconda da Justin. C’è un ritornello che inizialmente è cantato solo da Shawn, mentre la seconda volta si divide in Justin e Shawn.
Il testo
Shawn Mendes ha usato come metafora del successo il piedistallo. Esso è un simbolo: il mondo mette gli artisti sopra il piedistallo, che simbolicamente richiama il successo, e li adula. Questa adulazione, dice Shawn, lo gratifica e lui dunque esprime cosa sente nel suo petto a tutti noi. Poi però il giovane si pone delle domande: ma se io inciampassi, cadessi, facessi qualcosa di sbagliato e mi ferissi, sarei io il mostro?
Le domande nella canzone
Le domande portano a svolgere dei ragionamenti interiori nell’ascoltatore. Il successo può essere opprimente: tutti si aspettano qualcosa di grande e se si sbaglia, tutti sono lì pronti a veder sbagliare, pronti a criticare. No, l’artista non sarebbe il mostro. Egli è una persona come tutti gli altri, ma a cui il successo gli ha portato tutti gli occhi addosso. Dunque io mi sono chiesta: siamo tutti noi i mostri? Perché effettivamente siamo noi ad aver messo sul piedistallo dei giovani, siamo noi ad averli adulati, siamo noi ad averli criticati quando commettevano degli errori proprio come facciamo noi tutti i giorni senza avere le telecamere attorno. Le uniche critiche che abbiamo ricevuto venivano dai genitori, o da persone vicine a noi. Come reagiremmo se fossimo noi sul piedistallo e tutto il mondo ci giudicasse per ogni singola azione?
Conclusione
Credo che il messaggio che vuole farci arrivare Shawn, insieme a Justin, è proprio quello che loro sono come noi, sono fragili e possono crollare. Sono esseri umani e errare humanum est. Il successo è opprimente in questo senso, ossia che non permette a loro di essere come tutti noi e li esige perfetti, ma tutti crollano. Come dice Justin nella canzone, a volte ci comportiamo male credendo di fare la cosa giusta, ma veniamo criticati. In ogni caso, come lui dice, ci prendiamo tutte le responsabilità per ciò che facciamo.
Consiglio a tutti di ascoltare Monster, perché ha un forte messaggio e secondo me perché ne vale davvero la pena sentire le loro due voci insieme.
Voi l’avete già ascoltata? Se sì, vi è piaciuta?
Joan